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[Review Tour] “La città sospesa” di Charlie N. Holmberg

Buongiorno!

Oggi la recensione arriva prestissimo, perché sarò tutto il giorno al Salone del Libro di Torino! Si tratta di un volume unico, con una storia quindi auto conclusiva, ed è il ritorno in Italia di un'autrice che ho amato molto con la serie The Paper Magician: Charlie N. Holmberg con La città sospesa, pubblicato in Italia da Queen Edizioni, che ringrazio per la copia digitale del romanzo.

Titolo

La città sospesa

Titolo originale

The Hanging City

Autore

Charlie N. Holmberg

Traduzione

V. Nobili

Editore

Queen Edizioni

Pubblicazione

Aprile 2025

Genere

Fantasy romance

Formato

Cartaceo (18,10€) ~ Digitale (5,90€)

Pagine

421

Acquisto

Dopo sette anni di fuga, e senza speranza di trovare rifugio tra le poche comunità rimaste, Lark è ormai senza scampo. Il suo unico vantaggio è un potere maledetto: instillare il terrore negli altri, schiacciando chiunque minacci la sua vita.

In cerca di un posto, Lark trova rifugio a Cagmar, la leggendaria città dei troll, una razza brutale e nemica giurata degli umani. Per loro, dovrà lavorare come cacciatrice di mostri e accettare le regole della città, ma la sua lealtà verrà messa alla prova quando attirerà l’odio di un potente troll… e assieme ad esso, anche una potente attrazione.

Tra nuove amicizie, conflitti interiori e minacce esterne, Lark sarà costretta a ritrovare fiducia in sé stessa e ad imparare a gestire il potere del terrore che possiede. 

Lark, nata Calia Thellele, è in fuga da anni, alla ricerca di un luogo sicuro dove il padre non potrà mai trovarla e riportarla indietro, nella città da cui è fuggita e nella quale voleva utilizzare il suo potere per governare zone sempre più ampie di un territorio morente. Perché Lark è nata con un'abilità unica nel suo genere, un'oscurità interiore che fa di lei un'arma impareggiabile, una che è capace di instillare la paura nel cuore degli altri.

Ma cerca una vita tranquilla ed è disposta a tutto per ottenerla, proprio come le è stato predetto anni prima, anche raggiungere una città che forse non esiste e che, se invece così fosse, rappresenterebbe il luogo più pericoloso sulla terra per lei che non è altro che un'umana. Cerca infatti Cagmar, la città dei troll, sviluppatasi lungo una gola sotto il ponte a un passo da un’antica capitale ricca di meraviglie, un luogo difficile da raggiungere e forse inaccessibile, o inesistente.

Lark non può che basarsi sulla leggenda di un cantore conosciuto da piccola, una che la sostiene fino alla fine. Fino a quando la leggenda non diventa realtà.

«Non le serve.» Qequan sorride. «È lei un’arma.»

Perché contro ogni previsione, a dispetto di ogni difficoltà, Cagmar è reale, ma i troll non sembrano essere ben disposti nei confronti di chi richiede asilo tramite l'antico giuramento conosciuto attraverso le canzoni di un cantore da strapazzo. Lark deve dimostrare al concilio dei troll il suo valore se vuole restare e l'unico modo in cui le viene concesso consiste nell'utilizzare un’abilità della quale non ha mai rivelato a nessuno l’esistenza. I capi dei troll la affidano dunque alla supervisione di Anach, una troll di rango elevato specializzata nella caccia ai mostri all'interno della gola, una guerriera dal carattere difficile che si ritrova controvoglia a dover ospitare un'umana insieme a lei e al fratello Azmar, un ingegnere che si occupa della crescita della città e del mantenere la sua struttura solida.

Nulla è facile per Lark, perché tra i trollis (come preferiscono essere chiamati) ciò che conta è la forza e chiunque si dimostri deboli non ha alcun tipo di utilità nel loro sistema sociale fatto di caste. Tuttavia Lark incontra una serie di umani e un mezzo trollis che sembrano rappresentare i legami che ha sempre cercato lungo la sua strada, proprio come accade con Azmar e la sua gentilezza.

Ma come può integrarsi in una società che non la vede di buon occhio, nonostante si dimostri più che fedele ai trollis? Cosa ne sarà di lei quando un legame fin troppo precario si trasformerà in qualcosa di impossibile eppure tanto desiderabile?

«Nessuno ti spegnerà, Lark. Non finché avrò fiato in corpo.»

La città sospesa è un monster romance caratterizzato dallo slow burn per quanto riguarda la progressione della parte sentimentale tra Lark, l'unica voce narrante di questa storia, e Azmar, un troll che sin da subito si dimostra diverso dai suoi simili nell'approccio verso l'umana che si ritrova in mezzo ai piedi insieme a sua sorella.

È un tipo di romanzo che è anche di una delicatezza disarmante rispetto all'idea di monster romance e agli esempi che circolano in rete normalmente (un nome su tutti per il genere è quello di Regine Abel), una caratteristica che non mi sorprende in questa autrice, ma che non mi sarei mai aspettata in un libro di questo tipo. Come vi dicevo all'inizio, infatti, ricordo molto bene la penna di Charlie N. Holmberg e all'inizio trovavo curioso l'idea di leggerla in questo genere, perché non mi sembrava possibile un approccio diverso da quelli presenti online. Invece, devo dire di essermi ricreduta ed è stata una piacevole lettura.

In questo libro, infatti, la parte sentimentale prevale su quella più esplicita, perché la tendenza è quella di sfumare e portare l'attenzione sul risvolto emotivo. Ci si trova per questo coinvolti in pieno nelle riflessioni e nel trasporto che travolgono la protagonista mentre cresce il suo legame con il mondo dei trollis e soprattutto con Azmar, per quanto riguarda l'aspetto romantico, ma anche con l’umana Rhita e il mezzo trollis Perg, ed è di certo un punto di forza all'interno del libro.

Lark è una protagonista attenta, consapevole non solo del proprio ruolo, ma anche di ciò che la circonda e di come funziona il mondo, cosa che le permette di essere assennata quando molto spesso altre protagoniste di questo tipo commettono scelte più impulsive e contestabili. Non agisce senza riflettere, un aspetto che ho apprezzato moltissimo in lei, soprattutto per quanto riguarda il suo rapporto con Azmar e come questo potrebbe cambiare il ruolo e lo considerazione di lui nella società dei trollis, creando un perfetto bilanciamento con la totale devozione che, invece, nasce e dimostra il grande, grosso e affascinante trollis verde.

Il tempo si arresta. Azmar ha portato soltanto due cose sul campo di battaglia. La spada che gli è stata concessa, e la mia pietra del sangue.

Ammetto di essere combattuta su questo aspetto, non sono molto affiatata con i monster romance, ma se si smette di considerare le differenze esteriori come qualcosa di rilevante, ammetto di aver apprezzato anche Azmar e il suo essere un trollis atipico per ragioni che spiega nel corso del romanzo e che lo rendono apprezzabile, molto più di altri personaggi (compresa la sorella che, a un certo punto, avrei proprio preso a sberle per le sue convinzioni bigotte nonostante Lark continui a dimostrarle il contrario).

Ritrovare questa autrice è stato sia come tornare in un mondo familiare, ma anche una sorpresa per la veste nuova che ha affrontato in questo genere, due aspetti che comunque hanno reso alla lettura piacevole e carica di tensione. Perché è anche riuscita a strapparmi qualche lacrima verso il finale, in un crescendo emotivo che porta protagonista e il suo coprotagonista maschile ad affrontare il passato e il suo dolore, come anche la comunità di trollis, alla ricerca di una famiglia e di una realtà a cui appartenere che non sembrano essere poi così scontate o facili da ottenere.

La città sospesa, dunque, non è il classico monster romance che ci si aspetta ed è sicuramente bene che sia così!

Federica

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