Buongiorno!
E buon inizio settimana!
Quest'oggi vi parlo del primo volume di una dilogia fantasy davvero interessante! Si tratta di Dove bruciano gli oceani di Casey L. Bond, pubblicato in Italia da Heartbeat Edizioni, che ringrazio per la possibilità di leggerlo in collaborazione (anche se già avevo acquistato la mia copia cartacea lo scorso Salone del libro, perché la trama mi ispirava moltissimo).
Titolo
Dove bruciano gli oceani
Titolo originale
Where Oceans Burn
Autore
Casey L. Bond
Traduzione
C. Pasquinuzzi
Saga
Where Oceans Burn #1
Editore
Heartbeat Edizioni
Pubblicazione
Ottobre 2024
Genere
Fantasy
Formato
Cartaceo (16,90€) ~ Digitale (3,99€)
Pagine
502
Acquisto
Con queste tre virtù, risorgeremo. Con queste tre virtù, conquisteremo.
Verità. Onore. Sangue.
Per il mio popolo, gli Empirei che regnano nel cielo, il Giorno degli Intenti è sacro... Per me, è il giorno in cui la menzogna che ho accuratamente costruito si sgretola e la mia verità lascia il posto alla mia rovina. Si scopre l’immenso potere che scorre nelle mie vene, immediatamente ambìto da coloro che sono desiderosi di sfruttarmi per ciò che considerano un bene superiore. Se riusciranno nel loro intento, il futuro che desidero mi verrà strappato via. Ma sono una guerriera nata per volare. Combattere. Non per essere ingabbiata e controllata.
La grande bilancia della dea Neera pende in mio favore. I piatti oscillano tra una punizione pesante e un’opportunità mortale. Le mie scelte? Catturare il mio più acerrimo nemico prima del prossimo Giorno degli Intenti, o perderò le mie ali.
Ma i piani più ambiziosi della vita si verificano spesso a un soffio dal disastro, e la tragedia colpisce in modo imprevedibile, come un fulmine. Quando mi ritrovo in balìa del mio più grande nemico, il terrore conosciuto come lo Squalo del Mare, il mostro che ha ucciso la persona che amavo di più, accetto il mio destino. La mia morte. Ma lo Squalo non si vendica di tutto quello che ho fatto. Mi dice che il suo vero nome è Crest. E anche se mi chiama Flagello dei Cieli, onora l’ordine di proteggermi.
Costretti insieme, Crest rivela che la verità si trova nel mezzo delle nostre prospettive e condivide la sua speranza di ottenere la pace prima che la Terra sia ulteriormente intrisa del sangue dei popoli del cielo e del mare. Più tempo trascorro con la sua specie, più mi chiedo se potrebbe avere ragione. Un’alleanza potrebbe salvare entrambi i nostri popoli?
Sono Elira, il grande Flagello dei Cieli.
Lui è Crest, l’astuto Squalo del Mare.
Insieme... potremmo essere inarrestabili.
Elira da un anno soffre per la perdita della sua migliore amica, morta per essersi avvicinata troppo all'oceano e ai predatori che ci vivono. In particolare uno: lo Squalo, il più potente tra i servitori del dio del mare Talay. Da un anno sogna di vendicare la sua perdita e dunque, nel Giorno degli Intenti, ha un piano per poterlo realizzare e insieme a suo stesso popolo il segreto che si porta nel cuore sin dalla prima volta in cui ha versato il proprio sangue per la dea che venerano.
Perché per il popolo del cielo è naturale dedicare la propria vita alla volontà di Neera, i loro intenti pesati e giudicati di anno in anno per portare alla grandezza del loro popolo oppure alla perdita delle ali che li rendono le creature più temibili della volta celeste. Ma Elira non può permettersi di versare davvero il suo sangue, altrimenti il destino che la attende è in una gabbia, denigrata e costretta al servizio delle stesse persone che adesso la temono e la guardano come la migliore tra loro.
Mi era stato insegnato a combattere e lo avrei fatto fino a quando non avessi esaurito le forze.
Ma per quell'anno, non solo il suo segreto è stato scoperto, ma la dea, tramite la Sabilla, ha decretato che il suo intento sarà porre fine alla guerra che da secoli in infuria tra i protetti di Neera e quelli di Talay e per farlo dovrà catturare il famigerato Squalo e portarlo nel loro regno, l’Empireo, pena la perdita di tutte le sue ali e un futuro di schiavitù come fattrice delle nuove generazioni. Non è ciò che Elira desidera, la libertà tanto agognata mescolata al desiderio di vendicare la sua migliore amica che la portano a studiare i nemici marini dall'aspetto tanto simile al loro e a cercare un modo di catturare il più forte tra coloro che, ogni giorno, impediscono al suo popolo di cercare cibo sulla terraferma.
Ciò che, però, Elira non avevo previsto durante lo svolgimento del suo intento è di essere tradita dai suoi stessi simili, il desiderio di potere e supremazia ben più alto di quello della lealtà gli uni verso gli altri, tanto da portarla a una caduta fatale verso il regno dei suoi nemici.
O forse no.
Perché per un qualche misterioso motivo, invece di trascinarla sul fondo dell'oceano e lasciarla morire, lo Squalo non solo le salva la vita, ma la porta sulla terraferma, dove Elira scoprirà quanto le verità con cui è stata cresciuta – verità, onore, sangue – non siano state altro che un modo per tenere tutti loro soggiogati e in balia di un odio che, forse, non ha mai avuto ragione di esistere davvero.
Il suo sorriso, la sua minaccia, erano bellissimi. Lui era bellissimo.
A differenza dei fantasy che vengono pubblicati negli ultimi periodi, dove la componente romance risulta fondamentale per lo sviluppo e l’intreccio della trama, in Dove bruciano gli oceani troviamo un libro che riporta al centro della storia la componente fantastica, lo sviluppo dei personaggi e un worldbuildind che risulta innovativo, non scontato e, soprattutto, accattivante tanto da spingere a fare congetture, trovare idee e teorie su chi si nasconde dietro ai vari intrighi o quali siano le vere ragioni che hanno spinto le due divinità, Neera e Talay, a proferire profezie molto simili ma non identiche. Perché per loro la guerra finirà “dove gli oceani bruciano” e “dove i cieli crollano” e sono Elira e lo Squalo, Crest, a trovarsi al centro delle speranze e delle attese di due popoli che, a conti fatti, sono entrambi provati dai lutti e dalle disgrazie che li hanno portati fino a quel momento.
Narrato unicamente dal punto di vista di Elira, ci troviamo a fare i conti con una protagonista molto determinata, a tratti fredda e distaccata per quanto riguarda l'ottenere ciò che desidera e portare a termine il suo obiettivo, un tratto che è anche però dato dalla cultura molto asettica in cui è cresciuta (i contatti fisici non sono previsti, salvo durante il periodo di “accoppiamento”, ognuno considera la propria individualità come fondamentale per ottenere successo e quindi non si creano legami di amicizia, così come sono negati quelli familiari). All'inizio entrare nella mentalità del popolo del cielo è davvero difficile, quando ci si riesce poi si tende a osservare gli eventi con una sorta di paraocchi per cui tutti coloro che abitano nel mare sono il vero nemico da sconfiggere. Tuttavia è un paraocchi che, insieme a Elira, ci viene tolto nel momento in cui si ritrova a essere prigioniera sull'isola dalla quale di tanto in tanto rubano provviste lei e gli altri Guerrieri del popolo di Neera, quando scopre che, pur essendo odiata, Crest, sua nonna, il capo della loro tribù e la veggente del loro popolo, chiamata il Sale, cercano in tutti modi di dimostrarle come forse non siano davvero loro i cattivi.
«Perché lei non mi ha ancora scelto e potrebbe non farlo mai. Non glielo dirò finché anche lei non avrà scelto me».
C'è una catarsi nel personaggio di Elira che coincide con la scoperta non solo del punto di vista dei protetti di Talay su ciò che sta accadendo tra loro popoli, ma anche con l'emergere della vulnerabilità di questa protagonista fin da piccola abituata a doversi dimostrare forte e distaccata e insensibile. Da guerriera cinica, Elira scopre quanto temibile sia la sua figura per gli altri e sviluppa sentimenti di vergogna, ma anche tristezza e rimpianto, che la portano a fare i conti con quanto ha creduto fosse giusto nella sua vita e che invece deve essere rivisto. In questo sviluppo del personaggio la aiutano sicuramente Sale, che personalmente ho adorato molto più della veggente dei cieli (la Sibilla), la Rammendatrice Magda (che si prende cura di lei e delle sue ferite) e Crest, un guerriero temibile, che non ha vergogna a dimostrare le proprie paure, i sentimenti e anche il dolore che prova e che è stato causato da molti delle decisioni che Elira stessa ha preso.
Non proseguo oltre per non farvi spoiler indesiderati sulla trama, tuttavia voglio sottolineare che, benché la componente romance sia appena accennata, anche per rispetto di tutto quello che è il background molto “ignorante” della protagonista per quanto riguarda la fisicità e i sentimenti, il legame di rispetto, comprensione e compassione che si crea non solo tra Elira e Crest, ma anche con il resto dell’isola, è ciò che più mi è piaciuto di loro. Non c'è il classico trope Enemies to Lovers che tanto siamo abituati a vedere, è un Enemies to Peers (pari/simili) che sono certa riserverà gran belle sorprese se e quando si svilupperà la componente Romance. E spero decisamente che si sviluppi, visti e considerati gli eventi e le rivelazioni che hanno chiuso questo volume, un cliffhanger davvero degno di nota, uno che mi ha spinta già a guardare il secondo volume con un certo interesse.
Uno che spero riserverà grandi sorprese e, dita incrociate, gioie.
Federica
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