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Ragazza sotto ombrello colorato, giorni di pioggia

[Recensione] “Bloodmarked” di Tracy Deonn

Buongiorno!

Questa settimana si torna a parlare della serie Legendborn di Tracy Deon con il secondo volume: Bloodmarked. Un nuovo tassello di questa avventura in cui Artù e i cavalieri della tavola rotonda non sono mai stati tanto reali! Se ancora dovete leggere il primo volume, saltate direttamente dopo la seconda citazione per evitare spoiler 😊 

Copertina

Titolo

Bloodmarked

Titolo originale

Bloodmarked

Autore

Tracy Deonn

Traduzione

V. La Peccerella

Saga

Legendborn #2

Editore

Fazi Editore

Pubblicazione

Aprile 2023

Genere

Fantasy, Young adult

Formato

Cartaceo (18,50€) ~ Digitale (9,99€)

Pagine

660

Acquisto

Intenzionata a scoprire la verità sulla morte della madre, Bree si è infiltrata nell’Ordine della Tavola Rotonda, una società segreta dell’Università della Carolina del Nord legata ai cavalieri di re Artù. Ha però scoperto molto più del previsto: è dotata di grandi poteri, che ha ereditato dai suoi antenati. Nel mentre, l’antico conflitto fra i Leggendari e le forze demoniache degli Oscuri si è aggravato e Nick, il ragazzo a capo dell’Ordine, di cui Bree si è innamorata, è stato rapito. I potenti a capo della società segreta sono pronti a tutto pur di nascondere questa guerra magica al resto del mondo e, come se non bastasse, non approvano il nuovo ruolo che Bree è chiamata a ricoprire grazie al suo lignaggio. Bree e i suoi amici dovranno quindi cercare Nick contando solo sulle proprie forze. I nemici sono ovunque, i poteri che Bree ha appena scoperto di possedere sono ancora troppo instabili e pericolosi, e la ragazza non può fare a meno di provare una crescente attrazione per Selwyn, il mago che ha giurato di proteggere Nick fino alla morte. Dopo le straordinarie rivelazioni sulla sua vera identità, è giunto il momento per Bree di imparare a gestire i suoi poteri. Se c’è ancora una speranza di salvare coloro che ama, Bree dovrà capire chi è veramente e fino a che punto può spingersi, mentre il conflitto con gli Oscuri si fa sempre più minaccioso… 

Decorazione

Dopo aver scoperto l’impossibile, cioè di essere lei l’erede disegnata di Artù Pendragon e di possedere la magia delle sue antenate, Bree si ritrova a dover accettare una eredità che non ha chiesto, una che la pone al centro dell’Ordine come re. Uno che deve essere incoronato a breve per poter prendere il proprio posto nella Tavola Rotonda per guidare i dodici cavalieri contro le orde dei demoni che minacciano la vita degli esseri umani da secoli.

Ma per Bree non si tratta soltanto di raccogliere una eredità vecchia di secoli, quanto accettare che questo derivi da un atto terribile, non solo un sopruso perpetrato da un padrone bianco su una schiava di colore, ma anche un pregiudizio radicato nel profondo verso di lei, le sue origini e il colore della sua pelle. Una serie di elementi che la portano a scontrarsi con la dura verità: i Reggenti dell’Ordine non solo non hanno intenzione di cedere il potere a una nuova arrivata, dopo aver creduto che l’erede designato fosse Nicholas Davis, ma non intendono neppure permettere a una come lei di mettere a rischio ciò che per secoli hanno costruito, un potere che scelgono di detenere anche a costo della sicurezza di tutti. Perché mettere sotto silenzio la verità è più facile che accettare i cambiamenti, perciò si adoperano per mettere fuori dei giochi il potente Magoreale Selwyn Kane così da tenere prigioniera Bree finché non troveranno un nuovo erede per Artù, uno che sia accettabile e malleabile.

Tuttavia, non tutti nell’Ordine sono d’accordo con ciò che i Reggenti hanno deciso. I signori, coloro che un tempo erano eredi ma non sono stati chiamati dai loro antenati cavalieri, ancora ricordano l'antico giuramento, la missione che devono a tutti i costi seguire e dunque si adoperano per aiutare Bree, Selwyn e William, uno degli eredi, a fuggire e a mettersi al sicuro finché non avranno rintracciato Nick, rapito da suo padre e dal Magoreale Isaac per tenerlo al sicuro e cercare di ricostruire il proprio potere dopo aver tradito l’Ordine.

L’antica lama mi ha fatta a pezzi. Chi ero. Chi potrei essere. Chi non sarò mai più.

Per Bree inizia così una fuga continua da coloro che avrebbero dovuto rispettarla, una fuga che la porta alle radici della sua altra abilità magica, la linfa, e alla scoperta di ciò che è accaduto in passato e che ha portato al suo essere sia erede di Artù, sia erede di tutte le antenate che hanno sofferto a causa degli uomini bianchi e di coloro che nell’Ordine hanno dato la caccia alle linfomaghe. Ma ciò che desidera davvero è ritrovare Nick, salvarlo e ritrovare il legame che hanno stretto quando ancora non sapevano di essere lei l’erede di Artù e lui di Lancillotto, e Bree è disposta a tutto per riuscirci, compreso inseguire il passato del re e stipulare con lui un accordo molto pericoloso.

Perché più viaggiano, più Bree si ritrova nei ricordi di Artù, più mette in pericolo la sua esistenza, ma anche quella dei suoi amici. William, Alice e Selwyn sono disposti a tutto per seguirla, per rispettare il volere del re, ma soprattutto vogliono difenderla e ciò significa metterla al sicuro, anche a discapito della ricerca di Nick. Anche se questo significa che Selwyn deve mettere a rischio il proprio giuramento, allontanandosi sempre di più dall’erede che ha durato di proteggere e che gli impedisce di soccombere alla propria natura di mezzo demone.

Tra nuovi incontri, amici forse non poi così disinteressati e incredibili rivelazioni non soltanto sul passato di Artù ma anche su quello delle sue antenate e sulla loro magia, Bree deve imparare a controllare il suo potere se vuole che la guerra con i demoni finisca una volta per tutte. Deve imparare a fidarsi degli altri e a capire cosa fare per tenerli al sicuro. Ma qual è il prezzo del potere? Cosa deve essere disposta a fare e a perdere Bree per diventare colei che entrambi i suoi predecessori si aspettano da lei?

Quanto il rapporto tra lei, Nick e Selwyn cambierà ora che sono dispersi e incapaci di trovare una soluzione?

«Allora direi che hai un aspetto... appetitoso», mormora. «E questo, per me, è un fatto che non desidero condividere in pubblico. Per molte, molte ragioni».

Orfana di tutte le certezze appena conquistate in un volume carico di sconvolgimenti, Bree in Bloodmarked è una protagonista allo sbaraglio che sbaglia moltissime volte, una che si intestardisce su qualcosa senza arrivare a capire quando questo possa essere dannoso non solo per la sua causa, ma soprattutto per i suoi amici.

Libro cartaceo

Vediamo infatti una Bree determinata a rintracciare Nick in ogni modo possibile e lo fa coinvolgendo il suo antenato e i ricordi condivisi con quello di Nick per potergli parlare ora che sono separati. Il loro è un legame di “chiamata e risposta”, un’altalena sulla quale non possono smettere di stare e che li porta ad approfondire il legame anche quando non sono fisicamente insieme, il tutto mentre le certezze emotive di Bree cominciano a vacillare per la vicinanza che, già iniziata nel volume precedente, inizia a concretizzarsi molto di più con Selwyn, Magoreale che dovrebbe fare di tutto per cercare e proteggere Nick, ma che si ritrova a non poter abbandonare Bree perché non vuole farlo, il suo giudizio fin troppo condizionato dal benessere di una ragazza che avrebbe voluto veder sparire e che, invece, diventa sempre più importante per lui.

Per Bree, allo stesso modo, Sel comincio a rappresentare un qualcosa di più, una persona importante per lei e che le scatena dentro qualcosa di impossibile da arginare, qualcosa di importante e sconvolgente, tanto in positivo quanto in negativo.

Perché il desiderio di entrambi di essere di più l’uno per l’altra, porterà Selwyn a prendere decisioni discutibili nei confronti di Bree, tutto fatto per non portarla a preoccuparsi o a vederlo in modo diverso rispetto al suo solito essere grandioso, in una fragilità nascosta che dimostra quanto Selwyn abbia paura e lo stesso desideri avere Briana nella sua esistenza al di là di ciò che dovrebbe fare per Nick e come il rapporto tra lui e Bree influenzi costantemente ciò che stanno scoprendo pian piano.

«Perché la mia capacità di giudizio non è come dovrebbe essere, quando si tratta di te, Bree. Non lo è mai stata».

Il punto di vista nella narrazione è ovviamente quello di Bree (salvo un paio di capitoli in cui il PoV cambia e non in meglio… Ma non vi dico come, per evitare spoiler), uno in cui assistiamo a tutte le sue scelte, sbagliate e non, che la conducono a scoprire un po' di più del suo passato, di come questo debba influenzarla e guidarla verso un futuro in cui, in teoria, potrebbe porre fine alla guerra eterna con i demoni, ma a un costo elevato. È una protagonista che matura, ma piano piano, una con la determinazione sufficiente a portarla lontano, ma tanto testarda da farle compiere azioni non così fruttuose, da farle mettere in pericolo coloro che ha di più caro, le persone che ama e che vorrebbe soltanto proteggere.

Quello che mi è piaciuto è sicuramente lo sviluppo più profondo del rapporto con Selwyn, che già dal primo libro preferivo Nick, uno che mi ha fatto sospirare per l’attesa e che mi ha lasciata con un pizzico di soddisfazione e insoddisfazione per gli svolgimenti nel rocambolesco finale. Belli sono i nuovi personaggi secondari introdotti nel volume, soprattutto Valec (e i suoi continui tentativi di infastidire Sel, tutti riusciti peraltro) e l’enigmatica figura del Cacciatore, colui che sembra interessato alla stirpe di Bree per chissà quale ragione e che potrebbe avere un legame con la storia dell’Ordine.

Il finale è, ancora una volta, lasciato in sospeso rispetto agli eventi che vanno a chiudere il volume, un aspetto che lascia moltissima curiosità per vedere come evolverà la storia da questo punto in avanti. Soprattutto rispetto ai tre coprotagonisti, perché Briana, Nicholas e Selwyn sono legati dal loro passato ancestrale, ma anche dalle emozioni e dei sentimenti che condividono nel presente, in un triangolo che non è poi conflittuale come ci si aspetterebbe di solito, ma che spero porti o a una decisione in favore di uno dei due (Selwyn ovviamente), o – cosa che non penso, ma che mi piacerebbe molto vedere – a un legame a tre dove Bree non sia costretta a scegliere e dove entrambi i ragazzi possono accentare che abbia bisogno di tutti e due, perché visto quanto è libera la narrazione per quanto riguarda i generi e gli orientamenti, mi aspetto anche altrettanto sul discorso poliamore, vedremo.

Ultimissima menzione a favore è sicuramente tutto l’impianto di worldbuilding legato non solo alla storia di re Artù, ma anche allo schiavismo americano e ai soprusi perpetrati nei confronti degli afroamericani, nel passato e soprattutto nel tempo presente, una nozione attuale e purtroppo non così estranea come si potrebbe credere.

Voto 4,5 su 5

Federica 

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