Buongiorno!
Questa settimana si apre con il review party dedicato al terzo volume della serie Men of Bird’s Eye, che segue le storie dello studio di tatuatori creato dalla penna di Kat Savage. Dopo il suo proprietario Hawk e la manager Will, tocca ad Avery vivere la propria storia d’amore.
Titolo
Avery
Titolo originale
Avery
Autore
Kat Savage
Traduzione
A. Arcoleo
Saga
Men of Bird’s Eye #3
Editore
Triskell Edizioni
Pubblicazione
Gennaio 2023
Genere
Romance, Contemporary
Formato
Cartaceo (/) ~ Digitale (4,99€)
Pagine
244
Acquisto
Avery Fletcher è meglio come amico che come fidanzato, o almeno così crede. Cioè, lui e tutte le donne con cui è uscito. Ora predilige incontri brevi e soddisfacenti. Non c’è davvero bisogno di complicare le cose.
Eppure, quando siede da solo sotto il suo portico ad ascoltare le cicale, ha una breve crisi di coscienza e desidera qualcuno con cui parlare.
A Helena Davenport non serve un uomo, né vuole averne uno. Erede della fortuna e degli affari del suo defunto padre, il suo scopo è avere successo. Ma apparentemente neanche nel Ventunesimo secolo è possibile sfuggire alle aspettative della società, e il consiglio d’amministrazione vuole che la regina incoroni un re.
Tutto cambia quando durante un addio al nubilato si ritrova a farsi tatuare da nientemeno che quel cattivo ragazzo di Avery e le viene in mente un piano. Lui è perfetto: tatuaggi, barba incolta, mente sveglia. Oh, ed è anche incapace di innamorarsi di lei. Il finto fidanzato ideale.
Se concederà ai membri del consiglio d’amministrazione ciò che le hanno chiesto forse smetteranno di starle addosso e dovranno rimangiarsi le loro parole. Cosa mai potrebbe andare storto?
Alcuni eventi sociali mettono alla prova la coppia e li costringono a stare vicini. Troppo vicini. La situazione si fa bollente e piuttosto preoccupante.
Il piano di mantenere le cose platoniche inizia a vacillare. Riusciranno i due a non perdere la calma, oppure cederanno al fuoco che divampa tra di loro?
Avery Flatcher lavora al Bird’s Eye di Hawk da sempre, è affidabile e responsabile, anche se lui ne dubita, oltre a essere un bravo tatuatore. Solo nelle relazioni è carente, perché non gli interessano le storie a lungo termine e sa che non è il tipo da dare a una donna il meglio di cui ha bisogno. Semplicemente perché non può. Senza una ragione specifica, è così e basta.
Non che non gli stia bene avere storie di poco conto, o vedere un sacco di clienti provarci con lui nei modi più dispariti per poi infilarsi nel suo letto. Da cui spera escano senza troppe storie prima di finirci addormentate.
Poi però nel Bird’s Eye entra una comitiva di sole donne, un addio al nubilato che porta nella sua vita tranquilla la famosa Helena Devenport, erede e guida di una delle aziende più importanti di Nashville, oltre che donna intelligente, bellissima. E con dei tatuaggi nascosti sotto gli abiti.
Quello che intendo è che per loro sono la realizzazione di una fantasia. E a me non dispiace.
Helena non è a suo agio nella chiassosa festa organizzata per il matrimonio della sorella Blythie, ma le vuole bene ed è disposta a sopportare le sue starnazzanti amiche per il weekend che passeranno lontani da casa a festeggiare il suo addio al nubilato. Che comprende l'affitto esclusivo di un salone di tatuaggi per tutte loro. Il cui proprietario e i tatuatori sono tutti a venienti e dal talento unico. Soprattutto Avery, il tipo barbuto dal quale decide di farsi tatuare, e che finisce per essere invitato, come tutti al Bird’s Eye, a festeggiare con loro.
Ma quando Avery si accorge del suo disagio e le propone di andare in un posto più tranquillo, non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi a dar da mangiare a delle anatre in piena notte, a casa sua. E non solo, perché chiacchierare con lui è anche l'esperienza più piacevole degli ultimi tempi. Soprattutto viste le enormi pressioni che il consiglio di amministrazione dell'azienda, in particolare il signor Devlin, le mette addosso per trovare un uomo che gestisca con lei gli affari, anzi che ne prenda il posto e lasci fare a loro tutto il lavoro. E raccontarlo al divertente, affascinante Avery è tanto facile. Come lo è anche di più chiedergli di darle una mano.
Helena ride così tanto da non riuscire a respirare, e quel suono è pura melodia. Pieno, profondo e sincero. Il tipo di risata che vuoi scatenare quando dici qualcosa di divertente a una donna. Lo stesso che non vedi l'ora di sentire.
Convinto a fingersi il suo fidanzato affinché il consiglio di amministrazione smetta di darle il tormento, Helena capisce presto che Avery è un uomo impossibile da ignorare, come lo è anche la chimica tra loro. Tuttavia hanno un accordo, mantenere il tutto platonico e anzi restare amici il più lungo possibile. Nessuno dei due, però, riesce a ignorare quanto stiano bene insieme e quanto sentano la mancanza l'uno dell'altro quando sono separati. Su consiglio di Hawk, Avery smette di essere l'eterno convinto di non volere una relazione e dà una possibilità a ciò che c’è con Helena, perché con lei sente di poter essere tutto ciò che non è mai stato.
Ma non sempre le cose sono facili, e forse le differenze tra loro sono più grandi di ciò che li accomuna e li fa stare bene.
Attraverso lo sguardo di due protagonisti diversi tra loro eppure affini sotto molti punti di vista, Avery ci propone una storia d'amore che rispecchia tutti i canoni del genere, ma che sorprende per la presenza di una protagonista femminile forte e che sa ciò che vuole. Helena infatti non è disposta a rinunciare a ciò che è suo diritto senza lottare, tanto nel lavoro quanto nella vita privata, e non è certo un uomo che può dirle cosa fare. È lei la prima a decidere per sé stessa e lo fa senza il bisogno di cercare l'approvazione altrui, anche se fatica a trovare spazio per essere una persona normale, una capace di lasciarsi andare e di vivere la vita in modo più spontaneo.
Così parto, senza una sceneggiatura e pronta a farmi spezzare di nuovo il cuore, se così deve essere.
Avery invece è un uomo adulto a cui non dispiace essere al centro dell'attenzione, ma che non può permettersi di aprirsi agli altri e di lasciarli creare uno spazio nella sua vita per paura di essere ferito e abbandonato. Sa che non ho un gran valore come persona, però è felice di essere la persona con la quale una donna intelligente e importante come Helena si concede dei momenti di normalità, di sfogarsi ed essere selvaggia quando tutti i giorni deve per forza controllarsi.
È però anche tanto complesso e pieno di dubbi da non vedere quando questi oscurano ciò che di buono può avere nella sua vita.
In Avery si assiste all'incontro tra due persone che cercano un’ancora, qualcuno che dia loro una ragione per dimostrare ciò che nascondono nel proprio intimo, anche se per ragioni diverse e con un vissuto personale complesso che Kat Savage riesce a far emergere in modo fluido, tra una scena romantica, una più appassionata e battute sulle anatre che nascondono doppi sensi fin troppo divertenti. Un romanzo autoconclusivo che, per quanto mi riguarda, non ha fatto che aumentare l'apprezzamento per questa serie e per lo stile dell’autrice.
Inaspettata e carina è anche la presenza di una side story alla fine del volume, una che ci permette di scoprire un altro amore appassionato e da apprezzare che ha per protagonisti due personaggi secondari del romanzo, ma la cui presenza ha reso possibile l'incontro tra Helena e Avery.
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