[Recensione] “The Return Play” di Mariah Dietz
- fedecaglioni
- 15 minuti fa
- Tempo di lettura: 5 min
Buongiorno!
E buon mercoledì! Oggi vi propongo le recensioni del primo volume di una serie sport Romance che penso mi terrà compagnia per un bel po’! Si tratta di The Return Play di Mariah Dietz, pubblicato da Kiss Publishing, che ringrazio per la copia digitale del romanzo.

Titolo
The Return Play
Titolo originale
The Return Play
Autore
Mariah Dietz
Traduzione
M. Gussoni
Saga
Oleander Springs #1
Editore
Kiss Publishing
Pubblicazione
Ottobre 2025
Genere
Sport Romance
Formato
Digitale (2,99€)
Pagine
487
Acquisto
Hudson McKinley è il quarterback dei Camden Knights: talento, carisma e una carriera pronta a decollare. Sta puntando tutto sulla prossima stagione, quella che potrebbe cambiargli la vita… almeno finché il destino non gli scompiglia i piani.
Evelyn Watts conosce bene Oleander Springs. Ogni estate della sua infanzia profuma di quella cittadina e dei ricordi vissuti con Hudson. Ma la vita l’ha costretta a crescere in fretta, a fare delle scelte, e a stare lontana per troppo tempo. Ora è tornata, diversa, ma con lo stesso cuore che, in fondo, non ha mai smesso di appartenere a lui.
Quando si rincontrano, Hudson non la guarda più con gli occhi dell’amico di un tempo.
Ma tra sogni da rincorrere, responsabilità e un amore che chiede una seconda possibilità… sono davvero pronti a rischiare tutto?

Dopo quattro anni di assenza e l'aver visto sulla sua vita quasi crollare dopo aver rinunciato al suo sport preferito e a una relazione che credeva giusta, Evelyn torna a Oleander Springs nell’estate che precede il primo anno di università, per ambientarsi e cambiare aria, per ritrovare un po' se stessa quando sembra che tutto metta in discussione la sua intera esistenza. Non ci torna da quando è morta sua nonna, ma i ricordi delle estati passate lì è indelebile nella sua memoria, come lo è il ricordo del ragazzo che per lei è stato un migliore amico e la prima cotta indimenticabile: Hudson McKinley.
Di due anni più grande, e ora capitano della squadra di football della Camden University, Hudson non ho mai scordato il modo in cui la piccola Evelyn lo faceva sentire e quando rientra nella sua vita, come vicina e futura matricola nella sua università, fa di tutto per convincerla a restare a Oleander Springs, per farle ricordare com’era passare lì il tempo ed essere libera di poter essere se stessa. Perché Evelyn non è solo diventata una ragazza bellissima, ma ha anche una reticenza che prima non c'era, un’incertezza che Hudson vuole scuotere per far emergere la ragazzina che era la sua migliore amica e che sapeva leggerli dentro con una sola occhiata.
Questa ragazza mi conosceva meglio di chiunque altro, e finalmente era tornata. Indipendentemente dalle sue riserve, eravamo amici che si ritrovavano, non due estranei.
Ma il ritorno in quella cittadina, tra gli amici di un tempo, porta anche a galla i ricordi belli e non del passato, il dolore per aver perso la nonna tanto amata e che avrebbe saputo dare a Evelyn un consiglio su come ritrovare il proprio carattere, oltre a come comportarsi con Hudson, per non rovinare la loro ritrovata amicizia, nonostante l’attrazione e la forza che sembra rendere impossibile la loro separazione anche solo per pochi istanti.
Tra gite al lago, la calda estate si trasforma in un modo per riportare alla luce il passato, per ritrovare una parte di sé che è stata sepolta nei quattro anni di lontananza e per colmare i vuoti che sembrano averli divisi, ma che in realtà sono facili da superare perché, a dispetto di quanto paia impossibile cancellare l’attrazione tradurre, Evelyn e Hudson hanno un legame che tocca le loro anime, uno che li porta a bruciare le tappe quando significa recuperare il tempo perso.
Eppure, nonostante la perfezione del loro rapporto, basta un imprevisto, una sbavatura nel comportamento che entrambi hanno idealizzato per mandarli in crisi, per rendere difficile un rapporto che, sulla carta, sembrava impossibile da spezzare.
Facile stare insieme quando tutto è perfetto, ma Evelyn e Hudson riusciranno a non implodere quando la vita reale arriva a bussare alla loro porta?
Evelyn aveva riempito i vuoti che aveva lasciato mia madre nella mia vita e che avrebbe lasciato anche nel mio cuore, se non fosse stato per la sua presenza costante e il suo rifiuto a lasciarmi solo anche quando glielo chiedevo.
Ho letteralmente divorato The Return Play, non solo grazie alla facilità con cui il rapporto tra Hudson ed Evelyn si fa subito complice pur dopo gli anni di lontananza, ma anche grazie alla presenza di personaggi secondari come Griffin e Mila, che aiutano a rendere più complessi e coerenti i caratteri dei personaggi. Da un lato c’è Hudson, il quater back della squadra di football, capitano addirittura, serio e impostato sul proprio ruolo di comando tanto da farne una vera e propria vocazione, che dimostra tutta la propria dedizione e un carattere ligio al dovere tanto nel tentativo di convincere Evelyn a restare a Oleander Springs, quanto nel prendersi cura di suo fratello Griffin mentre i suoi genitori tendono a “fregarsene” (con la sua particolare appartenenza a un qualche tipo di spettro autistico, che non viene mai specificato). È un giovane uomo fin troppo agguerrito nel proteggere il fratello in ruolo che non gli competerebbe, quanto nel condannare chiunque manchi alle sue aspettative proprio riguardo a ciò che gira intorno a Griffin e al suo benessere. Da questo punto di vista, pur comprensibile rispetto all'atteggiamento dei genitori, ho apprezzato molto poco il suo essere categorico, il non riflettere su ciò che accade quando è coinvolto il fratello e che porta all'inevitabile rottura con Evelyn (prima del classico lieto fine).
Per quanto riguarda lei, invece, è una protagonista che fa fatica a credere in se stessa, che deve ricostruire la propria persona in un contesto per lei diventato estraneo, ma che la riporta a scoprire un lato di sé che credeva dimenticato, uno più libero dai pregiudizi e dalle aspettative degli altri. Evelyn è stata infatti messa su un piedistallo, con il suo essere la ragazza perfetta e che non dà problemi, qualcosa che non solo la limita, ma la fa anche sentire perennemente in difetto rispetto a quelli che sono i comportamenti altrui e ciò che si aspettano da lei. È insicura, ma grazie al rapporto con Hudson, Mila e Griffin torna a comprendere come, a dispetto di quanto la perfezione, sembri auspicabile, non è ciò che deve raggiungere per essere compresa dagli altri. Anzi, dovrebbe essere più se stessa e meno cercare di compiacere coloro che la circondano.
Ero abbastanza certo che fosse lei l’altra metà del mio dannato cuore.
È uno sport romance in cui il lato sportivo si vede meno rispetto a quello sentimentale tra Evelyn e Hudson, tuttavia lascia presagire che nei volumi successivi questo diventerà centrale, soprattutto quando vengono introdotti i compagni di squadra di lui, il cui rapporto con questa coppia e con Mila andrà di certo rappresentare il fulcro di tutta la serie.
Proprio perché la parte sportiva è meno enfatizzata, emerge molto di più il lavoro che fanno i due protagonisti su loro stessi e come coppia, nel tentativo di passare da amici a innamorati in modo del tutto fluido, senza creare scompensi nel loro rapporto, ma anche andando ad aggiungere nuove dinamiche che, ovviamente, da un lato portano a far emergere l'aspetto romantico e gli attimi spicy. Dall'altro, invece, puntano l'attenzione su come entrambi influenzano la loro crescita e loro cambiamento, portandoli non solo a riflettere su quello che è un rapporto cambiato nel corso degli anni, ma anche come questo viene determinato dalla presenza di Griffin e dalle sue difficoltà cognitive. È proprio qualcosa legato a questo personaggio secondario che scatena il punto di rottura classico nella parabola di un libro romance, ma che, per quanto mi riguarda, mette un po' in cattiva luce Hudson e porta Evelyn a cadere nelle vecchie considerazioni, due aspetti che, forse, avrebbero potuto essere tagliati per rendere la storia un po' meno “combattuta” e più coerente nell'evoluzione dei suoi protagonisti.

Federica






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