[Discovery Tour] “Ritorno a Northanger” di Roby Y. Calaudi & “Redenzione” di Norah Martini in “Once upon a time… Miss Jane” di AA. VV.
- fedecaglioni
- 20 minuti fa
- Tempo di lettura: 6 min
Buongiorno!
Oggi ho piacere di parlarvi di due racconti contenuti nella raccolta celebrativa in onore dei 250 anni dalla nascita di Jane Austen, due storie davvero interessanti scritte da autrici le cui penne sono anche tra le mie preferite!

Titolo & Autore
Ritorno a Northanger di Roby Y. Calaudi
Redenzione di Norah Martini
Contenuti in
Once upon a time… Miss Jane
Editore
Self published
Pubblicazione
Dicembre 2025
Genere
Raccolta di racconti, storico
Formato
Cartaceo (12,90€) ~ Digitale (2,99€)
Pagine
357
Acquisto
Tante voci, una sola Jane Austen!
In Once Upon a Time… Miss Jane, un gruppo di audaci scrittrici si cimenta in un’antologia benefica che reinterpreta tutte le opere della celebre autrice attraverso racconti ricchi di colpi di scena, battibecchi, dichiarazioni d’amore, che hanno come protagonisti personaggi già conosciuti accanto ad altri del tutto inediti.
Realizzata per celebrare i 250 anni dalla sua nascita, questa raccolta è dedicata a chi ama le storie d’amore a lieto fine, le voci originali e quel tipo di elegante ironia che non passa mai di moda. Pur nella loro diversità, tutti i racconti condividono un intento comune: rendere omaggio a una scrittrice che continua a ispirare lettori e autori a distanza di secoli.
Pensata come tributo letterario ma anche come gesto di solidarietà, l’intero ricavato sarà devoluto alla Casa delle donne Lucha y Siesta, associazione impegnata nella prevenzione e il contrasto della violenza di genere in tutte le sue forme.
E adesso è il vostro turno!
Autrici partecipanti: Roby Y. Calaudi, Norah Martini, Raffaella Poggi, Antonia Romagnoli, Tania Sarnà, Susy Tomasiello.

Sarah Morland è considerato la sua madre un po’ la pecora nera della famiglia, interessata più a tirare di scherma che trovare un buon partito da sposare. Ma come figlia abituata a occuparsi della schiera infinita di fratelli e sorelle da quando Catherine è diventata Mrs. Henry Tilney, vicario e secondogenito del proprietario di Northanger, l’enorme abbazia in stile gotico che ha visto Catherine vivere una vera e propria avventura quasi paranormale prima del suo matrimonio. Ed è proprio a Northanger che la curiosa e intraprendente Sarah viene invitata per l’estate, ospite dell'antico maniero che sembra riservare anche per lei un mistero da risolvere. C'è infatti una strana presenza che si aggira per le stanze della casa e lei non vedrà l'ora di scoprire di cosa si tratta.
Ebbe una strana sensazione, come se con quella semplice frase avesse firmato la sua condanna.
Per il capitano Rhys Fernsby la giovane ospite del maggiore Tilney rappresenta un imprevisto per il suo soggiorno defilato, un’incognita che rischia di mettere a repentaglio il suo nascondiglio e la sua stessa vita, ora che deve nascondersi dopo aver compiuto una missione eroica.
Tra incontri a lume di candela, passeggiate in giardino e una vecchia casa perfetta per un racconto del mistero, Sarah e Rhys scopriranno un legame profondo tra due anime che, prima incapaci di credere nel destino, si sono trovate tra le ombre dell’Abbazia di Northanger. Ma cosa accade quando il pericolo li raggiunge e devono sacrificare la segretezza dei loro incontri? Riusciranno a costruire un futuro dopo un tale pericolo?
Sarah Morland era assolutamente fuori dal comune, e non solo per quanto gli aveva riferito Frederick, c’era qualcosa di più, nel suo sguardo fiero e nella sua parlantina sfrontata. Per quanto ne fosse esasperato, non riusciva a “imporsi” di mandarla via.
Ritorno a Northanger ci riporta nel pieno dell’atmosfera gotica creata da Jane Austen nel romanzo di cui opera il retelling (L’abbazia di Northanger, pubblicato postumo nella sua versione completa nel 1818), ma abbiamo però una protagonista un po' meno timorosa di quanto lo fosse Catherine. Sarah è infatti una giovane intraprendente, curiosa e sicura di sé che non teme un piccolo mistero o di inseguire il pericolo per il timore che questo causi disturbo alle persone che ama. È con un certo spirito intraprendente che insegue le ombre tra i corridoi bui di Northanger per imbattersi in un soldato che, dopo un primo spavento, comprende essere non solo un gentiluomo, ma anche un eroe in via di recupero.
Rhys è proprio un gentiluomo del suo tempo, una giubba rossa fattasi carico di una missione molto pericolosa che lo ha portato a passare un periodo di convalescenza nascosto a casa del suo superiore, il maggiore Tilney, in attesa di poter fermare coloro che hanno portato avanti un attentato contro la corona e lo hanno lasciato ferito.
Con un doppio PoV lei/lui a volte inedito nei romanzi dell’epoca di Jane Austen ma che tanto apprezziamo oggi, lo stile di Roby Y. Calaudi è sapientemente capace di ricordarci la penna di Jane, con quel tocco di frizzante ironia che caratterizza Sarah e suo cognato, Henry Tilney, ma con tutta la tenerezza dei sentimenti e dell’amore che così tanto amiamo in questo genere di romanzi, e soprattutto in quelli di Jane Austen. È un’avventura, Ritorno a Northanger, in cui una eroina lontana dall’apprezzamento della società non solo risulta capace di compiere l’impossibile, ma trova anche il lieto fine che molti non avrebbero ritenuto possibile per lei.

E se si parla di un lieto fine inatteso, questo vale anche per il racconto di Norah Martini!
Elizabeth Elliot, figlia primogenita di Sir Walter e unica tra le sue sorelle a non essersi ancora sposata, dopo anni passati a elogiare la ricchezza e lo status sociale della propria famiglia e di coloro che desiderava frequentare, si ritrova relegata in campagna a gestire la casa in cui vive con il padre e la vedova che le fa da chaperon, nel tentativo di economizzare le poche entrate rimaste alla famiglia a causa del vizio del gioco del genitore.
Lo sforzo e i pregiudizi sono il suo passato, ora ben consapevole di cosa significhi vivere con poche risorse e doversi accontentare della felicità dove può essere trovata, anche nelle cose più piccole e meno luccicanti. La sua vita monotona viene però messa in discussione quando Mr. Henry Conyngham si presenta alla sua porta, invitato dal padre per acquistare l'ultimo bene prezioso rimasto in famiglia.
Sassolino dopo sassolino, Elizabeth aveva iniziato a mettere in dubbio se stessa e le sue convinzioni.
Certa che il genitore abbia venduto il quadro appartenuto a sua madre, Elizabeth si oppone con tutte le sue forze all’acquisto. Pur di fronte alla necessità di denaro, non è infatti disposta a separarsi da quell’ultimo oggetto rimastole di sua madre, il cui valore sentimentale lo rende inestimabile. Tuttavia, nonostante l’accordo preso con Sir Walter, Mr. Conyngham propone a Elizabeth un patto: metterà in sospeso l’idea di acquistare l’ultimo bene prezioso se lei e la sua chaperon si trasferiranno a Westercombe Hall, la sua dimora in campagna, per aiutarlo a rimetterla in sesto come “padrona di casa ad interim”, il tutto tenendo un occhio attento alle finanze.
Sfidata dalla ben poco celata diffidenza di Mr. Conyngham sulle sue capacità, Liz accetta e ha inizio una convivenza in cui entrambi mettono alla prova i limiti e le capacità dell'altro per quanto riguarda la gestione della casa e il comportamento nella ristretta società locale, oltre a come questo influenzi il rapporto tra loro.
Elizabeth scoprirà ben presto cosa significa gestire la proprietà di Henry Conyngham e come questo gentiluomo bistrattato da chi si ritiene di “rango superiore” sia invece qualcuno capace di risvegliare in lei il desiderio di avere una propria casa, una propria famiglia. Il problema sarà scoprire quali sono le reali intenzioni di Henry nei suoi confronti e che cosa vuole realmente ottenere dal suo accordo con Sir Walter, un uomo il cui vizio mette ancor più in pericolo il futuro di Elizabeth.
«Ne sono sicuro perché, ciò che vedo in questo momento mi piace molto più di qualsiasi immaginazione.»
Redenzione prende uno dei personaggi penso meno apprezzati di Jane Austen (almeno per me, dopo Mr. Collins), non solo del libro che la vede come personaggio secondario (Persuasione, anche questo pubblicato postumo nel 1818) e le dà una nuova vita in un racconto dal PoV unico ma così coinvolgente da non far sentire troppo la mancanza della voce di Mr. Conyngham.
Liz è una donna ormai adulta, una zitella che si è rassegnata al proprio destino, ma che trae la propria felicità dove può, un giorno dopo l’altro, nel tentativo di crearsi una vita dignitosa mentre argina la dilapidazione senza freni del padre. Non potrebbe essere più lontana da com’era quando giudicava sua sorella Anne per i sentimenti verso il Capitano Frederick Wentworth, tuttavia le voci sul suo conto ancora circolano ed è con quelle che deve fare i conti mentre si sviluppa il suo rapporto con Mr. Conyngham, un uomo che, a sua volta, deve sfatare alcune congetture malevole sul suo conto.
Entrambi sono due personaggi che si ritrovano insieme a costruire qualcosa di nuovo, cancellando i pregiudizi relativi al proprio comportamento passato, per trovare insieme un futuro in cui, al di là della posizione sociale e del denaro, ciò che conti davvero sono i sentimenti trovati l’uno per l’altra. Norah Martini, che mi ha dato modo di vedere il suo stile in un genere completamente diverso da solito, ma altrettanto ben riuscito, ha creato qualcosa di perfetto per lo stile di Jane Austen ed è stato davvero bello vedere il percorso di redenzione di questo personaggio e trovarla finalmente come una protagonista per la quale fare il tifo, una capace di mettere mano alla propria vita anche quando tanti la davano per sconfitta.
Spero che questi due racconti vi abbiano incuriosito per acquistare e leggere tutta la raccolta, anche perché il ricavato andrà a sostenere una causa veramente importante!

L'associazione benefica
Info e contatti Casa delle Donne Lucha y Siesta
Website: www.luchaysiesta.org
Instagram: @luchaysiesta
Facebook: @Lucha y Siesta
E-mail: segreterialys@gmail.com

Il calendario







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