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[Recensione] “Sulle tracce di Jack lo Squartatore” di Kerri Maniscalco
Martedì!
Buongiorno a tutti e benvenuti al primo di questi tre giorni dedicati alla serie di Kerri Maniscalco, uscita lo scorso 15 settembre e che proprio oggi vede la pubblicazione dell’ultimo volume! Oggi si parte dal caso dedicato a Jack lo Squartatore!

È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile. Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.

Audrey Rose Wadsworth è una giovane Lady con una passione un po’ particolare: la medicina forense e le autopsie sui cadaveri. Non è certo uno degli interessi consoni per una giovane della sua età, ma grazie alla sua intelligenza fuori dal comune e al supporto, molto esigente dello zio Jonathan, Audrey Rose può esercitarsi nella sua passione e partecipare a una lezione dello zio di medicina legale. Ed è proprio a questa lezione che Audrey Rose scopre la prima vittima di un futuro serial killer, uno che la storia ha reso famoso e sfuggente. È anche qui che incontra il giovane allievo, e suo coetaneo, Thomas Cresswell, pupillo dello zio e arrogante esperto di deduzioni che pare divertirsi un mondo a stuzzicare Audrey Rose con commenti al di fuori della decenza. Oltre a ritrovarsi ovunque ci sia lei per scoprire chi sia Grembiule di Cuoio, questo il nome dato all’assassino dai giornali, un uomo spietato che colpisce le prostitute per un motivo estremamente macabro: prelevare i loro organi.
La morte non bada alle distinzioni di noi mortali, come il genere o la posizione sociale. Coglie allo stesso modo re, regine e prostitute, spesso colmando di rimpianti chi rimane in vita. E noi, cos’avremmo potuto fare di diverso se avessimo saputo che la fine non era lontana?

«Le emozioni non giocano ruoli fondamentali, in questi casi. Sono troppo ingarbugliate e complicate.» Sì appoggio sui gomiti, guardandomi dritto negli occhi. «Ma sono utili in altre situazioni, immagino. Per esempio… non ho ancora individuato la formula dell’amore o del romanticismo. Forse la imparerò, uno giorno di questi.»
Tra i due, Thomas è secondo me il personaggio migliore. Moderno e asociale nei comportamenti, Thomas Cresswell è Sherlock Holmes, osservatore attento e senza peli sulla lingua che comprende ogni dettaglio e giunge alla soluzione degli enigmi grazie al suo infallibile metodo deduttivo. Di tutti gli enigmi, e le equazioni, visto che la realtà può essere così interpretata, meno quello che si muove nella persona della giovane Wadsworth, una lanterna che continua ad attirare la sua attenzione, perché manda all’aria le sue pretese di estraneità ai sentimenti, ma che per lui è una eguale in tutto e per tutto, un socio nelle indagini da tormentare anche con un pizzico di malizia e seduzione, ma del quale avere un rispetto assoluto. Una considerazione peraltro condivisa e ricambiata da Audrey Rose. Insieme, Audrey Rose e Thomas suppliscono l’uno alle mancanze dell’altra, creando una coppia di patologi forensi e investigatori che ho apprezzato tantissimo e che riesce a convincere della propria coesione dall’inizio alla fine. Leggere le loro dispute verbali e i commenti maliziosi di Thomas è davvero una piccola gioia in mezzo a tanto sangue, pur ricordando che il loro compito è dei più importanti.
«Ci diremo sempre la verità. A prescindere da quanto sia dolorosa. I soci si comportano così, Wadsworth. Non perdono tempo con improbabili bugie.»
Lo stile di Kerri Maniscalco è vivido ed entusiasmante, con descrizioni che arrivano dritte al punto nel loro essere macabre e dettagliate, anche se questo mette un po’ in condizione precarie il mondo in cui è ambientato il romanzo, che soffre per la scarsità di informazioni su chi e cosa fa parte delle esistenze dei protagonisti (il worldbuilding). Forse proprio per questa mancanza strutturale, l’attenzione ai dettagli all’interno dei casi viene messa come uno degli aspetti centrali del romanzo, sia per quel che riguarda la ricostruzione storica degli eventi su Jack lo Squartatore, sia per la caratterizzazione di Thomas e delle indagini di Audrey Rose. Tuttavia, ed è la grande pecca del romanzo, questa estrema attenzione ai dettagli e le continue avvertenze di Mister Cresswell ad analizzare i fatti senza emozioni porta a scoprire chi è Jack lo Squartatore poco prima della metà del libro, togliendo un po’ la sorpresa finale e l’enfasi che dovrebbe caratterizzare lo scioglimento dell’intrigo sulla reale identità dello Squartatore.

E dopo essermi segnata tantissime citazioni, oltre ad aver apprezzato i capitoli extra su Thomas ❤︎, vado a preparare le valigie che domani si parte per la Romania!
Vi unite a me sull’Orient Express? Oppure siete già arrivati a destinazione?
Federica 💋
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