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[Recensione] “Resti mortali” di Laurell K. Hamilton

Buongiorno e buon mercoledì 😊

Dopo tutto il romanticismo degli scorsi giorni, oggi si arriva nella calda città di St. Louis, divisa tra vampiri, stragi e rituali vudù.


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Resuscitare i morti per Anita Blake, la cacciatrice di vampiri più famosa d’America, è diventata un’operazione di routine. È il suo mestiere. Ed è anche molto comodo quando si vuole far luce in un caso di eredità contesa o di assasinio. Però se il defunto in questione è tale da trecento anni, la faccenda si complica, poiché occorre un sacrificio umano, e Anita non è disposta a uccidere nessuno, neppure per un milione di dollari. Tanto infatti le è stato offerto e tanto lei ha rifiutato. Faccenda chiusa? Tutt’altro. Come consulente della squadra investigativa per i delitti soprannaturali, Anita è stata convocata per dare una mano nelle indagini su una serie di efferati omicidi. La polizia brancola nel buio e anche Anita è perplessa: nessuna delle creature che lei ben conosce – vampiri, licantropi, necrofagi – può aver commesso delitti tanto spaventosi. Ma poi un’idea si fa strada nella sua mente: e se qualcun altro avesse resuscitato lo zombie pluricentenario e lo avesse trasformato in un killer disumano?

Due settimane dopo aver trucidato la Master della città e aver permesso al vampiro pluricentenario Jean-Claude di reclamare quel ruolo per sé, oltre ad averle impresso due dei quattro marchi per trasformarla nella sua schiava umana, Anita Blake, la più giovane e brava risvegliante della Animators Inc., si ritrova a indagare con la task force per i crimini soprannaturali, coinvolta in un caso di omicidi multipli dove il colpevole sembra essere un qualche strano tipo di zombie. Ma nel frattempo deve anche destreggiarsi per rifiutare le insistente proposte di Harold Gaynor, un cliente che vorrebbe risvegliare un cadavere di oltre trecento anni ma il cui prezzo sarebbe un sacrificio umano, prezzo che Anita non è affatto disposta a pagare.

Io sono una risvegliante. È il mio lavoro: una professione come un’altra, non molto diversa da quella del venditore.

Avere il Master a guardarmi le spalle era un po’ come portare un ordigno termonucleare per distruggere un formicaio, ma l’eccesso d potenza distruttiva è sempre stato una mia specialità.

Tra scene del crimine truculente e una città immersa nel calore e nell’afa di agosto, Resti mortali segue la seconda indagine della cacciatrice di vampiri nota come la Sterminatrice e pone dei nuovi tasselli della sottotrama che la lega a Jean-Claude – e che di certo diventerà sempre centrale nel corso della serie, non a caso i titoli originali di questo libro e del prossimo fanno riferimento a due locali presenti nella storia e di proprietà dell’insistente, sexy e terrificante vampiro. La narrazione in prima persona attraverso lo sguardo di Anita permette di cogliere la spavalderia, l’irruenza e il sarcasmo di questa protagonista sui generis e tutta d’un pezzo, che sente questa attrazione profonda e travolgente per un vampiro e comunque gli riserva un trattamento scorbutico, un rifiuto continuo perché ha un carattere determinato e deciso, anche capace di tenerezza mentre arma una delle sue tante pistole e si prepara a riempire di proiettili il cattivo di turno.

Sono una risvegliante e sono la Sterminatrice, ma adesso so di essere anche qualcos’altro, e cioè la cosa che nonna Flores temeva di più. Sono una negromante. I morti sono la mia specialità.

Se nel primo volume l’autrice mette davanti a un mondo dove il soprannaturale è riconosciuto dalla legge e vampiri, licantropi e zombie non sono solo personaggi dei libri, in questa nuova avventura è la parte magica della Louisiana a emergere, con i rituali vudù tipici dello Stato americano che si fanno centrali anche nella storia personale di Anita, oltre a diventare importanti per le ragioni che spingono Jean-Claude a volerla come schiava umana. Con il suo linguaggio schietto e senza filtri, Anita è una protagonista che lascia il segno e cattura l’attenzione, mentre il lato macabro e horror della storia rendono l’intreccio un intrigo sanguinolento che fa venire i brividi ma dal quale è difficile staccare gli occhi finché non si è arrivati alla fine.

Ora non vedo l’ora di leggere il prossimo volume, anzi ri-leggere, perché Il circo dei dannati mi è stato regalato anni fa ed è stato il mio primo incontro con Anita e Jean-Claude. Sarà la mia prossima lettura 😊

In genere, io non sono tipo da letture horror/macabre, ma questi due personaggi mi hanno conquistata. Voi conoscete la serie di Laurell K. Hamilton? 

Federica 💋

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