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[Recensione] “Il vero amore esiste” di Julia Quinn

Buongiorno e buon lunedì!

Questa settimana le recensioni per i volumi di #MyLiberaLoScaffale2021 si prendono una piccola pausa! A tenervi compagnia arriva però l’ultima avventura ambientata in casa Bridgerton!


Titolo Il vero amore non esiste Titolo originale On the Way to the Wedding Autore Julia Quinn Traduzione M. Fiumali Saga Bridgerton #8 Editore Mondadori Pubblicazione Luglio 2021 Genere Romance, storico Formato Cartaceo (14,50€) ~ Digitale (7,99€) Pagine 429 Acquisto Sito editore



Gregory Bridgerton crede nel vero amore. Quando troverà la donna giusta, se ne accorgerà subito, ne è convinto. In effetti così accade, solo che… Hermione Watson è innamorata di un altro. Ma la sua amica Lucy, per salvarla da un’unione disastrosa, si offre di aiutare Gregory a conquistarla. E finisce per innamorarsi lei di Gregory. Peccato che Lucy sia già fidanzata e, anche se Gregory ha capito di ricambiare il suo sentimento, lo zio della ragazza non intende farle rompere la sua promessa…



Gregory Bridgerton sa cos’è il vero amore, l’ha visto realizzarsi in ben sette matrimoni e sa bene che prima o poi godrà la stessa fortuna dei suoi fratelli e delle sorelle; deve solo pazientare e alla fine la donna che diventerà il suo unico, grande amore gli apparirà davanti agli occhi e lo capirà anche lei da un solo sguardo. Sarà tutto perfetto. Peccato che quando Gregory scorge per la prima volta Miss Hermione Watson, e avverte quel brivido meraviglioso, lo stesso non accada anche a lei. Anzi, per Hermione non potrebbe essere più invisibile di così, proprio come gli fa notare Lady Lucinda Abernathy, detta Lucy, migliore amica di Hermione e ben consapevole della scia di cuori infranti che la stupenda giovane si lascia alle spalle, di cui Mr Bridgerton è soltanto l’ultimo della lista.

Non era soltanto un ingannevole frutto dell’immaginazione, utile per evitare ai poeti di morire di fame. Forse non era qualcosa che si potesse toccare o vedere, ma era là fuori. E un giorno anche lui avrebbe trovato la donna dei suoi sogni.

Ma l’infatuazione di Hermione per un partito non socialmente accettabile spinge Lucy ad aiutare Gregory a conquistare l’amaca, senza tuttavia rendersi conto di finire lei stessa per apprezzare il giovane gentiluomo tanto da innamorarsene, certa però che i suoi sentimenti non saranno ricambiati né tantomeno avranno un epilogo piacevole, visto che da anni è promessa sposa di Haselby, giovane erede del conte di Devensport e praticamente quasi mai incontrato.

Ma se Lucy con accanto l’amica Hermione fatica a essere notata, Gregory si trova davanti ha una scoperta incredibile quando, dopo aver visto sfumare il sogno di sposare la bellissima miss Watson, si ritrova a provare lo stesso sentimento trascinante per la stessa giovane che mai e poi mai avrebbe considerato come possibile “vero amore” della sua vita. Perché per lui Lucy è diventata un’amica, una persona con la quale sentirsi bene e avere la sensazione di essere a casa. Forse però l’amore è anche questo e perché Gregory diventa fondamentale far sì che questa giovane gentildonna praticamente fidanzata faccia parte della sua vita per sempre.

Fece quindi il possibile per considerare la situazione da un punto di vista pratico, facendo una lista di tutte le circostanze potenzialmente peggiori. Ma continuava a venirle in mente Gregory Bridgerton – e tutte le circostanze potenzialmente migliori.

In sette libri la serie dei Bridgerton ha descritto tutte le variazioni possibili di come ci si può innamorare e insieme a Gregory e Lucy se ne scopre una ancora nuova e diversa, più pacata e meno travolgente di quella che lo stesso protagonista si aspetta, più vicina all’ideale pragmatico della sua coprotagonista femminile ma che comunque fa emozionare tanto quanto i volumi precedenti. L’animo romantico in questa coppia è rappresentato più da Gregory che non da Lucy, perciò ci si trova un gentiluomo stranamente dall’animo romantico che deve fare i conti con l’aspetto più pratico del trovare davvero l’amore, mentre la lei in questione punta tutto sull’onore e il rispetto dell’etichetta, ribaltando così i ruoli che di solito si trovano a ricoprire l’uomo e la donna nella Londra ottocentesca. Il vero amore esiste è una lettura commovente in certi momenti, ma comunque capace di trasmettere ciò che di fondo è importante in questi libri, vale a dire la forza dei sentimenti e l’importanza del vivere con la persona che si ama.

Era stato in attesa di un amore carico di passione e teatralità e non gli era nemmeno passato per la mente che il vero amore potesse essere qualcosa di profondamente confortevole e semplice.

La penna di Julia Quinn non si smentisce mai e anche con l’ottavo volume della serie si resta affascinati da questi personaggi, anche se a volte alcuni aspetti delle loro personalità rende la storia un pochino meno godibile rispetto a quella degli altri appartenenti alla famiglia Bridgerton. In particolare è la tendenza ad arrangiarsi da sé di Gregory che rende meno vicina proprio una famiglia che si è stati abituati a conoscere grazie ai sette libri precedenti, una famiglia impicciona ma tanto buona che qui appare solo per pochi momenti, anche se in attimi chiave che aiutano a capovolgere la situazione quando si fa difficile. Manca la presenza del clan Bridgerton, ma ho particolarmente apprezzato l’ultima parte del libro, dove a fare da Cicerone sono i due genitori degli otto protagonisti fin qui conosciuti, cioè Edmond e Violet Bridgerton.

E con questo volume la serie dei Bridgerton è finita! Un po’ mi mancheranno, sapete?

Adesso attendo solo la seconda stagione serie TV Netflix per rivivere tutte le storie da capo. Voi la guarderete?

Federica 💋

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