[Recensione] “Born from Blood and Ash. Volume 2” di Jennifer L. Armentrout
- fedecaglioni
- 18 minuti fa
- Tempo di lettura: 6 min
Buongiorno!
Prima recensione di dicembre e va a chiudere la serie Flesh and Fire di Jennifer L. Armentrout con la seconda parte del quarto volume, Born from Blood and Ash, pubblicata sempre da HarperCollins lo scorso luglio. Se ancora non avete letto i volumi precedenti, scorrete fino a quando non trovate la dicitura “fine spoiler”.

Titolo
Born from Blood and Ash. Nata da Sangue e Cenere. Volume 2
Titolo originale
Born from Blood and Ash
Autore
Jennifer L. Armentrout
Traduzione
L. Tarenzi
Saga
Flesh and Fire #4
Editore
HarperCollins
Pubblicazione
Luglio 2025
Genere
Fantasy Romance
Formato
Cartaceo (17,90€) ~ Digitale (9,99€)
Pagine
608
Acquisto
La resa dei conti è cominciata. Mentre Sera cerca di ricostruire l’importanza della sua linea di sangue e il vero significato dietro l’inquietante profezia, diventa chiaro che la battaglia tra gli dei è ormai imminente, e che con il rafforzarsi del vero Primordiale della Morte le perdite saranno ingenti. Sera e Nyktos, sovrani delle Terre d’Ombra, sono costretti a prendere decisioni sempre più difficili e dolorose, ma sanno di poter contare sull’amore profondo e indomito che li unisce e su una famiglia dal cuore generoso disposta a combattere al loro fianco anche a costo della vita. E mentre preparano lo scontro finale con Kolis, cominciano a comprendere la verità nascosta nella profezia che Eythos ha cercato di scongiurare, e che lega il loro destino a quello di Kolis, all’anima perduta di Sotoria, e alle scelte dei loro futuri discendenti. Ma riusciranno a fermare Kolis prima che distrugga i regni, o tutto scomparirà in un ardente inferno di sangue e cenere?

Costretta a scegliere se cedere al ricatto di Kolis o se portare avanti il proprio piano di proporgli una giusta tregua, mentre la soluzione alternativa sarebbe seppellirlo per sempre, Seraphena deve assolutamente fare i conti con le violenze subite durante la sua prigionia e non ha più tempo per nascondersi dietro l’illusione che non le sia accaduto nulla di così tremendo come è stato invece per altre. Perché non appena scadono i 30 giorni di tregua in cui entrambi avrebbero dovuto valutare le rispettive proposte, Sera scopre quanto grande può essere la crudeltà di Kolis quando si tratta di ottenere il potere e l’anima di Sotoria. Il Primordiale della Morte spedisce infatti due dei Primordiali nel mondo mortale, per colpire Sera là dove le farà più male, portandole via gli affetti di una vita e le persone care come punizione per averlo ingannato, per aver proposto una tregua che lo priverebbe di tutto ciò che desidera.
Distrutta dal dolore, Sera dà sfogo alla furia omicida causando danni inimmaginabili al regno dei mortali, devastazioni e distruzioni tali che la portano a rimpiangere ciò che ha compiuto, a ricostruire ciò che ha distrutto, salvo poi accorgersi che le conseguenze di un tale atto sarebbero ancor peggiori. Devastata e indebolita nell’animo oltre che nei suoi poteri, Sera si ritrova a far fronte a Kolis e alla serie di attacchi che danno inizio a una vera e propria guerra, una in cui lei deve trovare la forza di reagire per poter vincere, insieme ad Asher/Nyktos e ai loro alleati.
Eravamo compagni. Ci spalleggiavamo a vicenda. Insieme avremmo cambiato il mondo.
Ma non è facile progettare una strategia di guerra quando il proprio animo è devastato e quando il percorso per tornare a essere integri passa per il punto più basso della propria esistenza. Eppure è lì che la spinge Nyktos, per il loro bene e anche per lei, portandola a sviluppare appieno il suo potenziale come Primordiale della Vita, in un processo di rinascita che passa per la sofferenza e il dolore più profondi, per poi giungere a un racconto carico di tensione e allo stesso tempo di sollievo, una via verso la luce che Sera intraprende grazie ad Asher e al suo costante sostegno mentre una nuova tattica si delinea tra le loro fila.
Perché hanno intenzione di creare una nuova vita e un nuovo modo di governare i regni, coinvolgendo tutti i Primordiali nelle decisioni che contano, ma mettendo in chiaro che, coloro che hanno sostenuto Kolis e che nel tempo hanno compiuto atti indicibili contro di loro, non avranno una possibilità di sopravvivere. Perché è giunto il tempo di determinare le alleanze in guerra e come queste mutano di fronte alle loro decisioni e agli attacchi di Kolis.
Le Corti dei Primordiali vengono messe a soqquadro, alcuni Primordiali addirittura sostituiti mentre Sera fa i conti con una scoperta che cambia per sempre la sua vita e quella di suo marito Nyktos, come anche la determinazione che entrambi devono dimostrare per poter vincere la guerra, per creare un futuro in cui essere liberi dal tiranno e dalle sue pretese e minacce, un futuro in cui crescere i loro figli e permettere loro di prosperare.
= FINE SPOILER =

La resa dei conti è finalmente arrivata e Sera e Ash devono dimostrare di essere disposti a tutto pur vincere, pur di mantenere viva la speranza che sembra vacillare ogni passo e pur di permettere all’anima di Sotoria di vivere un’esistenza lontana da colui che l’ha tormentata in più di un’esistenza.
Il secondo volume in cui è stato diviso Born from Blood and Ash continua letteralmente (anche con la numerazione dei capitoli) dal punto in cui si interrompe il primo, dunque mostra il punto di partenza del percorso di analisi e del tentativo di affrontare i propri traumi che Sera deve per forza portare avanti se vuole diventare colei che sconfiggerà Kolis.
«Tu sei mia moglie. Sei il mio mondo. Te l’ho già detto, e nulla di tutto ciò è cambiato. Non c’è niente che tu possa fare che potrebbe mai cambiare quello che vedo o che provo quando ti guardo.»
Se per la prima parte vi dicevo che la negazione con cui lei si ostina a rispondere rispetto a ciò che le è accaduto risultava essere un po' troppo pervasiva, in questo volume si assiste finalmente a quella presa di coscienza necessaria al farle affrontare le difficoltà, in un processo che non è sicuramente facile, ma che la porta a diventare un personaggio a tutto tondo ancor di più di quanto non lo fosse prima, perché riemerge da un baratro in cui era caduta e dal quale, personalmente, faticavo a credere sarebbe uscita.
Oltre ad aver apprezzato quindi tutto questo lavoro che fa su se stessa e il modo in cui coinvolge Asher nel mentre, ciò che mi è piaciuto particolarmente del volume è la sua maturazione a livello personale, perché arriva a capire che, al di là di ciò che lei può provare nei confronti di ciò che è necessario fare, ciò che conta davvero sono le testimonianze dei sentimenti che può percepire direttamente, quindi di tutte le espressioni che questi assumono attorno a lei e che, per quanto spiacevole, devono bastarle e che le bastano se ciò significa salvaguardare il futuro della sua famiglia e della giovane donna la cui anima diventa per lei importantissima.
C'è tutto questo legame con Sotoria che qui viene spiegato fino nei minimi dettagli, dando quindi la misura di quello che poco a poco si è scoperto sia in questa serie sia in Blood and Ash, per arrivare quindi a una comprensione più grande di quella che è la sotto trama principale che lega queste due serie e che qui non si esaurisce.
«Era lo sguardo di una persona che si accorge all’improvviso di aver ricevuto tutto ciò che avrebbe mai potuto chiedere.»
Un po’ com’era prevedibile, infatti, c'è un immenso cliffhanger non nella storia di Seraphena e Asher nel senso stretto del termine, ma in quella che lega loro due a Sotoria e a Kolis, e che verrà chiuso soltanto con la lettura dell’ultimo volume della serie Blood and Ash (Primal of Blood and Bone, uscito lo scorso settembre in versione originale e si spera di prossimo pubblicazione in Italia). Per quanto riguarda invece questi due personaggi si arriva a capire come la loro storia sia diventata quella che poi è un po' alla base della “mitologia” in Sangue e Cenere e nei volumi successivi, per una scoperta che emoziona vista la crescita caratteriale che fa la stessa Seraphena rispetto a come l'abbiamo conosciuta nel primo volume e che va anche a spiegare le ragioni per cui, nell'altra serie, ha un certo tipo di comportamento, uno che deve essere tenuto a bada altrimenti può scatenare tormenti indicibili.
Insomma, per chiudere la recensione oltreché la mia avventura in questa serie, Born from Blood and Ash (in entrambi i suoi volumi) è una lettura che, tra alti e bassi, ci pone davanti a soluzioni e rivelazioni a volte scontate ma altre no, scoperte che fanno crescere l’aspettativa per come queste verranno sviluppate in futuro e come si arriverà davvero alla resa dei conti una volta per tutte.

Federica






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