Lo so, lo so, avrei dovuto postare l’articolo ieri pomeriggio, ma ho avuto un piccolo contrattempo con la ridefinizione degli ultimi dettagli del mio libro. Presto saprete tutto! Ci vuole solo un altro po’ di pazienza 😉
La recensione di oggi sarà spiccia e veloce, semplicemente perché il film non brilla per scene o elementi memorabili in positivo. In negativo, invece, ne ha parecchi!
Grease 2, diretto da Patricia Birch e interpretato da Maxwell Caulfield e Michelle Pfeiffer, non ha veramente nulla che ricordi la pellicola precedente.
La trama segue i tentativi di Michael, un cugino di Sandy trasferitosi dall’Inghilterra alla Rydell High School, di conquistare Stephanie, una delle Pink Ladies e fidanzata in rotta di collisione con il nuovo capo dei T-Birds. L’unico suo problema è di essere un bravo ragazzo e di andare bene a scuola, quando Stephanie è alla ricerca del classico bad boy. La soluzione: trasformarsi nel motociclista che lei sogna.
Allora… Di motivi per cui questo film non funziona ce ne sono parecchi. Si va dalla piattezza della storia al pessimo gusto dei temi (fatevi un giro su youtube ascoltando le canzoni del film e noterete che fanno tutte un costante e palesissimo riferimento al sesso – credo si siano dimenticati che esiste anche l’allusione ma va beh…), ma credo che l’aspetto peggiore riguardi i personaggi! Dove sono finiti i Thunderbirds spacconi ma buoni come Danny Zuko e Kenickie? E le Pink Ladies combattive e forti come Rizzo?
Nel 1961 (anno in cui è ambientato) i quattro T-Birds hanno abbandonato le auto in favore delle motociclette, ma si sono dimenticati sul sedile posteriore la spavalderia e il coraggio dei primi Thunderbirds, preferendo concentrarsi su come portarsi a letto una ragazza piuttosto che sul difendere le loro Pink Ladies dagli Scorpions (il gruppo rivale capeggiato dallo stesso attore butterato). Sono più le scene in cui scappano di quelle in cui affrontano il “nemico”, risultando più dei cloni di John Travolta in Grease che del suo personaggio.
Non parliamo poi delle Pink Ladies. Nel primo film erano intraprendenti e indipendenti, mentre qui sono relegate al ruolo di “Ragazze dei T-Birds“, come se il loro tempo fosse ormai finito e avessero perso lo smalto. Santo cielo! Datevi un po’ di verve! Indossate pur sempre una giacca rosa shocking e avete un’auto dello stesso (improponibile) colore! Ci vuole del fegato per spostarsi con un’auto del genere ma queste ladies ne hanno veramente poco.
I due protagonisti vanno trattati insieme. Lui, Michael (Maxwell Caulfield), è veramente sfigatissimo, non perché non gliene vada bene una, ma perché si trascina in giro come se tutte le sfortune di questo mondo si fossero abbattute su di lui e invece è solo perché la ragazza che gli piace lo ha bellamente messo al suo posto. Io non le do tutti i torti, in fondo sei arrivato solo da una settimana, stai calmo! Lei, Stephanie (Michelle Pfeiffer), è un’oca patentata. Se si passasse 3/4 della propria giornata vicino ad una persona, sono convinta che, anche se questa
si vestisse di pelle e indossasse degli occhiali neri e un casco, la si saprebbe riconoscere, forse con un po’ di difficoltà ma no non capendo assolutamente chi sia! Però Stephanie fa eccezione perché per lei il ragazzo visto su o giù da una moto fa una differenza colossale (non che gli altri siano da meno… L’interrogativo “Who’s that guy?” è rimasto senza risposta fino alla fine)!
Capisco anch’io che la differenza tra lui vestito da super nerd e sempre lui ma in completo di pelle con esposto in bella mostra il pettorale scolpito possa essere un po’ destabilizzante, ma da lì a non capire più chi sia no, dai!
Come considerazione finale posso dirvi che è un pessimo film. L’ho visto fino alla fine solo per vedere quanto in là si sarebbe spinto nella direzione dell’obbrobrio. Evitatelo a pie’ pari se vi capita tra le mani o sotto gli occhi, specie se Grease vi era anche solo lontanamente piaciuto.
Io vi do appuntamento a più tardi con un nuovo capitolo di Time Murder. Buon pranzo 💋
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