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  • Immagine del redattorefedecaglioni

Potrebbe piovere #8 : Ender’s Game

Buongiorno 😄 È Lunedì e anche se l’unica cosa allegra oggi è l’emoji (il Lunedì per me è tragico, scusate), la settimana riparte con Potrebbe piovere e un film che ci porta dritti nello Spazio profondo!


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Poster


endersgame

Informazioni generali

TitoloEnder’s Game Titolo originaleEnder’s Game Regia: Gavin Hood Anno: 2013 Genere: Fantascienza Lingua: Inglese Paese di produzione: Stati Uniti d’America Soggetto: Orson Scott Card (romanzi Il gioco di Ender e L’ombra di Ender) Sceneggiatura: Gavin Hood

Trama

Ender Wiggins è un promettente dodicenne, selezionato per essere addestrato alla Battle School, l’accademia situata in una stazione orbitante attorno alla Terra dove i ragazzini si sfidano in sofisticati giochi di simulazione per prepararsi alla guerra vera, che potrebbe avere inizio da un momento all’altro. Dopo aver ucciso milioni di terrestri in un primo attacco, infatti, gli Scorpioni sono destinati a tornare e gli umani non possono farsi trovare impreparati. Così la pensa il Colonnello Graff, il quale è altresì sicuro che, sotto la sua apparente fragilità, Ender possegga i requisiti di un vero leader e per questo lo mette a durissima prova, separandolo dalla famiglia e lasciando che l’invidia dei compagni lo isoli ulteriormente. 

Cast

  1. Asa Butterfield è Andrew “Ender” Wiggin

  2. Harrison Ford è il Colonnello Hyrum Graff

  3. Ben Kingsley è il Comandante Mazer Rackham

  4. Abigail Breslin è Valentine Wiggins

  5. Hailee Steinfeld è Petra Arkanian

  6. Viola Davis è Maggiore Gwen Anderson

Trailer


Parere

Mi sono interessata a questo film più per caso che per una conoscenza vera e propria dei romanzi da cui è tratto e da completa estranea alla storia credo sia un discreto film. A livello di trama è ben fatto, perché presenta diversi elementi che si possono considerare universali, come la contrapposizione tra forza/potere ed empatia, la crescita come individuo e come membro di un gruppo, il peso delle responsabilità. Ender si trova ad affrontare e prendere coscienza del proprio ruolo mentre si destreggia con questi problemi esistenziali, il tutto accompagnato da un addestramento davvero disumanizzante ad opera di chi dovrebbe essere la tua guida.

Scenografia, costumi e ambientazioni sono impressionanti, ma tra tutte preferisco la scenografia durante le esercitazioni dei giochi. Tutto assomiglia a una battaglia navale o un ruba bandiera umano, in cui le strategie classiche non sempre sono efficaci contro gli attacchi a sorpresa. Nonostante questi elementi positivi, manca qualcosa alla pellicola, non sempre c’è una chiara consequenzialità degli eventi e si ha l’impressione che sia stato tagliato qualcosa per arrivare più in fretta al finale. Forse una maggiore attenzione al processo di maturazione di Ender avrebbe ridotto questa sensazione.

Ho trovato un po’ piatta la recitazione del cast, giudizio che risparmia unicamente Asa Butterfield perché tra tutti è stato in grado di esprimere appieno le contraddizioni e i rimorsi che attanagliano Ender. La complessità del personaggio, del suo ruolo e del suo stato d’animo ti raggiungono anche se un film di questo genere non rientra nella categoria dei tuoi preferiti. È anche un buon momento di riflessione su quanto la paura faccia commettere azioni avventate, stupide e non degne dei valori che tanto ci vantiamo di possedere. Serve di tanto in tanto, per ricordare che non siamo sempre dal lato della ragione e che possiamo trasformarci in mostri di eguale cattiveria di quelli che tanto temiamo.

Voto


voto3

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Questo primo viaggio nello Spazio termina qui. Per oggi rientriamo, ma Singing in the Rain vi porterà di nuovo tra le stelle!

A domani 💋

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