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Niente di nuovo sul fronte occidentale

Qualche giorno fa stavo facendo una passeggiata in montagna (durante uno dei pochissimi giorni di sole che ci sono stati in montagna questa settimana) e per caso ho sentito una signora dire, a mo’ di proverbio, che era ancora “Calma piatta sul fronte occidentale”.

Non è la prima volta che sento una frase simile e mi è sempre suonata strana, un po’ perché è una frase che sembra appartenere a un altro secolo, un po’ perché usata in contesti diversissimi, così sono andata a cercarne l’origine. In effetti, appartiene davvero a un altro secolo e non è nemmeno un proverbio o un modo di dire, bensì è il titolo di un libro, storpiato – come sempre accade quando qualcosa diventa di uso comune.


Niente di nuovo sul fronte occidentale è un romanzo autobiografico di Erich Maria Remarque che racconta l’esperienza vissuta nelle trincee durante la Prima Guerra Mondiale (che giusto in questo periodo compie 100 anni, sempre che si possa usare il verbo “compiere” per una guerra). Il titolo, che compare alla fine del romanzo come ultimo bollettino di guerra, sta a significare una situazione di estrema calma e tranquillità sul campo di battaglia di un conflitto che è ormai giunto al termine e del quale non è rimasto nulla da dire.

Mi ha stupito scoprire che quello che credevo un modo di dire è in realtà il titolo di un libro e che è sempre stato usato, almeno le volte in cui mi è capitato di sentirlo, per descrivere situazioni molto tranquille ma che non avevano assolutamente nulla a che fare con la guerra, anzi…

Storpiature o riprese come questa ce ne sono un’infinità, da “Non è tutto oro quel che luccica” (preso da Shakespeare) a “Rendere pan per focaccia” (da Boccaccio), però “Calma piatta sul fronte occidentale” mi ha sempre incuriosita e devo dire che mi ha fatto venir voglia di leggere il romanzo di Remarque. Non si prospetta una lettura leggera visto l’argomento, ma è pur sempre qualcosa che ha a che fare con un modo di dire usato di tanto in tanto nelle conversazioni di tutti i giorni. Insomma, si tratta di capire perché usiamo alcune frasi e non altre per descrivere un certo tipo di situazione, qualcosa che è sempre bene sapere se non si vuole fare una figura barbina!

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