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Molly’s Game

Buongiorno!

Venerdì e si parla di film, così magari questo weekend ne approfittate e andate a vedere l’ultima pellicola di Aaron Sorkin (The Social NetworkSteve Jobs), uscita una decina di giorni fa.


Titolo Molly’s Game Regia Aaron Sorkin Anno 2017 (negli U.S.) Genere Drammatico, biografico Lingua Inglese Paese di produzione Stati Uniti d’America Soggetto Molly Bloom Sceneggiatura Aaron Sorkin Cast Jessica Chastain, Idris Elba, Kevin Costner, Michael Cera, Brian d’Arcy James, Jeremy Strong, Chris O’Dowd, J. C. MacKenzie, Bill Camp, Graham Greene


Tratto dall’autobiografia di Molly Bloom, ex organizzatrice di serate di poker finita sotto processo per gestione di sala da gioco illegale e collusione con la mafia russa, questo film che vede come protagonista indiscussa Jessica Chastain è stato per me una vera sorpresa. Inizialmente, prima di entrare in sala, credevo si svolgesse come una narrazione continua degli eventi, dagli inizi della carriera di Molly fino alla sua caduta e al processo, immaginando perciò un film piuttosto lento, quasi piatto. Invece mi sono dovuta ricredere, perché Molly’s Game ci mette di fronte già al fatto compiuto. Ad inizio film Molly è già una delle donne più ricche del giro ed è nel momento in cui gli agenti dell’FBI vanno ad arrestarla che tutto comincia, che noi spettatori veniamo a conoscenza di ciò per cui viene accusata e da qui parte la sua lotta alla verità, all’essere scagionata per qualcosa che non ha fatto. E ad aiutarla nell’intricato caos burocratico americano c’è l’avvocato Charlie Jaffey, interpretato da un altrettanto spettacolare Idris Elba, che dopo un iniziale rifiuto si ritrova a scegliere di difendere Molly da qualcosa che lei non ha commesso. O che lei ci convince di non aver commesso.

Il film è un racconto, una storia che Molly stessa condivide con l’avvocato e con i pubblici ministeri nella speranza di non essere accusata di riciclaggio di denaro per conto dei russi, ed è attraverso le sue parole e memorie che scopriamo sia come è entrata nel giro delle partite di poker, sia come ha fatto a diventarne la migliore organizzatrice, in un continuo passare tra passato e presente che fa emergere la figura di Molly come quella di una donna estremamente intelligente, acuta e portata per gli affari, ignara però della presenza di mafiosi russi e di scommesse illegali nel suo giro di poker. Un controsenso questo, e non di certo piccolo, che però fa parte di tutto quel non detto insito nel personaggio, nel suo modo di comportarsi, e che Molly Bloom (quella vera) ha voluto tacere mentre scriveva il libro. Il non detto, in particolare, sono i nomi di tutte le persone famose/ricche che frequentavano il suo tavolo e i segreti che queste hanno condiviso (o accidentalmente rivelato) con Molly. Dall’interpretazione di Jessica Chastain Molly emerge come una donna sicuramente capace e caparbia, impossibile da abbattere nella sua risolutezza, ma anche fragile e vulnerabile, che ha reso il proprio desiderio di successo quasi il suo punto debole. Quasi, perché in realtà possiede un così forte senso dell’onore e del rispetto, verso gli altri ma soprattutto verso se stessa, che rende impossibile non lasciarsi trascinare dalla sua storia e parteggiare per lei. Nasconde delle informazioni, certo; non dice tutta la verità, ovvio. Eppure se lo fa è per mantenere onesta la propria coscienza, per non perdere l’unica cosa che le resta e ciò il suo nome, la credibilità, la coerenza, che lei ha e pretende da stessa. È un bel film, con due attori che mi sono piaciuti nei rispettivi ruoli e che hanno saputo gestire una storia potenzialmente da flop. Eh sì, perché correvano il rischio di far sembrare Molly una bugiarda e un’opportunista. Fortunatamente così non è stato!

Se volete andare al cinema, scegliete Molly’s Game! Merita! Almeno per me… Lo avete visto voi? Vi è piaciuto oppure no? Ditemi 😊

Nel frattempo buon Venerdì e buon weekend! Federica 💋

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