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Maze Runner – La rivelazione [2018]

Ed eccoci a Giovedì!

Metà settimana se n’è già andata e oggi mi alterno, tornando a parlarvi di cinema e di un film che, ormai, sarà già fuori programmazione – Se non sbaglio è uscito il 1 Febbraio…


Titolo Maze Runner – La rivelazione Titolo originale Maze Runner: The Death Cure Regia Wes Ball Anno 2018 Genere Azione, distopico Lingua Inglese Paese di produzione Stati Uniti d’America Soggetto James Dashner (romanzo) Sceneggiatura T.S. Nowlin Cast Dylan O’Brien, Kaya Scodelario, Thomas Brodie-Sangster, Will Poulter, Dexter Darden, Nathalie Emmanuel, Giancarlo Esposito, Aidan Gillen, Walton Goggins, Ki Hong Lee, Jacob Lofland, Katherine McNamara, Barry Pepper, Rosa Salazar, Patricia Clarkson


Questo terzo capitolo della saga cinematografica tratta dai romanzi di James Dashner, e inaugurata nel 2014 con Maze Runner – Il labirinto, chiude la trilogia con un certo non so che di indecisione che non fa apprezzare appieno la pellicola. Diversi mesi dopo essere stati traditi da Teresa e aver visto WCKD (pronunciato “wicked”, una società “farmaceutica” che cerca di trovare una cura per il morbo che ha devastato la Terra, anche con metodi eticamente discutibili) rapire diversi loro amici, Thomas, Newt e i sopravvissuti all’attacco subito dal Braccio Destro (la resistenza contro i metodi di WCKD) si ritrovano a compiere un ultimo disperato tentativo per cercare di salvare chi è stato catturato e scampare per sempre alle pretese degli scienziati, che sperano di usarli come cavie nei loro laboratori per sconfiggere la mutazione.

A grandi linee la trama è questa, complicata poi dalla decisione di recarsi nella città dove ha sede WCKD per chiudere definitivamente i conti con loro, e come narrazione il film prosegue linearmente fino alla conclusione, non ci sono né sviste né strafalcioni che fanno sentire spaesato chi guarda. È sviluppato bene e si arriva alla conclusione dello scontro tra Thomas e i membri di WCKD avviato nel primo film. Ma, ed è questa la nota negativa, non si arriva a un vero finale. Sì, WCKD e i loro progetti trovano una conclusione, ma quello che è il vero enigma della serie (la mutazione e il debellarla) restano accantonati in un finale agrodolce. Qui non voglio fare spoiler, soprattutto se conoscete i primi due film e ancora non avete visto questo, però posso dirvi che, per come si chiude Maze Runner – La rivelazione, ci si aspetterebbe almeno un altro film in cui gli interrogativi rimasti in sospeso trovano una degna risposta. Perché quello che ci si ritrova a pensare dopo le scene finali è: “Sì, va bene, ma con la mutazione che trasforma tutti cosa succede?”! Il motivo che ha portato alle divisioni tra Thomas e WCKD resta un pretesto che, da centrale ne Maze Runner – Il labirinto, finisce qui per essere più un riempitivo che altro, una scusa per colorare con zombie umanoidi un film principalmente post-apocalittico. Per tutto il resto, il film è bello come i precedenti, con dei personaggi a cui ci si affeziona e che coinvolgono nei loro drammi individuali, rendendo la lotta di fondo una vera e propria sfida tra la decisione di fare ciò che è umanamente giusto e il rispetto della vita umana e dell’individualità. Peccato solo per il finale…

A quanto sembra, i successivi libri della saga (due) sono in realtà dei prequel e così sarà per i film, che si concentrano sulle cause che hanno scatenato l’epidemia centrale nella trilogia di Maze Runner. Quindi non saprò mai come va a finire la storia di Thomas e se riesce a debellare il virus… Bello, vero? Le gioie della vita…

Comunque, quando guardo o leggo qualcosa di distopico, mi auguro sempre che abbia un finale chiaro! Positivo o negativo che sia, per me è fondamentale che arrivi a una conclusione, perché se c’è una cosa che non mi piace è essere lasciata con ancora delle domande e la consapevolezza che non ci sarà un capitolo successivo per trovare delle risposte. È così anche per voi?

Io e i miei dubbi su Maze Runner vi salutiamo qui 😉 A domani 💋

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