Buongiorno e auguri a tutti per Ognissanti!
La recensione di oggi ci porta indietro al tempo dell’Occupazione, a Guernsey, Inghilterra, con un altro film Netflix. Questo, però, è da vedere!
Titolo
Il club del libro e della torta di bucce di patate di Guernsey
Titolo originale
The Guernsey Literary and Potato Peel Pie Society
Regia
Mike Newell
Anno
2018
Genere
Drammatico, storico
Lingua
Inglese
Paese di produzione
Stati Uniti d’America, Regno Unito
Soggetto
Mary Ann Shaffer e Annie Barrows (romanzo)
Sceneggiatura
Thomas Bezucha, Don Roos, Kevin Hood
Cast
Lily James, Michiel Huisman, Glen Powell, Jessica Brown Findlay, Katherine Parkinson, Matthew Goode, Tom Courtenay, Penelope Wilton, Bronagh Gallagher, Kit Connor, Andy Gathergood, Florence Keen, Nicolo Pasetti
La guerra è ormai finita e per tutti coloro che sull’isola di Guernsey hanno vissuto l’occupazione nazista è giunto il momento di andare avanti, di ritrovare le loro vite e la normalità. E lo stesso fa la scrittrice londinese Juliet Ashton che, forte del successo del suo ultimo libro, sta girando le librerie per promuovere un romanzo che, purtroppo, non la entusiasma più di tanto.
Juliet vorrebbe fare altro, vorrebbe scrivere di storie più vere e importanti, mentre il suo editore e il suo fidanzato la spingono entrambi verso le strade che, secondo loro, sono quelli più adatti a lei: il tour promozionale da un lato, una nuova vita in America dall’altro. Ma Juliet non ci sta e grazie all’inaspettata corrispondenza con Dawsey Adams, iniziata per caso grazie a un vecchio libro appartenuto alla stessa Juliet, scopre l’esistenza dell’isola di Guernsey e del suo stravagante club del libro, nato come rifugio all’occupazione nazista e al regime imposto agli abitanti. Una storia, quella del club del libro e della torta di bucce di patata, che non vede l’ora di conoscere nei minimi dettagli e di raccontare nel suo prossimo romanzo.
Così Juliet parte, lasciandosi tutto alle spalle, e raggiunge Guernsey per incontrare i membri fondatori del club: Dawsey Adams, Isola Pribby, Eben Ramsey e Amelia Maugery. Tra loro, tuttavia, manca Elizabeth McKenna, vera ideatrice del club, che è partita per un viaggio all’estero e nessuno sa quando tornerà. O almeno è ciò che viene detto a Juliet al suo arrivo.
Ma più i giorni passano, più la vera storia del club e dei suoi partecipanti si complica, svelando a poco a poco i retroscena di una comunità e di un gruppo di amici che ancora non sono riusciti a superare gli eventi negativi della guerra e dell’occupazione, che forse non riusciranno mai a farlo. E tutto ruota attorno a Elizabeth, a perché sia così importante capire cosa le sia accaduto.
Attraverso l’indagine di Juliet questo film ricostruisce gli anni bui del conflitto da un altro punto di vista, quello del fronte interno, raccontando come la speranza possa viaggiare attraverso strani canali e supporti, di come i libri si trasformino in ancore di salvezza nelle difficoltà della vita e di come l’altruismo e i sentimenti, seppure senza lieto fine, riescano a scavalcare nazionalità, ideali e doveri per ricordarci che, in fondo, siamo tutti esseri umani. Nonostante la vena romantica un po’ scontata e un finale altrettanto prevedibile, la storia raccontata da Il club del libro e della torta di bucce di patate di Guernsey mi ha tenuta incollata allo schermo fino alla fine con il fiato sospeso, perché svela, con delicatezza ma anche senza illusioni, cosa significava vivere in territori occupati da un nemico crudele ma pur sempre umano. E anche perché non tralascia il lato ingiusto della vita a favore del dramma romantico, in una rappresentazione completa di ciò che ha reso gli anni della guerra un periodo buio e triste, ma anche colmo di ragioni per lottare.
Romantico e drammatico al punto giusto! E soprattutto legato al potere di aggregazione dei libri, il che è sempre un punto a favore! Ve lo consiglio, se oggi non avete nulla da fare.
Comunque, passate una buona giornata! Federica 💋
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