Ciao!
Ci avviciniamo alla fine del mese e come sempre arriva il momento del Domino Letterario, la catena di libri tra blog che riserva sempre tante scoperte interessantissime! Questa volta la mia tessera si ricollega al libro scelto da Francesca su The Library of Jane!
Titolo Adesso Autore Chiara Gamberale Editore Feltrinelli Anno 2016 Genere Narrativa, romantico Formato Cartaceo Pagine 224 Prezzo 13,60€ Acquisto Amazon
Esiste un momento nella vita di ognuno di noi dopo il quale niente sarà più come prima: quel momento è adesso. Arriva quando ci innamoriamo, come si innamorano Lidia e Pietro. Sempre in cerca di emozioni forti lei, introverso e prigioniero del passato lui: si incontrano. Rinunciando a ogni certezza, si fermano, anche se affidarsi alla vita ha già tradito entrambi, ma chissà, forse proprio per questo, finalmente, adesso… E allora Lidia che ne farà della sua ansia di fuga? E di Lorenzo, il suo “amoreterno”, a cui la lega ancora qualcosa di ostinato? Pietro come potrà accedere allo stupore, se non affronterà un trauma che, anno dopo anno, si è abituato a dimenticare? Chiara Gamberale stavolta raccoglie la scommessa più alta: raccontare l’innamoramento dall’interno. Cercare parole per l’attrazione, per il sesso, per la battaglia continua tra le nostre ferite e le nostre speranze, fino a interrogarsi sul mistero a cui tutto questo ci chiama. Grazie a una voce a tratti sognante e a tratti chirurgica, ci troviamo a tu per tu con gli slanci, le resistenze, gli errori di Lidia e Pietro e con i nostri, per poi calarci in quel punto “sotto le costole, all’altezza della pancia” dove è possibile accada quello a cui tutti aspiriamo ma che tutti spaventa: cambiare. Mentre attorno ai due protagonisti una giostra di personaggi tragicomici mette in scena l’affanno di chi invece, anziché fermarsi, continua a rincorrere gli altri per fuggire da se stesso…
A volte la vita, quella successione di eventi, legami, esitazioni, pensieri, prese di posizioni e ricordi che ci rende chi siamo, smette di avere un senso, così, dal nulla, oppure dopo la fine di una relazione che credevamo eterna ma che invece non è nemmeno arrivata al primo giro di boa. E tocca a una nuova nostra versione, imperfetta e ormai ammaccata, fare i conti con ciò che abbiamo passato e, soprattutto, con ciò che affronteremo da quel momento in avanti. È da questo punto di rottura che Chiara Gamberale inizia le storie tutte intrecciate di Lidia, Piero, Luca, Valentina, Kate, Mina, André e del grande carosello di personaggi più o meno centrali che in Adesso sono accomunate da questa grande precarietà emotiva e umana.
Veri protagonisti, però, nonché perno attorno al quale ruotano tutti gli altri, sono Piero e Lidia. Lui, padre di una figlia adolescente e alle prese con il divorzio da una moglie ritiratasi in convento, è un uomo di quarant’anni che, per tutta la sua esistenza, non ha fatto altro che sotterrare dentro di sé ogni sorta di sentimento negativo, lasciandosi cullare da una passiva accettazione delle scelte altrui; lei, tardo trentenne reduce da una separazione difficile, è la conduttrice televisiva che cerca di scoprire il vero significato della vita attraverso le esperienze altrui, entrando nelle famiglie degli altri perché lei, affetta da un principio di sindrome da Peter Pan, la sua non è ancora riuscita a trovarla.
“Ho quasi quarant’anni e so allacciarmi le scarpe, so fare i conti e so parlare inglese. Ho capito cos’è l’evoluzione, come funziona un router e come si passa dal freno alla frizione. Ma come si fa a stare insieme, no. Non l’ho ancora capito. Anzi, semmai ho le idee sempre più confuse. È per questo che ogni settimana chiederò a una famiglia di adottarmi. Perché quella famiglia possa finalmente insegnarmi come si fa”. A stare insieme, sarebbe il sottinteso dell’ultima frase: ma in realtà Lidia intende a vivere. Perché è quello – è quello – che non le è mai riuscito un granché.
Adesso è un libro particolare, in cui l’articolazione della trama è ridotta all’osso, al minimo sindacale per avere una consecuzione temporale degli eventi che sia coerente, e dove ad emergere è più il processo di riflessione interiore che smuove le vite dei personaggi in luoghi ed eventi a malapena accennati. La sensazione è quasi di essere immersi in un continuo flusso di coscienza in terza persona, che segue i tentativi di questi protagonisti imperfetti di riacquistare il controllo delle loro vite e che si concentra più su ciò che sentono e vivono piuttosto che su ciò che accade loro. L’esterno viene pressoché annullato e si mantiene solo in quei pochi riferimenti spazio-temporali che servono a dare un’idea dello scorrere del romanzo. Tutto ciò che conta è la vita, nei suoi cambiamenti e nelle pazzie o nelle fregature che sembra rifilarci.
in un libro stupidissimo […] ho letto che, per abituarsi ai grandi cambiamenti che ci impone la vita, bisognerebbe provare in continuazione cose che non avremmo mai immaginato di fare… Così, la prima è stata dare retta a uno libro stupidissimo, appunto… E la seconda è stata venire qui
Devo ammettere che, con una impostazione come questa, senza capitoli segnati o dove la parola scritta letteralmente muta e si trasforma per meglio rappresentare ciò che sta cercando di trasmettere, mi sono sentita un po’ spiazzata leggendolo, proprio perché non è un romanzo nel senso classico del termine. Più che di una storia che inizia da un punto e finisce in un’altro, quindi che racconta una vicenda, Chiara Gamberale mette insieme un romanzo delle emozioni, con un senso di attenzione non per le azioni ma per ciò che ribolle dentro ognuno di noi e che, quelle azioni, le scatena oppure le impedisce per sempre, tenendo al centro un’unica grande idea: tutto accade adesso, sia che siamo pronti o no.
Perché adesso? Perché proprio adesso, direttore? Perché esiste un’arca, tra la Vita Immaginata e la Vita Quella Vera, dove prima o poi tutti potremmo ritrovarci. E dove ci sentiamo stranieri e persi. Sarebbe giusto che tutti, dunque, a maggior ragione dopo una certa età, avessimo almeno un bonus da giocarci quando, nell’infinità delle persone contro cui andiamo a sbattere, per poi tornare a noi stessi ancora più stranieri e ancora più persi, ci pare di riconoscerne una.
Come vi dicevo, questo romanzo non è classico, né può essere ridotto a un genere specifico come la narrativa rosa; è difficile inserirlo in una categoria di giudizio, perché ci racconta dei sentimenti, della paura, dei sogni e dei desideri degli esseri umani a cavallo tra l’inseguire un ideale e il cercare di costruire qualcosa di concreto a dispetto di ogni cosa. È uno di quei libri che si divora tutto d’un fiato e si adora solo se letto nel momento della propria vita in cui si è più predisposti ad accogliere ciò che questa narrazione scostante (dal punto di vista della trama) trasmette; altrimenti si corre il rischio di lasciarlo a metà, perso nelle profondità di personaggi che non coinvolgono fino in fondo principalmente perché preda di preoccupazioni troppo personali.
Sarebbero dovuti essere quattro ombrelli perché, per mia fortuna, l’ho letto al momento giusto per riuscire a immedesimarmi in questa storia dalla trama scarna ma profondissima nei sentimenti, però ho preferito valutarlo alla luce di quanto possa essere condivisibile. È un bel libro, ma forse non fa per tutti…
E la mia tappa si chiude qui, ma voi potete proseguire su Diario di un sogno da Sara e scoprire quale libro ha scelto! Vi lascio anche il calendario con le date e i nomi di tutti i blog partecipanti!
A domani Federica 💋
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