Buongiorno e buon lunedì!
Questa settimana inizia a tema filmico e vi parlo di un personaggio che è in prima linea in casa Marvel sin dall’inizio, Natasha Romanoff.
Titolo Black Widow Titolo originale Black Widow Regia Cate Shortland Anno 2021 Genere Azione, avventura, fantastico, fantascienza Lingua Inglese Paese di produzione Stati Uniti d’America Soggetto Don Heck, Stan Lee, Don Rico, Jac Schaeffer, Ned Benson Sceneggiatura Eric Pearson Cast Scarlett Johansson, Florence Pugh, David Harbour, O. T. Fagbenle, Olga Kurylenko, William Hurt, Ray Winstone, Rachel Weisz
Ohio, 1995. Una normale famiglia americana si rivela in realtà essere formata da quattro spie russe, adulti e bambine che, dopo una fuga roccambolesca, riescono ad atterrare a Cuba e a fare ritorno nell’Unione Sovietica. Ma il destino delle bambine è un altro, perché loro devono essere riportate nella Stanza Rossa, dove diventeranno delle spietate assassine. Vent’anni dopo, la guerra civile dei supereroi, scatenatasi tra Iron Man e Captain America a causa degli Accordi di Sokovia, è appena finita. Il primo cerca di convivere con l’esito della spaccatura nata tra gli Avengers, il secondo si dà alla macchia. Tutto mentre Natasha Romanoff, Vedova Nera, cerca di scappare dal generale Ross per vivere da fuggitiva. Ma le sue prime ore nella nuova vita da eremita vengono interrotte bruscamente da un super soldato dotato di scudo che, tuttavia, non vuole lei, ma delle fiale che neppure sapeva di avere e che la conducono di nuovo a Budapest, città dove ha ucciso l’uomo che l’ha trasformata in un’assassina per addio al ruolo di Vedova ed essere abilitata nello S.H.I.E.L.D. come agente.
A Budapest però la accoglie una triste scoperta: l’uomo a capo della Stanza Rossa non è morto e ora le Vedove al suo comando sono costrette a eseguire i suoi ordini per effetto del controllo mentale. Spetta a Natasha fermarlo, insieme alla famiglia che ha abbandonato l’Ohio con lei tanti anni prima e mai più riunitasi. Ambientato qualche tempo prima dell’arrivo di Thanos e di tutto ciò che ne è seguito, il film incentrato sulla vita della spia più letale del mondo Marvel è un concentrato di azione, effetti speciali (fin troppi per me, ma va be’…) e momenti intimi in cui si riflette sul significato di famiglia e su cosa fosse o no reale per loro, il tutto mentre quest’uomo, il generale Dreykov resta ben nascosto nell’ombra, da dove dà però loro la caccia. Black Widow pone lo sguardo sul personaggio più elusivo tra gli Avengers e regala una veste nuova (anche se non inedita) a Natasha Romanoff, che è una sorella maggiore, una figlia, alla ricerca del proprio posto nel mondo dopo che le viene portato via quasi tutti. La storia in sé, con questi nemici che riemergono dal passato, è un buon ponte verso il cambio generazionale/di ruoli che la Marvel sta portando avanti sin dalla fine di Avengers: Endgame (tipo le serie spin-off che trasformano in protagonisti i personaggi secondari dei film o che portano al passaggio del testimone a persone più giovani). Qui lavora su due livelli, perché permette un passaggio del ruolo (visto quello che succede a Natasha in Endgame) e fa da collegamento con i mondi esplorati poi nelle serie tv.
È questa caratteristica, più di tutte le esplosioni e le azioni mirabolanti, a colpire di più, soprattutto se lo si vede dopo le suddette serie – tipo What if…?, di cui vi ho già parlato. Belli, davvero, i membri della famiglia disfunzionale di Natasha: Yelena, altra Vedova che ho idea si vedrà sempre più spesso ed è la “sorellina”; Alexei, aka Red Guardian, il super soldato russo afflitto da egocentrismo che non à esattamente un padre modello; Melina, altra Vedova, ma anche scienziata, che fa da madre a Natasha e Yelena. Tutti diversi per caratteristiche, ma che daranno un contributo non indifferente di certo.
Adesso che Natasha non c’è più, credo sarà la sorella a vestire i panni di Vedova Nera… solo non come ci si aspetterebbe! E si vedrà di più nella serie su Occhio di Falco.
Fatemi sapere se lo avete visto.
Federica 💋
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