Buongiorno! E buon Lunedì 😊
Recupero per oggi la recensione di una raccolta letta un paio di mesi fa e che mi ha portata a spasso nel tempo!
Titolo Viaggi nel tempo Autore Fabrizio Farina (Editor), Ray Bradbury, Stanley G. Weinbaum, H.G. Wells, Arthur C. Clarke, Philip K. Dick, Washington Irving, Juan Manuel, Edward Page Mitchell, Edgar Allan Poe, Mack Reynolds, William Tenn Editore Einaudi Anno 2016 Genere Fantascienza Formato Cartaceo Pagine 256 Prezzo 13,50€ Acquisto Amazon
Avete mai sognato di tornare indietro nel tempo o di visitare il futuro? Impossibile non essere affascinati dalle innumerevoli possibilità offerte dalla prospettiva di correggere errori, ripetere esperienze uniche, evitare scelte sbagliate o anticipare a nostro vantaggio eventi non ancora accaduti. Il desiderio di viaggiare nel tempo è vecchio come l’uomo. Inizialmente il «viaggio» era affidato a sogni, allucinazioni o incontri con fantasmi. Poi hanno fatto la loro comparsa le prime «macchine del tempo». E se ancora non possono essere realizzate, a renderle possibili ci pensano gli scrittori – Bradbury, Dick, Page Mitchell, Wells – che, esplorando le molteplici possibilità che l’argomento propone, alimentano numerosi paradossi temporali, il più famoso dei quali è: cosa accade a una persona che viaggia nel passato e uccide un proprio antenato? Tra orologi che scorrono alla rovescia e persone che si addormentano risvegliandosi nel passato, «chrono-detectives» che viaggiano per arrestare «criminali temporali» e avventurieri a caccia di T-Rex, undici racconti che, portandoci a spasso nel tempo, ci parlano di qualcosa di molto piú oscuro e misterioso: il presente.
Non è facile scrivere la recensione di una raccolta, perché i racconti sono tanti e tutti diversi tra loro. Benché il tema sia lo stesso (i viaggi nel tempo e le loro diverse sfaccettature) ognuna delle storie contenute in questo volume si articola in modo del tutto specifico e, soprattutto, con un diverso piglio narrativo. I nomi illustri della fantascienza si riuniscono qui con l’intento di definire il loro concetto di viaggio nel tempo, avanti o indietro (soprattutto indietro) che sia, e lo fanno scegliendo degli intervalli davvero ampi. Rumore di tuono di Ray Bradbury, che apre la raccolta, vede il succedersi di viaggi verso l’era dei dinosauri per ls realizzazione di un safari di dinosauri che, nell’incorrere di un banalissimo incidente, trasforma irrimediabilmente la realtà.
Tutto il tempo del mondo di Arthur Clarke, invece, descrive un viaggio del tempo del tutto a sé, perché ci mette tra le mani un dispositivo capace di dilatare la percezione dello scorrere del tempo fino a che non si ha l’impressione di essere gli unici a muoversi in una realtà completamente paralizzata. Ed Edward Page Mitchell, ne L’orologio che andava all’indietro, trasforma una comune pendola in un passaggio temporale che trasporta due studenti in uno dei momenti più importanti della storia e li rende parte attiva degli eventi.
Tu credi che il tempo non sia circolare, vero? Sai cosa rappresenta il cerchio? Te lo dico io! È il simbolo matematico per lo zero! Il tempo è zero… il tempo è un cerchio. Io immagino che le lancette di una sveglia siano in realtà i suoi nasi, visto che si trovano sulla faccia della sveglia, e visto che il tempo è un cerchio le vedi girare, girare, girare, girare…
Non tutte le storie mi hanno colpita, sono così particolari che ognuna va a far leva sul gusto personale in diversi modi e questo ha sicuramente influenzato il giudizio, però rappresentano la nascita della fantascienza. Questi sono gli autori che, dalla fine dell’800, hanno creato i mondi fantastici e i viaggi quasi impossibili che fanno ormai parte del genere come pietre miliari, senza le quali oggi non avremmo la metà degli oggetti tecnologici che fanno parte della nostra quotidianità. Gli stili sono indubbiamente differenti da autore a autore, quindi è difficile darne un’interpretazione, tuttavia (parlando di quelli che mi sono piaciuti di più) posso dirvi che ognuno riesce a stimolare l’immaginazione e a rendere credibile, e comprensibile, anche la spiegazione più assurda sui viaggi nel tempo, regalando qualche minuto in un’avventura senza precedenti. In Il cerchio di zero di Stanley G. Weinbaum, ad esempio, i protagonisti, attraverso l’ipnosi, cercano di ricordare eventi che, vissuti da altre versioni di loro stessi in momenti diversi della Storia del mondo, possono aiutarli a superare le difficoltà che tormentano le loro vite. Sembra assurdo detto così, ma leggendo e seguendo i collegamenti tracciati da Weinbaum tutto appare coerente e, incredibile ma vero, plausibile. È di certo una lettura per un pubblico “di nicchia”, perché non a tutti può piacere la fantascienza, ma se questa rientra tra i vostri generi preferiti qui troverete dei racconti niente male. Magari non vi piaceranno tutti, ma scommetto che saranno interessanti!
Alla prossima!
Federica 💋
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