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Una nuova saga: Rebel Queen [Mappa & 1° Regno]

Ciao a tutti!

Oggi, e se riesco i prossimi Venerdì, voglio raccontarvi di una “nuova” saga che sto pensando di scrivere una volta ultimata La Trilogia dell’Apocalisse!

Ho messo nuova tra virgolette perché, in verità, ne ho già pubblicato dei brani qui sul blog, tutti nati da temi/esperimenti delle sfide di scrittura cui cerco di partecipare regolarmente. Sono i racconti legati a Vesta e Idris (Rebel QueenRedheadSopravvivenzaLa nascita della Regina Ribelle) e che, mi sembra di aver capito, sono piaciuti anche a voi, non soltanto a me ☺️ Quello che voglio fare da oggi in poi, al Venerdì, è presentarvi i tasselli che per ora compongono questa storia, iniziando dal mondo e dai Regni che giocheranno un ruolo centrale nella ribellione di Vestalia.

E questa ne è la mappa!

Grande, vero? E con tanti nomi che, per il momento, non vi dicono nulla, proprio come immagino sia accaduto nel leggere i quattro racconti. Ebbene, lo scopo di questi post è, e sarà, chiarire a tutti (me compresa) com’è strutturata geograficamente la realtà in cui si svolge la vicenda. Ma non solo, perché dopo si tratterà anche di raccontarvi i suoi usi e costumi, le divinità e tutto ciò che fa parte di questo medioevo alternativo.

Partiamo da una precisazione: esistono nove regni, formalmente tutti in pace tra loro, e ognuno di essi prende il nome dalla propria capitale. Elencati da sinistra a destra sono: – Il Regno di Ura’Si – Il Regno di Ventis – Il Regno di Bermit – Il Regno di Astrea – Il Regno di Eris – Il Regno di Oshia – Il Regno di Shile – Il Regno di O’ti Dres – La Fortezza


L’ultimo è anche il primo da cui voglio partire, perché è quello che ho nominato di più nei racconti pubblicati fino a oggi. E, soprattutto, perché è qui che vive ed è esiliata la protagonista! La Fortezza, diversamente dagli altri, è un regno senza un vero e proprio territorio, in quanto si compone solo di un castello, chiamato appunto “La Fortezza”, costruito a picco sul mare e di alcuni piccoli villaggi sparsi sui costoni dei monti e alle loro pendici. Qui vive Vestalia Tur’De, giovane sovrana il cui vero regno (quello di Eris) è stato conquistato da un usurpatore, Dres. La particolarità del castello è di essere stato costruito scavando e scolpendo direttamente la roccia dei monti su cui si erge, fatto che lo rende raggiungibile solo tramite una strada tortuosa attraverso le montagne. È, di conseguenza, inespugnabile da ogni altra direzione. Essendo un regno con solo un castello, il suo sostentamento si basa principalmente sulle risorse che riesce ad auto-produrre, nonché quelle coltivate e prodotte nei villaggi nella sua influenza.

E per chiudere la presentazione della Fortezza, vi lascio un brano con la sua descrizione e un piccolo incipit alla storia!

Le alte montagne del massiccio di Tur’denna svettavano davanti al suo sguardo, pensieroso e bruciante come il cielo sopra la sua testa. Aveva viaggiato a lungo per giungere fin lì prima che cadesse la notte sull’ultimo giorno della stagione fredda, dormendo poco, la maggior parte delle volte all’addiaccio, e percorrendo chilometri di terre abbandonate, molti in compagnia solo di se stesso, altri della luna. Tuttavia, negli scorsi giorni, quella compagna silenziosa era stata scostante nel mostrare il suo pallido viso. L’ultimo mese era scivolato tra le dita di Nesylis come sabbia, rapido, costante, impossibile da fermare. Lui lo aveva rincorso, spostandosi lungo strade minori e poco battute, per evitare di incontrare i viaggiatori e i commercianti diretti ai floridi mercati primaverili, verso i ricchi centri di Vores e, ancora più ad est nella direzione del mare, di Amantis; le tratte che avevano accolto i suoi passi svelti, di notte come di giorno, erano malandate e impervie, perse tra i valichi della catena dei bassi monti che tracciava il confine tra i regni di Eris e di Astrea. Una catena che cresceva in altezza a mano a mano che si protraeva in direzione sud, fino a raggiungere e toccare il cielo esattamente nel punto che lui si era fermato ad osservare. A strapiombo sul mare, il massiccio Tur’denna si ergeva fiero di fronte a chiunque vi fosse giunto dall’entroterra e con lo sguardo ne aveva studiato la conformazione dai primi instanti del tramonto. Percorse il raggio visibile dell’orizzonte con attenzione, mentre i falò sui costoni di quelle vette venivano accesi uno a uno, e ne memorizzò i dettagli, imparando a riconoscere come la luce morente del sole abbandonasse a poco a poco i picchi più alti e lasciasse gli altri nella più completa oscurità sin da subito. Più il disco infuocato scivolava a occidente, per coricarsi nelle acque del mare e dare inizio al regno del dio Synon, più Tur’denna appariva minaccioso, oscuro e ostile; più la notte avanzava, più era difficile scorgere i torrioni di pietra bianca della Fortezza. La dimora della Regina Esule si vedeva poco ormai, eppure quel viaggiatore anonimo ne ricordavano il profilo imponente anche al buio della sera nascente. Nessuno mai avrebbe potuto scordare come esso sembrasse staccarsi direttamente dal costone dei monti alle sue spalle, quasi che un dio avesse iniziato ad estrarre un castello dalla nuda roccia per interrompere la sua opera a metà. Quattro torrioni esagonali, alti quanto i picchi retrostanti e collegati da una spessa cinta di mura, abbracciavano il corpo centrale del palazzo reale, più basso e incassato nella trama rocciosa. La sua facciata grezza quasi nemmeno si staccava dalla montagna, come se, nell’atto di liberarsi dal suo ventre, avesse miseramente fallito, vinta dalla forza ancestrale che aveva dato vita al massiccio. Solo una sua parte svettava libera, avvolta nella luce del tramonto e rilucente dei suoi toni via via sempre più freddi; era una cupola di vetro, in cui si vociferava avessero sede le riunioni del consiglio che circondava la sovrana esiliata, il luogo al quale erano dirette le numerose missive segrete che ad ogni nuova luna lasciavano le capitali di Ura’Si e Bermit. Una di quelle lettere era in viaggio; sarebbe stata recapitata l’indomani, poco prima della nuova alba, recando una notizia che quel viandante già conosceva: i fondi della ribellione languivano e i sostenitori della vera sovrana di Eris chiedevano il suo aiuto. E quello era il suo scopo. Lui avrebbe atteso la mossa di sua altezza reale Vestalia Tur’De. Avrebbe aspettato finché la Regina Ribelle non avesse mostrato il suo vero volto.

Spero che questa prima tappa alla scoperta del nuovo mondo e della nuova avventura vi sia piaciuto! E che vi possiate immergere in questa storia tanto quanto è successo a me da quando ho iniziato a pensarci!

A presto Federica 💋

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Federica
Caglioni

Laureata in Lettere e in Lingue.
Mi barcameno tra il mio blog letterario, le traduzioni editoriali e la scrittura.

La mia vera passione: i libri.
 

Ciò che leggo mi definisce. E ciò che scrivo mi completa.

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