Buongiorno e buon Lunedì!
Devo ammettere che questa settimana parto con una recensione che ha quasi toccato il fondo del baratro dei miei ombrellini. Riguarda una delle serie tv più discusse che qui in Italia fa parte della categoria degli Originali di Netflix (ma che negli Stati Uniti fa capo a Freeform, canale della ABC): Shadowhunters – The Mortal Instruments! Ecco perché…
Info
Titolo: Shadowhunters – The Mortal Instruments
Titolo originale: Shadowhunters
Paese: Stati Uniti d’America
Anno: 2016 – in produzione
Genere: Fantasy, azione
Stagioni: 2 –
Episodi: 23
Lingua originale: inglese
Cast: Katherine McNamara (Clary Fray), Dominic Sherwood (Jace Wayland), Alberto Rosende (Simon Lewis), Emeraude Toubia (Isabelle Lightwood), Matthew Daddario (Alec Lightwood), Harry Shum Jr. (Magnus Bane), Isaiah Mustafa (Luke Garroway)
Parere
Conosco poco la saga da cui è tratta questa serie tv, ma mi sono fatta spiegare la trama completa di tutti i libri senza filtri antispoiler da qualcuno che fosse più ferrato di me sulle opere di Cassandra Clare (personalmente ho letto solo Città di ossa e l’esperienza mi è bastata) per capire se fosse fedele ai romanzi come qualcuno ha sostenuto. Ebbene, se per la prima stagione l’impressione generale sia stata quella di una trasposizione abbastanza corrispondente al primo e, in parte, al secondo volume, la seconda mi sembra sia stata partorita dalla mente schizzata di qualcuno che o non ha idea di che diamine sia accaduto negli altri quattro libri, o non ha particolarmente apprezzato le scelte narrative dell’autrice. Sono completamente campate per aria diverse parti della trama e mi sono chiesta più volte come sia stato possibile trasformare una saga letteraria così famosa in qualcosa di lontano anni luce dall’originale. È un prodotto di pessima qualità in ogni suo aspetto, dalla scelta di reinterpretazione delle trame originarie alla resa degli aspetti tipici del fantasy, come gli effetti speciali per mostrare le particolarità che caratterizzano i diversi Nascosti o a quelli per gli Shadowhunters, dalle rune (i simboli che premettono loro di ottenere nuove abilità e capacità) alle diverse armi che utilizzano, che tra una stagione e l’altra cambiano pure, senza che nessuno sembri notarlo. Nella prima stagione sono armi luminose e nella seconda, pouf, semplici lame coperte di rune… Mah… Nel complesso non ha nulla di positivo nemmeno nelle scelte degli attori, dove a fallire maggiormente sono proprio i due protagonisti. Non ho trovato nulla di speciale in questi Clary e Jace, perché lei continua a comportarsi come un’irresponsabile egoista ogni qual volta le si presenti una scelta e lui ha perennemente quell’espressione da finto duro imbronciato, con tanto di labbra sporgenti a mo’ di – perdonate la poca finezza – culo di gallina! Io Jace lo ricordo poco, ma non mi pare passasse tutto il suo tempo con una faccia come quella della Magnum di Derek Zoolander!
In tutto questo, però, mi sento di salvare qualcosa in una barca che cola disperatamente a picco e sono tre personaggi: Simon, il miglior amico di Clary (che da umano si ritrova trasformato in vampiro da una scelta, indovinate di chi?, di quella rincoglionita di Clarissa), lo Shadowhunter Alec e lo stregone Magnus. Tutti e tre, per motivi diversi, riescono a far dimenticare almeno per un po’ che tutto il contorno lascia davvero a desiderare.
E l’ombrellino va tutto per gli ultimi tre personaggi, altrimenti non avrebbe preso nemmeno quello, fate voi! Però, e aspettate a commentare, credo che continuerò a guardarla se andranno avanti con le stagioni, non perché ami guardare serie tv fatte male, ma per capire se può esserci un limite alla caduta nel baratro!
Voi l’avete vista? O ne avete sentito parlare? Fatemi sapere 😊
Vi auguro una buona giornata e un buon inizio di settimana! Federica 💋
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