top of page
  • Immagine del redattorefedecaglioni

Rosso Cremisi – Allo Short Film Corner del Festival di Cannes con la violenza sulle donne

Buongiorno! Come state? Tutto bene? Oggi torno per parlarvi di un corto davvero bello e importante dedicato alla violenza sulle donne.

Qualche settimana fa vi parlavo dell’ultima puntata di You Can’t Take It With You (serie web diretta da Alessio Osio, nata dalla sceneggiatura di Alessandra Salvoldi e interpretata da Alessandra Salvoldi, Simone Galli, Alice Guarente Simone Svanera) e di quanto fosse promettente l’intero progetto – tanto che la prima stagione è stata candidata ai Rome Web Awards portando a casa quattro Oscar.


Alessandra Salvoldi e Alessio Osio

Alessandra Salvoldi e Alessio Osio


Oggi ho il piacere di parlarvi di un altro progetto nato dal duo Salvoldi-Osio e che li ha portati direttamente tra i candidati del Short Film Corner del Festival di Cannes, la sezione fuori concorso del festival dedicata ai corti, che si svolgerà a Maggio. Parlo di Rosso Cremisi. Ho avuto la possibilità di vederlo in anteprima e ancora una volta sono rimasta affascinata dalla semplicità e dalla profondità della storia narrata sullo schermo. Il corto segue tre donne in un momento specifico della loro vita che non ha nulla di diverso dal solito, almeno all’inizio; è un attimo di quotidianità come tutti gli altri, fatto di risate, condivisioni e incontri. 

Una giornata che tutti possiamo aver vissuto sul lavoro, o chiacchierando con un vicino, o facendo sport all’aria aperta approfittando di una bella giornata, ma che per queste tre protagoniste subisce un brusco cambiamento quando si fa avanti il vero nemico della storia, l’uomo-lupo. Hobbes (giusto per utilizzare un po’ le conoscenze filosofiche che ancora non ho dimenticato) avrebbe detto homo homini lupus, cioè l’uomo è un lupo per l’uomo e qui si assiste proprio a questo concetto. Ma non solo, perché il vero punto di partenza è la favola di Cappuccetto Rosso, nelle tre versioni in cui è giunta fino a noi (quelle di Perrault, di Danton e dei fratelli Grimm – citate nel corto insieme all’opera La compagnia dei lupi di Angela Carter), e tutti i simboli, i significati archetipici e psicoanalitici di cui questa storia è portatrice.

Non voglio rovinarvi nulla in caso vi capitasse l’occasione di poterlo vedere, però voglio raccontarvi due degli elementi che rendono questo corto davvero sorprendente, profondo e bello. Il primo è il colore.

In 7 minuti la gamma cromatica è davvero limitata. Gli ambienti, il paesaggio e le persone sono caratterizzati da colori anonimi che li rendono non solo quasi sovrapponibili tra loro, ma anche incredibilmente quotidiani. Non essendoci tonalità sgargianti che caratterizzano gli ambienti o gli abiti, infatti, è facile per chi guarda immedesimarsi nelle situazioni e pensare di aver già assistito a momenti come quelli presentati. Ma in questa uniformità cromatica ci sono quattro elementi che sfuggono alla regola e balzano agli occhi dello spettatore, diventando i catalizzatori dei diversi significati della storia: una sciarpa, una fascia per capelli, una felpa e una bottiglia di latte (tre in realtà, una per ogni donna).


Le tre donne della storia (Da sinistra: Maria Enza Latella, Chiara Zani e Alessandra Salvoldi)

Le tre donne della storia (Da sinistra: Maria Enza Latella, Chiara Zani e Alessandra Salvoldi)


I primi tre, indossati rispettivamente dalla manager, dalla casalinga e dalla jogger, sono elementi rossi, un richiamo diretto alla mantella della bambina della favola, ma anche un segno del loro essere vittime prescelte e dell’essere donne (il rosso come richiamo al ciclo mestruale). L’ultimo, ovviamente di colore bianco, è il simbolo della purezza e dell’innocenza, caratteristiche che vengono spezzate nell’attimo in cui l’uomo-lupo fa la propria mossa. Con la bottiglietta in frantumi ciò che si rompe è la dignità della donna in quanto persona, indipendentemente quindi dal sesso, e la sua libertà, trasformandola in una vittima. Il secondo elemento è la totale assenza di dialoghi diretti. Nessuno parla, c’è semplicemente una voce fuoricampo che descrive la realtà in generale, senza particolare riferimento ai tre esempi presentati, e che rende ancor più estremo l’impatto emotivo delle immagini (che comunque non mostrano mai direttamente le violenze) e del tema. È l’elemento che più mi ha colpita perché si sente sempre dire che le vittime di violenza faticano a esternare ciò che è accaduto loro e c’è bisogno di un aiuto esterno per convincerle ad aprirsi. Questo corto non mostra solo questo, ma è anche un invito a non essere delle vittime che si lasciano sopraffare e a reagire per non permettere che accada di nuovo.

Io non sono un’esperta, né mi reputo capace di poter fare lo stesso lavoro di un giornale come pubblicità, diffusione o critica, ma sono felice dell’opportunità che mi è stata data di poter vedere Rosso Cremisi in anteprima e di potervene parlare! Come corto candidato allo Short Film Corner spero che riesca a convincere la giuria e i critici, non perché è realizzato da ragazzi della mia età e delle mie zone, non perché ho già collaborato con loro, non perché sono super convinta che siano bravi e lo meritino (sono bravi e lo meritano indipendentemente da ciò che penso io), ma perché c’è bisogno di film e corti di questo tipo. Il 25 Novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e nonostante l’ampia campagna di sensibilizzazione, ogni anno le vittime aumentano. Per questo Rosso Cremisi è il corto di cui c’è bisogno, soprattutto perché il tema della violenza sulle donne (psicologica o fisica che sia) è – purtroppo – sempre attuale (è di un paio di giorni fa la notizia della donna uccisa dall’ex ragazzo) e sono convinta che occorra parlarne ancora e ancora per evitare che continui a occupare i fatti di cronaca.


Coraggio-tattoo

Info


Titolo Rosso Cremisi Regia Alessio Osio Anno 2015 Genere Drama, Fiction Lingua Italiano Soggetto & Sceneggiatura Alessandra Salvoldi

Cast

  1. Maria Enza Latella

  2. Chiara Zani

  3. Alessandra Salvoldi

  4. Federico Benna

  5. Alessandro Mor

  6. Matteo Rinaldi

  7. Giuseppina Turra

  8. Luca Minola

  9. Ornella Rossi

  10. Gadis Argaw

  11. Alfredo Ferrari

  12. Emmanuele Tremolada

  13. Dario Zanoni

Trailer


 

Io nel mio piccolo sosterrò questo corto, la sua candidatura e i prossimo progetti della BUM – Bringing Up Movies perché visto cosa hanno fatto finora non può che portare a progetti sempre più belli! Complimenti ragazzi e grazie per avermi permesso di far parte del gruppo 😊

Se vi ispira non mancate di farmelo sapere! Girerò i vostri commenti ai protagonisti!

A presto Federica 💋

0 commenti

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page