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Immagine del redattorefedecaglioni

[Review Party] "L'erede misterioso" di Georgette Heyer

Buongiorno a tuttə!


Quest'oggi ho il piacere di partecipare al Review Party per L'erede misterioso di Georgette Heyer, romanzo storico pubblicato da Astoria!


Un doveroso grazie alla CE per la copia omaggio del romanzo!

Titolo

L'erede misterioso

Titolo originale

The Unknown Ajax

Autore

Georgette Heyer

Traduzione

C. Vallardi

Editore

Astoria

Pubblicazione

Febbraio 2022

Genere

Storico

Formato

Cartaceo (19€)

Pagine

368

Acquisto


C’è fermento a Darracott Place, antica ma decaduta magione nel Sud dell’Inghilterra. È in arrivo Hugo, il nuovo erede di titolo e beni del tirannico lord Darracott, il cui carattere è divenuto ancor più irascibile dopo la morte del primogenito Granville e di suo figlio Oliver, annegati al largo della Cornovaglia durante una sfortunata spedizione navale. Hugo, militare di carriera, è sconosciuto a tutti gli altri Darracott. È figlio, infatti, del secondogenito del dispotico capofamiglia, ripudiato da quest’ultimo per aver sposato una tessitrice. Il suo arrivo, quindi, è visto con grande avversione sia da chi pensava di ereditare il titolo, sia semplicemente da chi dà per scontato che Hugo sia uno zotico; anche la ribelle Anthea, sua cugina e promessa sposa per volere del nonno – che vuole rialzare il tasso di sangue blu in famiglia – teme di fare un pessimo matrimonio. Hugo in effetti appare fin da subito piuttosto avulso dal contesto in cui dovrà inserirsi: non ha un cameriere personale, non viaggia in carrozza e parla nel rustico dialetto dello Yorkshire. Ma è davvero un “borghesuccio” come tutti temono o in realtà si diverte a prendersi gioco dei suoi nobili parenti?

Tutti a Darracott Place sanno che è meglio non indispettire il vecchio Lord. Sua signoria è dispotico, egoista e inflessibile quando si tratta di imporre la sua volontà al resto della famiglia, nuore o nipoti compresi. Ma quando il suo primogenito e l’erede muoiono in uno sventurato incidente, ecco che il carattere di Lord Darracott si fa ancora più tetro! Perché adesso a ereditare tutto ciò che possiede sarà l’unico nipote che non ha mai conosciuto, né del quale sa qualcosa a parte il suo essere figlio di una tessitrice che il padre ha sposato per amore e l’essere stato maggiore del 95° reggimento di sua maestà.

Hugh Darracott è persino sconosciuto al resto della famiglia, la quale non solo si aspetta un borghesuccio illetterato, ma non ha nemmeno grandi aspettative su ciò che può rappresentare per loro il suo arrivo. E tra tutti, a essere più indispettita e prevenuta è la giovane Anthea, che sua signoria pretende si sposi con Hugh per mantenere il “sangue buono” nella dimora di famiglia ma la quale non ha assolutamente intenzione di piegarsi ai dettami del nonno.


Non pensavo di rimanere, ma qui c’è del lavoro da fare e anche se non sono l’uomo adatto per farlo non voglio fingere che non sia mio dovere fare un tentativo di sistemare le cose.

Alla fine però Hugh arriva e sin da subito non trasmette alla famiglia una gran bella impressione. Inesperto, sciocco e sempliciotto è come Hugo, così chiede di essere chiamato, appare a tutti loro e mentre il carattere irascibile di Lord Darracott fa di tutto per manovrarlo e legarlo a sé per trasformarlo nell’erre che lo renderebbe orgoglioso, i suoi cugini cercano di capire chi sia davvero e cosa voglia, oltre a essere un inesperto e poco scaltro arrampicatore sociale. Tra il disprezzo e la gelosia del libertino Vincent e l’animo superficiale e modaiolo di Claud il Dandy, gli unici due a trattarlo sempre meglio sono proprio Anthea e suo fratello minore Richmond, giovane intraprendente e annoiato che Hugo prende proprio in simpatia e del quale riconosce subito la pericolosa passione per l’avventura.

Giorno dopo giorno, Hugo esplora la tenuta e i suoi abitanti, i cui problemi diventano per lui una ragione impresa imprescindibile, soprattutto quando cuore e onore entrano in gioco in una partita pericolosa contro un crimine fin troppo radicato nella regione: il contrabbando.

«Il fatto è che quando mi avete sorriso in quel modo ho cominciato a spremermi le meningi per trovare il modo di farvi smettere di pensare che dovevate tenermi a distanza.»

Come è spesso evidente nei battibecchi tra Hugo e Anthea, il protagonista di questo romanzo di Georgette Heyer nasconde sicuramente qualcosa, anzi più di qualcosa, ai suoi curiosi e irascibili parenti, ma sarà proprio grazie al carattere intelligente, ma anche insistente – e a volte bisbetico – di Anthea che pian piano emerge davvero chi è Hugo e cos’ha in serbo non solo per la famiglia ma anche per tutti i possedimenti che fanno parte della sua eredità. Perché una cosa è certa: Hugo non è proprio il sempliciotto che ha cercato di far credere a tutti e sarà anche capace di dimostrare che senza di lui i Darracott potrebbero essere in seri guai.

Con uno stile molto simile ai romanzi dell’epoca in cui ambienta le sue storie, l’autrice con L’erede misterioso fa calare il lettore in pieno Ottocento, dando l’idea di essere davanti a un’opera risalente allo stesso periodo dove un nutrito gruppo di personaggi tutti diversi tra loro ci regala un quadro completo della nobiltà inglese in tutte le sue sfaccettature. Nessuno viene dimenticato o tralasciato e si passa dal capofamiglia burbero e attento al lignaggio che però cambia idea davanti al denaro, a dei giovani uomini che rappresentano quattro diverse facce dell’essere un “gentiluomo”: Vincent, l’annoiato libertino; Claud, il dandy che crede di conoscere la moda e il bel mondo; Richmond, rampollo giovane e alla costante ricerca di un’avventura; e Hugo, il soldato, di nobili natali ma cresciuto nella crescente quanto osteggiata borghesia che mette a soqquadro un mondo fatto di rigide tradizioni a suon di sorrisi e frasi ironiche, oltre che con una spigliatezza capace di trasformare le catastrofi in poderosi successi.


Non posso negare di considerare il suo arrivo a Darracott Place la cosa migliore che sia capitata alla famiglia da molti anni. Se poi essa meriti o meno questa fortuna… beh, è un argomento sul quale preferisco tacere!

Accanto a loro le poche donne di Darracott Place, Lady Amelia, madre di Vincent e Claud, Elvira, madre di Anthea e Richmond, e la stessa Anthea, che vanno a collocarsi in tre diverse accezioni dell’essere donna nell’Ottocento. La prima è un esempio di intelligenza e distacco, che sa qual è il suo ruolo sociale ma che sfrutta tutto il proprio potere al meglio per farsi valere. Elvira, la signora Darracott, è la tipica madre apprensiva, che soccombe all’ansia per i propri figli e che, a livello sociale, sa sempre ciò che deve e non deve essere fatto. Infine Anthea, una giovane attenta sì allo sguardo sociale ma che ha un carattere forte, un’intelligenza e un acume fuori dal comune capaci di renderla l’avversario perfetto per Hugo e per il suo sotterfugio.

Se amate i classici, L’erede misterioso è un libro che li rispetta appieno, nei personaggi, nelle descrizioni e, come vi dicevo, nello stile, un aspetto che, devo ammetterlo mi ha presa alla sprovvista perché non mi aspettavo una tale attinenza all’aspetto stilistico dei romanzi che va a richiamare. Credevo di trovare un romanzo storico dalle tinte romance più marcate, invece i sentimenti appaiono come velati e da ricercare tra battute elusive e schermaglie verbali che strappano un sorriso da quanto sono ben orchestrate ma che mi hanno lasciata con la sensazione che mancasse qualcosa tra Anthea e Hugo.

Di sicuro è un mio preconcetto, perché mi aspettavo qualcosa di diverso dal punto di vista dei sentimenti e sì sa, quando ci sono di mezzo le aspettative non sempre va bene. Tuttavia, la storia è davvero ben costruita e anche se all’inizio tarda un po’ a catturare appieno l’interrasse, quando si capisce cosa può esserci in ballo tra Hugo e Anthea, insieme al mistero del contrabbando, diventa impossibile staccarsi dalle pagine.



Ovviamente non sono la sola a partecipare a questo Review Party, perciò vi lascio tutti i link delle blogger che come me hanno avuto il piacere di leggere la storia dello sconosciuto Aiace, il personaggio di Shakespeare che qui viene continuamente chiamato in causa:



Fatemi sapere se questo titolo rientra tra le letture che di solito fate e se vi ispira!


Federica 💋

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