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[Recensione] “Regno di Sangue e Sale” di Alexis Calder

Buongiorno!

In questo primo sabato di novembre vi propongo la recensione del primo volume di una nuova serie fantasy che ci propone in chiave nuova creature che abbiamo imparato a conoscere molto bene di recente. Protagonisti infatti di Regno di Sangue e Sale di Alexis Calder sono fae, vampiri, mutaforma e draghi, un romanzo con grandi sorprese pubblicato da Heartbeat Edizioni.

Ringrazio la casa editrice per la copia digitale del romanzo.

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Titolo

Regno di Sangue e Sale

Titolo originale

Kingdom of Blood and Salt

Autore

Alexis Calder

Traduzione

F. Gatti

Saga

Blood and Salt #1

Editore

Heartbeat Edizioni

Pubblicazione

Ottobre 2024

Genere

Fantasy, Romance

Formato

Cartaceo (15,90€) ~ Digitale (3,99€)

Pagine

305

Acquisto

Dopo anni di addestramento per proteggere il mio popolo dai nemici, non mi sarei mai aspettata di dovere la vita proprio a uno di loro.

Athos è l’ultima città umana rimasta. Un trattato con i fae tiene lontano il popolo magico, vampiri e mutaforma, mentre combattiamo contro i draghi al confine. Essere umani in questo mondo è difficile e dobbiamo fare dei sacrifici per sopravvivere.

Quando il re dei fae invia la delegazione per esigere i tributi umani, previsti dal trattato, non mi sarei mai aspettata di stringere un legame con il loro capo.

Ryvin è tanto pericoloso quanto attraente. So che è il mio nemico e che dovrei odiarlo, ma resistere diventa ogni giorno più difficile.

Tuttavia, la situazione ad Athos sta per cambiare. Gli umani non vogliono più inchinarsi al re dei fae.

Le alleanze si sfaldano e secoli di bugie vengono a galla.

Devo fare una scelta.

Non importa quanto io lo odi, Ryvin potrebbe essere la chiave per impedire una guerra.

E per farlo, potrei dover sacrificare ogni cosa...

Ara è la figlia illegittima del sovrano di Athos, l’ultimo regno e baluardo degli umani in un mondo abitato da fae, vampiri, mutaforma, mostri e draghi che minacciano la loro esistenza. Se non esistesse il trattato con Konos, il regno dei fae, per loro non ci sarebbe nessuna speranza di sopravvivere alla distruzione dei mostri, poco importa quanto le imposizioni di un tale accordo siano ingiuste e sbagliate.

Perché ogni nove anni gli umani devono concedere ai fae quattordici tributi, persone del tutto innocenti che si ritrovano costrette a imbarcarsi per il regno che tiene al guinzaglio la loro sicurezza per un destino incerto, uno che porta a una morte orribile e misteriosa.

Ara detesta una tale imposizione, così come la vita di corte, ed è decisa a partire per il Vallo e combattere i draghi non appena la delegazione di Konos avrà preteso il pagamento per quell’anno e se ne sarà tornata nel regno dei mostri da cui proviene. Tuttavia, per lei nulla sembra andare come previsto quando l'incontro con Ryvin, il misterioso ambasciatore dei fae, risveglia non soltanto la sua curiosità e una pericolosa attrazione, ma anche l’odio verso coloro che li stanno costringendo a sacrificarsi per un destino forse peggiore di quello sofferto nella lotta contro i mostri che li circondano.

Per quanto odiassi ammetterlo, Ryvin aveva ragione. Non avevo fatto nulla per aiutare il mio regno. A cosa serviva andare al Vallo per difenderli dagli attacchi dei draghi se stavano morendo di fame lì a casa loro?

Per quanto detesti la presenza di Ryvin, Ara è costretta controvoglia a frequentarlo per far felice suo padre e impedire alle sue amate sorelle di svolgere al posto suo i compiti che le ha affidato: intrattenere l'ambasciatore dei fae in ogni modo possibile per tutta la durata del suo soggiorno.

Giorno dopo giorno, qualcosa in lui sembra risvegliare la parte più profonda del suo essere, come anche i continui dibattiti e scontri su ciò che accadrà una volta scelte le persone da spedire a Konos, in un costante scontro di volontà che finisce per farle mettere in dubbio chi è e ciò che ha fatto nel corso della sua vita, in rapporto alle sorelle e a tutti coloro che, a differenza dei reali, corrono il rischio di veder distrutte le loro vite a causa del trattato.

Per Ara si tratta dunque di decidere in cosa credere ora che le sue certezze vengono meno, sottratte da scontri interni e ribellioni che minacciano di portarle via anche gli affetti più cari. Quando coloro che avrebbero dovuto proteggerla si rivelano essere più pericolosi di Ryvin, forse fidarsi dell'ambasciatore nemico è tutto ciò che le resta per sopravvivere agli intrighi di corte. Deve solo capire cosa è disposta a sacrificare per proteggere coloro che ama, oltre alla sua stessa vita.

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Regno di Sangue e Sale è il primo volume di una serie fantasy dai canoni molto classici per le pubblicazioni dell'ultimo periodo. Vale a dire che contiene figure ben conosciute del panorama fantastico e aggiunge poco o nulla rispetto a ciò che già si sa di loro. Fae, vampiri e mutaforma vari rispecchiano le caratteristiche già viste anche in altri libri e ciò che rende particolare il worldbuilding del romanzo è l'utilizzo di divinità a noi conosciute, quelle dell'antica Grecia, in una commistione che va a caratterizzare un mondo medioevale in guerra e sull'orlo del collasso sociale all'interno del quale la protagonista e unica voce narrante Ara ci porta a scoprire come tutto ciò che ha dato per scontato non sia altro che una grande e pericolosa bugia.

Come eroina di questa storia, Ara ha un carattere determinato e forte, sa perfettamente che il suo ruolo non è all'interno della corte del padre, dove la regina ne osteggia la presenza a causa del suo essere frutto di un tradimento coniugale, e anzi circa di allontanarsene come meglio può, benché ciò la porti lontana dalle sorelle, il legame d'affetto che considera inviolabile e per il quale farebbe di tutto. Compreso passare del tempo con il più pericoloso nemico del suo regno.

C’erano delle regole che seguivo per tenere il mio cuore per me stessa e avevano funzionato fino a quel momento. Ma quell’uomo era diverso. C’era qualcosa di strano in lui.

Il personaggio di Ryvin, l'ambasciatore nemico che presenta tutti i caratteri del coprotagonista oscuro e ombroso ma tanto affascinante da spingere la protagonista a praticamente rinnegare tutto ciò che ha sempre considerato centrale nella sua vita per scoprire l'origine di questa chimica tra loro, ricalca un po' ciò che si è visto ad esempio con le figure di Casteel Da’Neer nella serie Sangue e Cenere di Jennifer L. Armentrout, vale a dire un uomo che sa di non essere un eroe, che non vuole esserlo, estremamente affascinante quanto capace di compiere gesti sanguinosi se ciò significa portare a termine il proprio obiettivo, o proteggere lei.

Perché ciò che appare chiaro chiaro sin da subito quando Ryvin entra in scena è lo spiccato interesse che nutre per Ara e il desiderio di conquista che lo porta a interagire con lei superando ogni volta i limiti del rapporto tra persone che si sono appena conosciute e portando al centro delle interazioni il lato spicy del romanzo.

C'è attrazione e chimica tra i personaggi, lo si legge pagina dopo pagina e anche grazie alla spiccata natura diretta di questo personaggio misterioso, almeno in apparenza. Perché il suo essere un po' un prototipo del personaggio moralmente grigio, ma bello da star male, toglie la sorpresa di scoprire qualcosa su di lui. È palese che il suo interesse derivi da un legame più profondo, qui non ancora citato o approfondito, ma che sarà di certo fondamentale nei prossimi volumi della serie, perché alla fin fine ogni sua azione dimostra quanto, tra i due, lui sia quello già più incline a riconoscere ciò che accade tra loro come qualcosa di importante, pur considerate le loro posizioni contrapposte all'interno della storia.

«Non lascerei mai che vi accada nulla di male» rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

La lettura di Regno di Sangue e Sale scorre senza grossi impedimenti o difficoltà, la trama abbastanza prevedibile da rendere i colpi di scena non poi così eclatanti, almeno fino a quelli che caratterizzano il finale del romanzo, gli unici in grado di aggiungere qualcosa di nuovo ad argomenti ben più che conosciuti per chi legge spesso il genere.

Lo stile è scorrevole e piacevole, rende facile divorare pagina dopo pagina il romanzo, come anche provare empatia per i personaggi e ciò che accade loro durante i giorni che trascorrono tra il loro incontro e la scelta dei tributi da sacrificare al regno di Konos. È il cambiamento sul finale a incuriosire, per quanto mi riguarda, verso quali possano essere gli sviluppi futuri della serie, più per quel che riguarda i segreti ancora da svelare sul personaggio di Ryvin e il regno da cui proviene che per lo sviluppo della parte di trama legata allo scontro tra umani e creature “mostruose”, il confine tra le quali sembra essere sempre più sottile e indistinguibile.

Federica

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