Buongiorno a tuttə e buon lunedì!
La recensione di oggi riguarda il primo volume della serie Miles High Club di T.L. Swan, Ricco e potente, pubblicato da Queen Edizioni e che ho avuto modo di comprare al Festival del Romance italiano lo scorso 13 marzo!
Titolo
Bello e potente
Titolo originale
The Stopover
Autore
T.L. Swan
Traduzione
V. Chioma
Serie
Miles High Club #1
Editore
Queen Edizioni
Pubblicazione
Ottobre 2021
Genere
Romance
Formato
Cartaceo (15,90€) ~ Digitale (3,99€)
Pagine
519
Acquisto
Mi hanno spostata in prima classe su un volo da Londra a New York.
Il cibo, lo champagne e il servizio sono stati incredibili. E l’uomo dagli occhi azzurri seduto accanto a me è stato perfino meglio.
Affascinante e intelligente, abbiamo parlato e riso… ed è scattato qualcosa.
Quando l’aereo è stato costretto a fare un atterraggio di emergenza, noi ci siamo ritrovati a passare la notte a Boston. Abbiamo ballato, ci siamo divertiti e abbiamo condiviso una notte di passione che nessuna donna potrebbe mai dimenticare.
Questo è successo dodici mesi fa, e non ho più avuto sue notizie.
Fino a oggi.
Ho iniziato un nuovo lavoro e ho incontrato il direttore generale. Potete immaginare la mia sorpresa quando ho visto quegli stupendi occhi azzurri che mi guardavano pieni di malizia. Ma io non sono più la ragazza spensierata che lui ha conosciuto.
La mia vita è cambiata e adesso ho delle responsabilità.
Ho appena ricevuto un’email. Vuole vedermi nel suo ufficio per un incontro privato. Che cos’ha in mente?
Emily vuole andarsene da Londra il più in fretta possibile, per dimenticare il pessimo weekend, ma al check-in la sua visita subisce due strani imprevisti: viene tormentata da un passeggero ubriaco e, per bontà del checkinista, si ritrova spostata in prima classe, accanto a Jim, un bellissimo e spigliato uomo che sin da subito ci prova con lei. Complici l’alcol, l’attrazione immediata e una tempesta di neve sopra New York, Emily e Jim si ritrovano a passare insieme a Boston la notte migliore delle loro vite, la cui passione cambia e sconvolge entrambi. Ma una notte non può cambiare i loro piani e per Emily tutto finisce quando lui se ne va senza chiederle il numero.
Un anno dopo Emily ha ottenuto il lavoro dei suoi sogni alla Miles Media come giornalista e al suo primo giorno l’inizio sembra essere promettente: un buon incarico, bello l’ambiente, simpatici i colleghi. Tutto va bene finché il giro con le risorse umane non la porta ai piani alti dai gran capi, due dei fratelli Miles: perché c’è in ufficio il temutissimo Jameson Miles, il più grande e autoritario e… nessun altro che Jim, il suo bellissimo e mai dimenticato sconosciuto.
«Tu mi fai sentire delle cose che non ho mai provato per nessun altro uomo.» Lo scruto negli occhi. «Sei diverso da chiunque altro io abbia frequentato in passato.»
E anche se è il suo capo, ed è dispotico e scostante nel rapportarsi a lei, la chimica che condividono li porta a riaprire ciò che c’è stato tra loro in quell’unica notte, per scoprire chi si nasconde dietro alla maschera che devono per forza tenere al lavoro, soprattutto Jameson, uno stakanovista di prima categoria che deve affrontare un’incognita come ciò che Emily risveglia in lui mentre la Miles Media è sotto attacco di qualche spia interna.
È proprio Emily a ritrovarsi coinvolta nella rete per smascherare la spia, un lavoro che la porta a scontrarsi più e più volte con Jameson, col suo carattere duro e sempre in tensione perché gravato da centinaia di responsabilità. Tra alti e bassi, litigi e tentativi di chiedere scusa, la bilancia tra sentimenti e dovere, tra lavoro e vita privata segna ciò che Emily e Jameson credono di volere l’uno dall’altra, entrambi però travolti dagli intrighi che stanno per abbattersi sulla Miles Media e che potrebbero separarli per sempre.
«Dovrai aver fatto qualcosa di stupido nella tua vita, Jameson Miles.» * Mi sorride dolcemente nella semioscurità. «Sì, l’ho fatto. […] Non ti ho mai chiesto il numero di telefono.»
C’è un aspetto in Bello e potente, nella storia di Emily e Jameson, che sin dall’inizio mi ha convinta poco ed è l’essenza da cliché ambulaste di questo protagonista maschile: bello da far male agli occhi, ricco, autoritario e dal carattere un filo bipolare nei suoi tira e molla. Il classico capo da office romance, insomma, che mi ha lasciata un po’ scontenta finché, pian piano, non è emerso un personaggio diverso, più simile a quello incontrato all’inizio del libro come Jim. Ora, capisco lo stereotipo del genere, ma non è che se un uomo (o una donna, badate bene, il discorso vale anche al contrario) è serio/determinato/inflessibile sul lavoro poi deve tenere lo stesso atteggiamento nel privato e demonizzare qualunque esempio di calore umano che può provare perché “non sia mai che si veda che ho dei sentimenti”.
Dall’altra parte c’è Emily che, se all’inizio mi ha lasciata un po’ basita (è tre anni che vuole lavorare per la società e non ha idea di chi si troverà davanti? Boh…), poi riesce a tirare fuori un carattere niente male, anche se un po’ di rispetto in più per sé stessa avrebbe dovuto dimostrarlo anche all’inizio. Anche perché, per la maggior parte del libro, è sua la voce narrante, sua la prospettiva che ci porta a conoscere la vicenda e lo spionaggio in atto nella Miles Media… ma è un mio parere personale ed è soggettivo.
«Essere innamorati è come trovarsi su un’isola deserta, Jameson. Puoi concentrarti solo e unicamente sull’altra persona, e devi fare in modo che tutto il resto le si adegui.»
Quest’idea del capo stronzo (perdonate il termine) e della sottoposta un po’ ingenua ma abbastanza autolesionista da sopportarlo perché tanto bello e bravo quando sono da soli e scoppia la passione non dico che non sia carina da leggere – altrimenti non ci scriverebbero tanti libri – ma vorrei fosse controbilanciata da un qualcosa in più e che questo primo volume del Miles High Club riesce a fare solo in corner. Perché Emily e Jameson, non durante le scene da office romance quanto in tutte le altre, tirano fuori qualcosa di davvero carino ed emozionante, momenti imbarazzanti e divertenti che li fanno piombare nella normalità del rapporto di coppia.
È questo sprazzo di umanità, che a poco a poco rivela la profondità del carattere di Jameson e la determinazione di Emily, ciò che rende bello questo libro. L’ultimo quarto di libro, a livello di caratterizzazione, lo avrei voluto vedere anche prima, intervallato alla rigida personalità dell’amministratore delegato o della continua corda che Emily la dipendente gli concede perché, primo, le piace e, secondo, non vorrebbe mai mettere a rischio il suo lavoro.
È un bel libro? Sì, e non dico di essere rimasta immune alle interazioni tra Emily e Jameson o di averle trovate tanto scontate da non apprezzarle, ma per il primo quarto di storia mi sono ritrovata a elencare tutti i cliché che ho trovato anche in altri romance e solo per come evolvono in seguito le cose tra loro – e il cast di personaggi secondari – sono riuscita a trovare un aspetto nuovo, uno che mi permette di distinguere Bello e potente da un altro libro con le stesse caratteristiche o dello stesso genere, che mi fa riconoscere Emily e Jameson come unici e non come qualsiasi protagonista standard.
Mi aspettavo un pochino di più, sono sincera, ma di certo proseguirò con la serie perché sono curiosa di scoprire le storie degli altri fratelli Miles!
Che rapporto avete con i romance? Li leggete?
Federica 💋
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