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[BlogTour] “Le avventure del Pentagramma” & “Le avventure del Puntatore”

Buongiorno a tutti!

Quest’oggi ho il piacere di ospitare l’ultima tappa del blog tour per il rilancio di Le avventure del Pentagramma e Le avventure del Puntatore di Andrea Ventura 😊 E andremo a scoprire un po’ di curiosità dietro le quinte di queste due raccolte grazie alla partecipazione di niente po’ po’ di meno che dell’autore in persona! Anzi, grazie Andrea per averci “raggiunto” qui sul blog!


Nelle tappe dei giorni scorsi (le potete vedere qui nell’immagine) abbiamo iniziato un po’ a scoprire le opere e i loro aspetti più salienti, oltre a leggere un’interessante intervista a te e ai personaggi, perciò che ne dici di rompere il ghiaccio raccontandoci com’è nata l’idea di Le avventure del Pentagramma e Le avventure del Puntatore?

Ciao a tutti e grazie per questa opportunità! Le idee per questi due libri sono già molto vecchie, in effetti sono giunto alla seconda edizione, dove ho inserito anche qualche grafica, in modo da renderlo più divertente. Diciamo che l’idea di partenza era quella di creare un universo ispirato alle Situation Comedy; in cui sia il Pentagramma, ovvero il mondo della musica, che il Puntatore, ovvero il mondo dell’informatica, vivono le loro avventure e nel frattempo spiegano qualche passo che rimane poco chiaro a chi conosce poco questi universi. Come me, che appunto mi sono documentato. Spero che questo doppio schema dell’insegnamento divertente possa incuriosire qualcuno e condividerlo con me! Inoltre, un’altra particolarità dei due volumi è che sono brevi, giusto il tempo di un caffè o un panino. Questa brevità non solo si sposa bene col mio tipo di comicità, ma serve anche a staccare un po’ la spina al lettore, il quale può portare appresso i libri mentre aspetta l’autobus o in banca, per dirne una.

Adattissimi per essere letti di questi tempi! Siamo sempre tutti di corsa ultimamente e poter leggere un libro giusto nel tempo di un caffè mi sembra davvero fantastico. Io poi adoro i racconti brevi, perché ti stimolano ad essere incisivo in pochissime pagine, se non addirittura in poche righe! Certo, non è semplice. Ci sono delle difficoltà niente male nella stesura dei racconti, non credi?

Se prima ho detto che la brevità è il mio punto di forza, può essere anche una difficoltà nel momento in cui debba scrivere il capitolo stesso. Insomma, sono partito da un sacco di titoli e dal titolo è scaturito il testo successivo. Solo, a volte mi sembrava più divertente il titolo che poi lo svolgimento *ride* Inoltre, mi sono dovuto fermare parecchie volte per accertarmi di non stare raccontando cose inesatte. Va bene il divertimento e il demenziale, ma di fondo c’è anche una verità che vorrei non lasciasse i miei racconti. Ad esempio, posso spiegare bene la differenza fra semi minima e semi biscroma; e nell’altro libro già nel primo capitolo si nota il duro lavoro del Ctrl, Alt e Canc che, sono certo, l’avete usato anche voi almeno una volta.

Ovvio! Chi non li usa?! Credo che siano i tasti più consumati sulla mia tastiera! Certo che è stranissimo, dall’esterno, immaginare delle storie incentrate su qualcosa che tutti noi conosciamo, come le note e il pentagramma, o utilizziamo quotidianamente ma che sono molto settoriali. Com’è stato “usare” personaggi così insoliti come il pentagramma e il mondo del desktop?

In realtà non è stato poi così difficile, sai? Avevo già in testa un modello comportamentale per ciascun personaggio. Sto lì a pensare “Cosa farebbe un puntatore in questo momento?” e allora cerco la risposta. Allo stesso modo funziona per tutto quanto, e viene dunque più semplice farli interagire come se fossero umani. Continuando a non esserlo e mantenendo tutte le funzionalità originali. È solo il carattere che viene fuori, di conseguenza avremo un Si che non riesce a dire “no” in nessun caso e un Cestino che rutta e ama mangiare i file da eliminare, e anche quelli da salvare.

Tutti comportamenti e caratteri che, in effetti, ritrovo in persone che conosco! Finora abbiamo chiacchierato dell’aspetto più creativo che si nasconde dietro a un libro e alla sua copertina. Ma nella stesura c’è tanto altro e per gli autori self il lavoro post-scrittura è addirittura più impegnativo del primo. Penso alla realizzazione della copertina, ad esempio, o a tutta la revisione che un’opera subisce tra lo scrivere la parola “Fine” e la sua pubblicazione. Insomma, l’editing è importante e per chi non ha una casa editrice alle spalle le scelte sono due: editing professionale o auto-editing. Tu che idea ti sei fatto e quale dei due hai scelto per i tuoi libri?


Assolutamente, qui ritengo che possa esserci una sola risposata: editing professionale. Sapete, dirò la verità. All’inizio, avevo messo su Amazon una raccolta di storie che mi sono auto corretto, e ovviamente è andata malissimo. È stato solo dopo che mi sono affidato a un’editor freelance, in questo caso Emanuela Navone, che si è occupata di entrambe le storie e, con pazienza, gentilezza e disponibilità mi ha accompagnato in un percorso dove ho imparato tantissimo e sono cresciuto altrettanto. Non smetterò mai di ringraziarla abbastanza e se doveste cercare un’editor, consiglierei sempre lei. I vantaggi di un editing fatto come si deve si vedono e si sentono, ve lo posso assicurare. 

E per il genere, invece? Sia Le avventure del Pentagramma sia quelle del Puntatore appartengono a una narrativa comica e hai detto di esserti ispirato, per i racconti, alle “Situation Comedy”, un genere televisivo e di comicità con caratteri specifici e che non si vede spesso nella narrativa. Personalmente sono pro letture di questo tipo, che aiutino a distrarsi con un sorriso e comunque che lascino qualcosa a chi legge, però credo che non tutti cerchino questo in un libro. Le preferenze ci guidano nella scelta dei generi che ci piacciono. Perciò ti chiedo: perché, in generale, leggere un libro comico? E cosa ci dobbiamo aspettare nel leggere Le avventure del Pentagramma e Le avventure del Puntatore?

Il genere comico l’ho scelto semplicemente perché vivo sul concetto di “A chi è triste, che io porti la gioia”: ora, la gioia è scaturita da una sensazione di contentezza, e la contentezza può nascere anche da un sorriso. Io penso che questo mondo ne abbia bisogno davvero, di sorrisi e, anche se non sono esattamente sicuro che i miei racconti porti vera e propria “gioia”, che è la pienezza del cuore, però può dare un piccolo contributo alla causa. E credo tantissimo in questa cosa, tanto che è divenuta la mia seconda pelle. La mia è una scommessa: il mio messaggio può ancora essere valido, in questo torno di tempo di insicurezze e tendenza alle tenebre? Siete pronti a condividerlo con me? In tal caso, buona lettura!

Grazie, Andrea! E grazie anche per essere stato qui con me a chiacchierare!

Io leggerò di certo entrambi i libri, tanto di pause caffè da riempire ne ho bizzeffe e con Le avventure del Pentagramma e Le avventure del Puntatore sono sicura che la mia giornata migliorerà!

E voi, lettori? Che ne dite, il Pentagramma e il Puntatore vi hanno convinti? La zona dei commenti è a vostra disposizione per raccontarmi quello che ne pensate 😊 Qui sotto, nel frattempo, avete i link dove trovare i due libri di Andrea Ventura!

A presto Federica 💋

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