[Recensione] “The Call of the Void” di S. M. Gaither
- fedecaglioni
- 21 lug
- Tempo di lettura: 5 min
Buongiorno!
In questo caldo lunedì di luglio, vi propongo la registrazione di uno degli ultimi libri fantasy usciti per Heartbeat Edizioni: The Call of the Void. La Resilienza di S. M. Gaither, terzo volume della serie Shadows and Crowns, che sto adorando e che segue la storia d’amore impossibile tra l’umana Casia e il Dio della Morte Elander.

Titolo
The Call of the Void. La Resilienza
Titolo originale
The Call of the Void
Autore
S. M. Gaither
Traduzione
T. Coppola
Saga
Shadows and Crowns #3
Editore
Heartbeat Edizioni
Pubblicazione
Giugno 2025
Genere
Fantasy Romance
Formato
Cartaceo (17,90€) ~ Digitale (3,99€)
Pagine
439
Acquisto
Casia è sopravvissuta ai tentativi di suo fratello di distruggerla, ma la battaglia è appena cominciata. Piena di rabbia, ferita e segnata dalla maledizione di un Dio supremo, viaggia verso nord per raggiungere la Corte di Moreth, in cerca di alleati.
La potente Corte degli Elfi conserva conoscenze perdute e segreti sulle divinità, ma le minacce sono sempre dietro l’angolo per Cas e i suoi amici.
Elander sta perdendo i suoi poteri e la sua natura divina, ma è determinato a fare da spalla a Casia e a convincere i suoi antichi e volubili alleati a sostenerla. L’ha già persa una volta. Non la perderà di nuovo, anche se la devozione per lei potrebbe essere ciò che lo distruggerà.
E quando quella distruzione arriverà, tutto il loro mondo potrebbe cambiare.

Elander ha fatto fuggire Casia prima che potesse terminare di stringere il patto con il Dio Corvo, l'ha salvata da una vita di schiavitù, spingendolo nel regno della Dea della Luna, dando l'ultimo colpo necessario per scatenare una guerra tra divinità attesa da secoli, unendola persino agli scontri che si susseguono nel mondo degli umani.
Colei che è tornata dal passato e che ha in sé il potere della Dea Suprema e l’ex Dio della Morte ora caduto si ritrovano dai lati opposti del mondo, entrambi mossi da due desideri: salvare il mondo e ritrovarsi per poter stare finalmente insieme. Ma il percorso di Casia ed Elander li porta a cercare alleati negli angoli più remoti del continente e a evitare gli scontri con i seguaci del Dio Corvo, il cui unico scopo è quello di riottenere Casia e portare a termine il patto iniziato nel tentativo di salvare Elander e i suoi amici.
Una volta ricongiunti nel più improbabile dei modi, devono decidere cosa fare, su quali battaglie concentrarsi per ottenere un risultato migliore e come poter fermare l’inevitabile ascesa del potere del Dio oscuro su Casia, un’ascesa che sembra portare Elander verso la fine.
Non c’è posto in cui tu vada in cui io non possa trovarti, le aveva detto una volta. E lei ci aveva creduto. Ci credeva ancora.
Tra viaggi alla ricerca di alleati, scontri con gli Dèi che sembrano più voler spingere Casia a usare il potere della Morte più che liberarsi di lei e un continuo susseguirsi di problemi e carichi sempre più pesanti, Casia ed Elander devono decidere come proseguire da quel momento in avanti, sotto le minacce costanti delle divinità e della vicinanza tra loro, di un amore che sembra dar loro tutto, tanto quanto velocemente spinge le loro esistenze verso uno scambio e un punto di non ritorno forse impossibili da ferma. Fin dove saranno disposti a spingersi per fermare il Dio Corvo? E come fermeranno Varen, il re-imperatore fratello di Casia e che da anni cerca di fermare la magia in ogni sua forma, per essere l'unico a detenere il vero potere?
Solo la Dea Suprema Solatis potrebbe aiutarli, ma qual è il prezzo per il risveglio di una Dea che non fa sentire la sua presenza da anni?
The Call of the Void. La Resilienza presenta la struttura classica di tutti i terzi volumi di qualunque serie: chiude le domande rimaste aperte nei libri precedenti, metti un punto fermo su alcune questioni e da queste apre nuove domande e nuove possibilità che verranno svelate nelle prossime tappe della storia. Da questo punto di vista infatti non sorprende che si arrivi al culmine dello scontro tra Casia ed Elander con il Dio Corvo, alla fine del suo potere sul Dio della Morte con tutte le conseguenze che questa fine ha su di loro.

Nel bene e nel male infatti, l'autrice riesce a tirare le somme di tutto ciò che è stato messo in dubbio nei volumi precedenti sia sul perché il legame tra Casia ed Elander sia sopravvissuto, sia sulle ragioni che hanno portato a questo preciso sviluppo nella loro storia.
«Non voglio che ti sacrifichi per me. Voglio averti al mio fianco, piuttosto».
La narrazione avviene principalmente tramite il punto di vista di Casia, pur essendo in terza persona, con focalizzazione interna appunto, tranne qualche capitolo in cui è Elander a raccontarsi la sua versione della storia. Ciò ci permette di conoscere ancor di più questi due coprotagonisti e di toccare con mano, maggiormente nei confronti di lei, i tumulti interiori che vivono nel corso di tutta la storia. Ci troviamo infatti di fronte a una protagonista che, rispetto ai volumi precedenti, perde un po' della propria spontaneità e del suo ottimismo che l’ha guidata fino a quel momento, un ottimismo che si scontra con i tradimenti e le trame dei cospiratori che la circondano e finiscono per metterlo all’angolo, quando sembrava poter avere un minimo di speranza. Casia è una protagonista che soffre di crisi d’ansia, dubita di se stessa e quindi questa influenza di energia oscura dovuta al suo quasi patto con il Dio Corvo esaspera la sua natura da questo punto di vista. Un altro elemento di disturbo è la certezza che, proprio per colpa di questo mancato patto, il rapporto tra lei ed Elander diventa sempre più pericoloso man mano che prosegue, soprattutto per la vita di lui.
Ma se da un lato lei oscilla tra l'ottimismo e la disperazione, quasi non riuscendo a trovare un equilibrio duraturo, dall'altro abbiamo l'influenza su di lei di questo Dio caduto e di tutti gli alleati che le mette a disposizione per poter condurre la propria battaglia. Elander è un coprotagonista, una spalla, l’alleato migliore in assoluto ed emerge anche come una figura chiave in tutto quello che è lo scontro tra divinità e nel quale loro due si trovano coinvolti. Mi sarebbe piaciuto vedere più capitoli dal suo punto di vista, per quanto il vero fulcro di ogni azione o tessera mossa all'interno di questo puzzle riguardi Casia e la sua lotta interiore, il suo prendere decisioni continue e che la portano a vivere il momento, senza pensare al passato o al futuro, per poter così stare con Elander finché viene loro concesso.
Era una promessa. Lei era sua. Lui era suo. E in quel momento, sembrava che nemmeno gli Dei supremi avrebbero potuto dividerli.
Una nota che mi ha lasciata piuttosto dubbiosa è l'introduzione del regno degli elfi nell'equazione della storia. Questo regno è sempre stato presentato come distante, lontano dalle questioni divine, mentre in questo volume viene affrontato durante la possibile ricerca di alleati. Fin qui nulla da contestare. Quello che però non ha avuto una spiegazione o comunque non reale connessione con quelli che erano i fatti presentati finora risulta essere una trama sotterranea volta a ostacolare Casia. Sì, la presenza di un re debole, di correnti più spietate all’interno della corte e quant’altro è comprensibile, ma l’accanimento su una parte degli schieramenti piuttosto che un’alleanza con l’altra non mi ha dato l’idea di essere stata inserita se non con un unico scopo, vale a dire quello di dimostrare che non tutti fossero disposti ad allearsi con Casia ed Elander perché sono i protagonisti principali e coloro che, in teoria, alla fine dovrebbero trionfare.
Detto ciò, a parte questa parentesi sul regno elfico, The Call of the Void. La Resilienza è un buon terzo volume, come già vi dicevo, che dà spazio a sviluppi futuri interessanti in un finale carico di tensione e pathos, nel quale nulla deve essere dato per scontato.

Federica
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