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Immagine del redattorefedecaglioni

Fine Maggio

Buona domenica!

Come lo scorso mese, anche Maggio è stato ampiamente stressante e ricco di impegni (universitari e non) e non vi ho aggiornati sui libri, le serie tv e i film che mi hanno tenuto compagnia riempiendo i secondi di tempo libero. Ho anche tremendamente rimandato le uscite di Time Murder e di The get-through diary… Per quest’ultimo mi sono fatta perdonare, spero 🙂 Vi è piaciuto il finale?? Sorpresi, vero?!

Basta indugi! Passiamo alle cose serie!

Film & Serie tv


Holy Water ⭐️⭐️⭐️1/2

Holy Water ⭐️⭐️⭐️1/2


Holy Water è un film di Tom Reeve del 2010. Di produzione inglese, la pellicola è ambientata nella cattolicissima Irlanda, in un villaggio del nord in piena crisi economica. Ma se dalla crisi nascono le idee migliori, il piano ideato dai quattro protagonisti rasenta un’assurda genialità: rubare un furgone di Viagra e rivenderlo. Non tutto però va come avevano programmato e ben presto i quattro si ritrovano una squadra S.W.A.T. americana alle calcagna. Dove far sparire i bidoni con la refurtiva? Semplice: nella grotta scavata dalla falda acquifera del villaggio. Date le premesse, credo sia facilmente intuibile da cosa derivi il titolo ed io non aggiungerò altro per evitare gli spoiler. Il film è divertente e allegro. Se come me siete amanti del british humor sullo stile de L’erba di Grace non potete perdervelo! Non possono mancare le battute esplicite e quelle da doppio senso sulla sessualità, ma non scadono nel volgare. Avete un paio d’ore libere e volete passarle ridendo? Guardate Holy Water e la risata è assicurata.

 

Devil's knot - Fino a prova contraria ⭐️⭐️⭐️⭐️

Devil’s knot – Fino a prova contraria ⭐️⭐️⭐️⭐️


Devil’s knot – Fino a prova contraria (2013) di Atom Egoyan narra del più grande errore giudiziario degli Stati Uniti. Tre bambini vengono trovati morti e la polizia arresta tre adolescenti come responsabili degli efferati delitti. Nonostante le incongruenze, l’accusa a loro carico è schiacciante: sono stati loro perché convinti seguaci del satanismo. Ma un detective privato (Colin Firth) non accetta la versione ufficiale e inizia a scavare in un caso che ha sconvolto la pia comunità, che di pio forse non ha nulla. Tratto da una storia vera accaduta nel 1996 e i cui processi si sono conclusi nel 2011, Devil’s knot è un thriller drammatico molto toccante e dai risvolti imprevisti. Nulla è come appare, nemmeno nelle famiglie dei bambini uccisi, ma sono proprio le apparenze a trasformare dei ragazzi normali in feroci assassini. Risulta una riflessione interessante su come, a volte, il sistema giudiziario scelga i propri colpevoli a priori, qualcuno cui dare la colpa perché le circostanze lo richiedono. Un consiglio: se su certi generi siete facilmente impressionabili, proprio come lo sono io, non guardatelo a tarda sera. Dalle undici all’una di notte è caldamente sconsigliato.

 

Transcendence ⭐️1/2

Transcendence ⭐️1/2


Transcendence di Wally Pfister, uscito nel 2014 e con protagonista Johnny Depp, è un thriller fantascientifico che vede come produttore esecutivo niente po’ po’ di meno che Christopher Nolan. Per la trama vi rimando su ComingSoon. Visto il gran nome del produttore esecutivo ho pensato che il film avrebbe avuto risvolti interessanti alla Inception e effettivamente li ha se consideriamo tutta l’idea della deriva tecnologica, dello strapotere delle macchine e delle possibilità che l’innovazione ci offre. Ma non mi ha entusiasmato, né convinto che se perdiamo il controllo delle macchine queste controlleranno noi… A mio avviso, il film non procede con scioltezza, tant’è che dopo la prima mezzora ho cominciato a guardare il cursore di scorrimento per capire quanto mancasse alla fine. Interessante, però, il ruolo di Paul Bettany, lo scienziato a metà strada, colui che si interroga costantemente sulle implicazioni etiche del proprio lavoro e di quello dei suoi colleghi e amici. Ma oltre a questo nient’altro. Nemmeno la presenza di Johnny Depp lo rende godibile.

= recensioni short =


Maldamore  di Angelo Longoni ⭐️1/2

Maldamore di Angelo Longoni ⭐️1/2



The Avengers di Joss Whedon ⭐️⭐️

The Avengers di Joss Whedon ⭐️⭐️



Outlander (prima stagione) di Ronald D. Moore ⭐️⭐️1/2

Outlander (prima stagione) di Ronald D. Moore ⭐️⭐️1/2


Libri

Questo mese ho letto veramente pochissimo… Mannaggia agli esami!!! Mi limito, vergognosamente, a quattro libri…


Titolo: Dragonfly in Amber Autore: Diana Gabaldon Pagine: 963 Editore: Arrow Trama: Scozia, 1968. Dopo vent’anni di silenzio, durante i quali non ha svelato a nessuno il suo segreto, Claire torna con la figlia Brianna, una splendida ragazza dai capelli color del rame, al luogo incantato dove è cominciata la sua avventura. Qui cerca il coraggio di raccontarle il suo viaggio nel tempo e il suo amore per un guerriero scozzese che in un’altra vita e in un’altra epoca l’aveva conquistata. E sarà nel tentativo di ritrovare il suo amato che Claire si ritufferà nelle vertigini di un passato che dalle terre desolate e solitarie della Scozia l’aveva portata sino alla sfarzosa corte di Versailles. Ma il cammino che dovrà percorrere sarà lungo e non privo di ostacoli e di sorprese…

Parere: Ho fatto fatica a finirlo, non per il numero elevato di pagine o per la particolare difficoltà (ricordo che è in V.O. – versione originale), ma perché la trama procede con lentezza, soprattutto se messa a confronto con il primo volume. Confesso di non averlo letto con lo stesso entusiasmo riservato a Outlander, ma non dipende solo da una mia particolare predisposizione d’animo. Il seguito della storia di Claire e Jamie non inizia da dove ci aspetteremmo, ma dalla fine, dal 1968, e riprende gli avvenimenti cronologicamente susseguitisi alla conclusione del primo volume con un lungo flashback. Fin da subito è evidente che la Storia diventa uno protagonisti principali. Rispetto a Outlander, infatti, in cui eventi e personaggi storici sono accennati solo perché necessari elementi di contorno, in Dragonfly in Amber i due protagonisti Claire e Jamie Fraser vedono, incontrano, parlano (e hanno incontri intimi) con i grandi protagonisti della storia, due tra i tanti sono Bonnie Prince Charlie e Louis XV. È ricco di dettagli da questo punto di vista, immerge il lettore nell’atmosfera che potrebbero aver respirato i reali protagonisti degli eventi storici qui romanzati. Ma se da un lato tutta questa presenza storica aiuta a contestualizzare e forse rendere più veritiera un’idea puramente fittizia, dall’altro rende tristemente evidente quella che è (a mio avviso) la vera vena del romanzo: un Harmony targato U.S.A.. Lo avevo già detto del primo volume, ma con Dragonfly in Amber è inutile fingere che sia un romanzo rosa e storico quando la parte storica rivela platealmente che la componente “rosa” è a livello delle storie collocate all’interno delle collane Harmony di Harlequin e Mondadori.  Da questo deriva la mia mancanza di entusiasmo nella lettura. Se con il primo volume la “perfezione” di Jamie conquista (verbo da prendere con le pinze, in quanto è chiaro come il sole che uno scozzese del XVIII secolo difficilmente si sarebbe comportato come lui), nel secondo non è molto credibile. E non lo riabilita nemmeno quando tutta questa sua perfezione si incrina, perché, in fin dei conti, resta sempre il protagonista maschile di un Harmony. L’unica parte che mi ha veramente colpita arriva verso il finale. È un brevissimo scambio di battute tra Claire e Roger a proposito di ciò che viene ricordato, sui singoli eventi storici tramandati e non. Roger le chiede se secondo lei sia colpa degli storici il trasformare persone ordinarie (e magari anche “insignificanti”, dal punto di vista umano) in Personaggi che hanno fatto la Storia. Claire replica dicendo che è colpa degli artistswriterssingers e tellers of tales prendono persone comuni e li trasformano in eroi, gli sciocchi diventano re; loro ri-creano il passato e la loro colpa è che facendo ciò noi non sapremo mai qual era la verità e cosa sarebbe accaduto se avessero scelto altre persone da trasformare in eroi. Purtroppo il dialogo è così breve che non dura nemmeno una pagina. Nel complesso non posso dire che non mi sia piaciuto. È interessante il lavoro singolo e di coppia che i due protagonisti fanno per avere un ruolo nel principale evento storico che fa da background a tutto (l’Insurrezione Giacobita del 1745) ma, ripeto, è un Harmony, né più né meno di questo. Credo che finirò la saga, per dovere di cronaca ma anche perché (e questo è stato un punto su cui ho riflettuto molto durante la lettura), prima o poi, l’Harmony dovrà necessariamente lasciare il posto a qualche altro genere con l’invecchiare dei protagonisti (restano Jamie e Claire fino all’ottavo volume).

Voto: ⭐️⭐️

 

Titolo: Narratori delle pianure Autore: Gianni Celati Editore: Feltrinelli Pagine: 158 Trama: “Dopo vari anni di silenzio, Celati ritorna ora con un libro che ha al suo centro la rappresentazione del mondo visibile, e più ancora una accettazione interiore del paesaggio quotidiano in ciò che meno sembrerebbe stimolare l’immaginazione”. Queste trenta novelle, comiche e fantastiche, tristi o terribili, sulla valle del Po, mentre recuperano antiche forme narrative della tradizione novellistica italiana, sono un viaggio di ritorno alle fonti del narrare: cioè al “sentito dire che circola in un luogo o paesaggio”. È una figura molto cara a Walter Benjamin, quella del narratore orale, che Celati ha cercato di riscoprire viaggiando e raccogliendo storie sulle rive del Po. Celebrando con le sue novelle questa figura in via di estinzione, Celati indica una degradazione ambientale che non riguarda soltanto i paesaggi, ma anche la facoltà di raccontare e di scambiarsi esperienze. Così queste sono altrettante parabole sulla nostra epoca, e costituiscono uno sforzo per ridare all’arte narrativa una credibilità che non sia soltanto letteraria.

Parere: Una collezione di racconti eccezionale, un viaggio da Monza alle foci del Po che coinvolge, commuove, diverte e fa soprattutto riflettere sulla modernità. Non è un libro recente ma è attuale, specie nell’analizzare i rapporti tra le persone e i costumi della società. Non ho molto altro da dire su questo libro e credo sia un bene. Se un libro è Bello non ha bisogno di molte parole per essere descritto e Narratori delle pianure lo è.

Voto:⭐️⭐️⭐️1/2

= recensioni short =


Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer ⭐️⭐️⭐️1/2

Molto forte, incredibilmente vicino di Jonathan Safran Foer ⭐️⭐️⭐️1/2



Solo una storia d'amore e di troppe paturnie di Momi Gatto ⭐️⭐️1/2

Solo una storia d’amore e di troppe paturnie di Momi Gatto ⭐️⭐️1/2




Buona domenica e buona giornata 💋

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