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La météo de Baudelaire #6 : Harry Potter e Il prigioniero di Azkaban

Buon Mercoledì e ben ritrovati con un nuova appuntamento de La météo de Baudelaire, la rubrica con le recensioni sui libri!

Oggi è il turno del maghetto più famoso degli ultimi vent’anni e che mi ha tenuto compagnia per tutta l’infanzia.


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Copertina


NZO

Informazione generali

TitoloHarry Potter e il prigioniero di Azkaban Titolo originaleHarry Potter and the Prisoner of Azkaban Autore: J. K. Rowling Traduzione: Beatrice Masini Editore: Salani Anno: 2000 Anno prima edizione: 1999 Genere: Fantasy Formato: Brossura Pagine: 366 Prezzo: 12,75€ Link acquisto: Mondadori

Trama

«Non vado in cerca di guai. Di solito sono i guai che trovano me». Così dice Harry Potter, giovane studente della prestigiosa Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts, ai suoi amici. E infatti Harry non è al sicuro: un famigerato assassino è evaso dalla terribile prigione di Azkaban e gli sta dando la caccia, deciso a ucciderlo. Forse questa volta nemmeno la scuola magica, nemmeno gli amici più cari possono aiutarlo, non quando tra loro si nasconde un traditore… In un vortice di emozionanti colpi di scena, tra mappe stregate e ippogrifi scontrosi, zie volanti e libri che mordono, Harry Potter conduce il lettore nel terzo capitolo delle sue straordinarie avventure.

Parere

Tra i libri di Harry Potter avevo l’imbarazzo della scelta, però ho scelto proprio Harry Potter e il prigioniero di Azkaban per parlare della magia perché è il mio preferito dell’intera saga. Ci sono diversi elementi che lo rendono speciale e ve li voglio raccontare uno per uno 😊 Il primo è sicuramente l’assenza di Voldemort. Con Harry Potter e il principe mezzosangue, questo è il volume in cui il Signore Oscuro non è fisicamente presente in nessuna forma ed è un aspetto che mi piace, perché da risalto ad altri aspetti della vita di Harry. Il secondo è lo stile. J. K. Rowling è un mito nella narrazione e come per gli altri volumi, anche qui la storia è così ben organizzata e descritta che non ho potuto fare a meno di divorarne le pagine. Dalla prima volta in cui l’ho letto ad oggi, il tempo che richiede per arrivare all’ultima pagina si riduce tutte le volte! Ma lo stile, si sa, è comune a tutta la saga, per questo il terzo elemento che fa de il prigioniero di Azkaban il mio libro preferito è l’introduzione del personaggio che amo più di ogni altro: Sirius Black! Non c’è nessun altro come Sirius, che sconta tredici anni ad Azkaban e la prima cosa che fa è andare a cercare la sola persona che rappresenta per lui una famiglia, incurante di tutti coloro che potrebbero dargli la caccia. È uno dei capitoli più belli della saga, specie quando a Harry si presenta l’opportunità di lasciare gli zii e vivere con Sirius… Una scena veramente tenera! Quarto elemento: gli incantesimi! Due in particolare fanno la loro comparsa in questo libro, Riddikulus (per rendere innocuo un Molliccio, una creatura che assume l’aspetto delle nostre paure) e l’Incanto Patrono (per difendersi da creature come i Dissennatori). Entrambi hanno un ruolo chiave nella storia e confermano l’importanza della magia (i bei ricordi e ciò che ci fa ridere/stare bene) nell’affrontare i momenti paurosi e difficili. L’ultimo punto per le preferenze va a un elemento che secondo me è geniale, cioè La Mappa del Malandrino, una mappa che si apre solo dopo aver promesso di non avere buone intenzioni e che mostra ciò che stanno facendo tutte le persone presenti nel castello di Hogwarts. Chi non vorrebbe sapere cosa stanno facendo gli altri in qualunque momento e conoscere tutti i segreti della scuola? Beh la Mappa del Malandrino è ciò che serve e le parti dedicate ai suoi creatori sono tra le mie preferite, come lo è frase di apertura:

I signori Lunastorta, Codaliscia, Felpato e Ramoso, Consiglieri e Alleati dei Magici Malfattori, sono lieti di presentarvi la Mappa del Malandrino

Emozionante, ricco di suspense e di rivelazioni scottanti, nonché di tanti incantesimi e di magia, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban è, secondo me, il libro migliore di una saga comunque spaziale. Ma qual è il prezzo della magia qui? Sembra non averne, invece Harry e Sirius lo pagano ed è il più alto che si possa pensare: il non poter avere una vita insieme come padrino e figlioccio. Triste, e anche molto visto come si evolve la storia, ma non per questo meno bello dei momenti passati insieme.

Voto


voto5

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Oggi abbiamo finito con la magia (se avete commenti, sfogatevi qui sotto!) e dandovi appuntamento a domani per The Rainist, vi saluto dicendo

Fatto il misfatto!

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