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Festa del papà

Ultime ore del giorno che è stato. Le prime di quello che sarà. Sulla soglia di entrambi, uscendo da uno, entrando nell’altro. Ancora non so se mi cercherai. Ti ho atteso per mesi. Dieci lune in cui l’altra metà del tuo mondo già ti conosceva. Io, un passeggero distante. Seconda classe in un viaggio intrapreso in due. Ora avanzo. In questo sogno che precede la veglia, scampolo di un passato che ci ha condotti fin qui, Io attendo, paziente. Un incitamento, un grido, una stretta. Parole sussurrate per incoraggiare. Una spinta. E poi un suono. La tua voce. Il tuo primo pianto di vita; il primo battito del mio nuovo cuore. Fragile creatura, potente nell’animo, ad uno sguardo mi incateni e sconvolgi. Mesi per prepararmi al tuo arrivo; mi hai sconfitto, non in anni, né in ore. Un istante, e già ti appartengo. Tramonto di oggi. Alba di domani. Tu segni il confine. Tu mi battezzi con un nuovo nome, ad un nuovo scopo. Sarò guida, guardiano, angelo e, Te ne chiedo perdono, giudice inflessibile. Donandoti ciò di cui sono capace, Il meglio che ho tratto imparando dai miei errori. Ciò che credo giusto; ciò che immagino sbagliato. Ma soprattutto, donandoti amore.

Oggi è la festa del papà e ho pensato di celebrarla così, con qualcosa che non è né un racconto, né una poesia. È solo una riflessione, la mia riflessione, a proposito di una delle due figure più importanti (nel bene o nel male) della nostra vita. 

E… Auguri a tutti i papà!

Federica 💋

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