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Immagine del redattorefedecaglioni

Domino letterario di Settembre!!

Buongiorno!!

Oggi interrompo il vostro pranzo per tornare a parlarvi del Domino letterario di Settembre! Ormai è diventato un appuntamento fisso e come sempre si tratta di una catena di libri che unisce diversi blog. Gli anelli (i libri) sono accumunati da un dettaglio che può essere una somiglianza nella trama, nella copertina, nell’autore o in qualsiasi altro collegamento vogliate immaginare!

Questa volta mi sono legata al genere e ho optato per un thriller di… Marc Levy! Pronti?

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Info


Titolo Se potessi tornare indietro Titolo originale Si c’était à refaire Autore Marc Levy Traduzione M. Vidale Editore Rizzoli Anno 2013 Anno prima edizione 2012 Genere Thriller Formato Cartaceo Pagine 322

Trama

9 Luglio 2012. Andrew Stilman, celebre giornalista del New York Times, da poco sposato, si alza di buon’ora, infila le scarpe da jogging e inizia la sua routine quotidiana con l’abituale corsa lungo l’Hudson River. Ma da quel momento la sua giornata smette di essere una giornata normale: Andrew viene aggredito e abbandonato a terra in una pozza di sangue. Quando riprende conoscenza, si convince di essere scampato miracolosamente alla morte. Ma qualcosa non torna: perché il calendario è fermo sulla data del 9 Maggio, prima del suo matrimonio e dell’aggressione che lo ha costretto in un letto di ospedale. Da quel momento Andrew ha sessanta giorni per scoprire e fermare il suo assassino. Sessanta giorni per cambiare il corso del destino e riscrivere il futuro.

Parere

È la prima volta che leggo un thriller di Marc Levy ma devo dire che nemmeno questa volta mi ha delusa. Parto a ritroso rispetto al solito ordine parlandovi prima dello stile. Ormai ci ho fatto il callo al modo con cui Levy scrive e anche qui è semplice e diretto, ricco di momenti divertenti e profondi, che rendono la lettura speciale, perché riescono a coinvolgere chi legge senza sforzo. I suoi personaggi sono sempre ben delineati e se per un protagonista sempre serio e attento c’è un migliore amico che sprizza allegria da tutti i pori, i personaggi femminili riservano una delicatezza ma anche una risolutezza che lascia a bocca aperta. Andrew Stilman è un giornalista del New York Times che si immagina già caporedattore, vincitore del Premio Pulitzer e autore di un libro di successo, è un uomo che si butta nel lavoro con tutto se stesso per dare il meglio di sé e che per questo ha già la strada spianata verso una carriera di successo. A lui si affianca Simon, il suo migliore amico, che smorza l’enorme ego di Andrew (un po’ di ego lo ha) e lo stempera con la “frizzantezza” tipica dello scapolo incallito, correndo in suo aiuto ogni qual volta ne abbia bisogno e senza tirarsi mai indietro. E poi Valérie, la sua prima ragazza, che ricompare nella sua vita e la sconvolge da cima a fondo, una donna decisa e sensibile, ma non per questo un personaggio di secondo piano da declassare a semplice fidanzata. Infine le comparse e i personaggi secondari: Olson, collega-rivale al Times con un piccolo problema di dipendenza; Olivia Stern, la caporedattrice che spinge Stilman verso le sue inchieste più importanti e riuscite; Zanetti, un sarto davvero particolare; Marisa, informatrice di Andrew in Argentina; Ortega, l’oggetto dell’inchiesta. C’è un intero mondo di personaggi da scoprire ma il pretesto narrativo è ciò che mi ha colpito di più, perché generalmente la vittima, una volta morta, tale resta fino alla conclusione del romanzo (e ben oltre nel caso ci fossero dei sequel). In Se potessi tornare indietro, invece, Andrew Stilman misteriosamente vede riavvolgere la sua vita fino a due mesi prima del futuro omicidio con la rarissima e unica possibilità di scoprire il nome dell’assassino prima che diventi tale. E ad aiutarlo c’è niente e po’ po’ di meno di Pilguez, l’ex ispettore che ha dato il filo da torcere ad Arthur in Se solo fosse vero. È lui a dare alla ricerca dell’assassino di Andrew il taglio da indagine poliziesca e a indirizzarlo verso una lista di possibili sospettati, portandolo a scoprire che la propria vita non è esattamente come l’ha vissuta fino a quel momento. Il thriller scorre che è una meraviglia, mischiandosi con le inchieste di Andrew e mettendo davanti ai suoi (e ai nostri) occhi una verità che non consideriamo e che Andrew ha certamente tralasciato fino all’inevitabile fine. Come in ogni altro libro di Levy, ho ritrovato in Se potessi tornare indietro un’infinita serie di riferimenti che si possono anche adattare alla vita di tutti i giorni e una bellissima riflessione sulle conseguenze che le nostre azioni (anche se fatte in buonafede) hanno sugli altri e sulle loro vite. Decisamente consigliato!!

Voto

voto5
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La mia tessera si chiude qui, ma ne avete altre da scoprire! Eccole:

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Mi raccomando, non perdetevele!!

Alla prossima 💋

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