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[Recensione] “Shatter Me" di Tahereh Mafi (2ª lettura)

Buongiorno!

Oggi torna sul blog Shatter Me di Tahereh Mafi, libro già letto e recensito tre anni fa, in piena pandemia. L’ho riletto perché finalmente hanno deciso di pubblicare tutta la serie e dovevo riprendere in mano i primi volumi (non me li ricordavo benissimo, non abbastanza da andare avanti!).

Titolo

Shatter Me

Titolo originale

Shatter Me

Autore

Tahereh Mafi

Traduzione

M. Martucci

Saga

Shatter Me #1

Editore

Rizzoli

Pubblicazione

Giugno 2016

Genere

Distopico, Paranormal Romance

Formato

Cartaceo (16€)* ~ Digitale (9,99€)

*vecchia edizione

Pagine

391

Acquisto

264 giorni chiusa in una cella, senza contatti con il mondo, perché Juliette ha un potere terribile: se tocca una persona può ucciderla. A tenerla prigioniera è la Restaurazione, un gruppo militare che intende usarla come arma. Scappare è impensabile, finché nella cella di Juliette entra Adam, un soldato semplice che scopre di essere immune al suo tocco. Il loro incontro è la scintilla che accende una speranza, la chiave che potrebbe aprire mille porte. Perché la vita li chiama, oltre i muri della prigione.

Chiusa in un manicomio da quasi un anno, Juliette non sa più cosa è reale e se esiste ancora un mondo al di fuori dell’unica finestra che possiede la sua stanza. Tutto si muove secondo i ritmi dettati da allarmi fastidiosi e improvvisi, ordini dettati da una mano invisibile che pretende la sua resa completa. Ma Juliette è resiliente, dopo un anno da sola non è ancora diventata pazza, anche se se lo chiede spesso, tanto quanto spesso si definisce un mostro per ciò che è in grado di fare, un’abilità innata che l’ha condannata a una vita di torture, reclusione e solitudine. Almeno finché qualcuno non le assegna un compagno di cella, un ragazzo, e non uno qualsiasi. No, uno che appartiene al suo passato, anche se forse non è davvero lui. Se forse neanche si ricorda di lei.

Perché Adam, questo il suo nome, era il solo ragazzino a guardarla come un essere umano, il solo a non aver paura di lei quando tutti gli altri sapevano cos’è capace di fare, come può uccidere con un solo tocco.

I raggi caldi mi avvolgono come una giacca cucita su misura, come l’abbraccio di una creatura sovrumana. Potrei restare immobile in questo istante per piangere. Per un secondo che dura quanto l’eternità, mi sento libera.

Però Adam era diverso, è diverso, capace di insinuarsi sotto la sua corazza solo per mentirle. Perché è un soldato al servizio della Restaurazione, il governo mondiale che regola la vita da quando abitare sulla Terra è diventato difficile e pericoloso. Adam è un soldato la cui missione era studiare la sua sanità mentale per sapere se fosse fuori di senno o se, invece, possa diventare l’arma perfetta per il leader del settore 45, il luogo in cui vive e che viene gestito dal giovane, affascinante e sociopatico Warner.

E quest’ultimo è certo che il potere di Juliette sia qualcosa di meraviglioso che deve imparare a utilizzare al meglio, un’abilità capace di renderla padrona del mondo.

Con Warner al suo fianco, disposto a tutto, a ogni genere di crudeltà e sotterfugio per dimostrarle chi potrebbe diventare. Chi Juliette non è determinata a essere, nonostante il loro mondo stia andando a pezzi. Solo Adam sembra volerla trattare con i guanti, e quando Juliette scopre di poterlo toccare, tutto ciò che ha sempre saputo su di sé viene spazzato via. Compresa la ritrosia nel tenere testa a Warner.

Conosco il mondo e la sua scarsa compassione, il suo giudizio severo e spiacevole, il suo sguardo algido e risentito. Ci ero cresciuta in mezzo.

In questa seconda rilettura ho provato un senso di estraneità rispetto a quanto sentito la prima volta. O meglio, rispetto al coinvolgimento emotivo che coglie Juliette e Adam sin dai primi momenti che trascorrono insieme e che scaturiscono dal passato comune, uno che emerge più in là nella storia e che quindi mi ha fatta un po’ storcere il naso. Juliette non sa cosa significhi toccare qualcuno e capisco che per lei Adam rappresenti un po’ un desiderio divenuto realtà, ma accade tanto e nello spazio di poche pagine. Questa protagonista è fragile, dal punto di vista emotivo, e da un lato ho avuto la sensazione che Adam, pur nella sua sincerità, ne approfitti per una sorta di riscatto personale rispetto al senso di abbandono che si porta dietro. Dall’altro, invece, è molto bello vedere come questo rapporto dia una nuova visione della vita a Juliette e le permette di scoprire il contatto umano, con l'altro sesso, e soprattutto di sperimentare il senso di amore e di conforto dato dal poter toccare qualcun altro.

Un contatto e una vicinanza non così manifesta che rende incredibilmente geloso un altro personaggio: il cattivissimo Warner. Perché, pur nella sua cruda tattica di convincimento, ogni sua parola e ogni azione sono votati allo spingere Juliette verso l'indipendenza e l'auto realizzazione.

Warner, cui non sfugge nulla. Warner, che coglie ogni minimo dettaglio.

Rispetto alla prima lettura, infatti, ho notato molto di più quanto questo “cattivo” cerchi in tutti modi di rendere la protagonista più dura e combattiva di fronte a una realtà priva di scrupoli, una nella quale essere vittime significa soltanto soccombere ai più forti, non essere accuditi come si dovrebbe. Ho visto meno uno psicopatico, come invece mi era accaduto in precedenza, e più una persona che, a dispetto di quanto sia orribile comportarsi così, sa che scegliere di essere rispettati e temuti è il solo modo di sopravvivere in un mondo avverso.

Una conferma è stato invece lo stile di scrittura dell'autrice, le parole frammentate, cancellate e prive di punteggiatura che trasmettono tutta l'incertezza, l'essere un'anima spezzata e rotta come è Juliette che ti porta dritto al cuore del suo animo e ti permette di apprezzarne i cambiamenti e i tentativi di scrollarsi di dosso gli anni di reclusione. Anni che il finale esplosivo mette in discussione e sovverte grazie alle rivelazioni e alle incredibili novità che travolgono l'esistenza di Juliette.

E se si parla di conferme non possono non nominare due personaggi secondari che però mi sono rimasti nel cuore: il piccolo James, fratello minore di Adam e nota tenera della storia: e Kenji, soldato della Restaurazione che con due battute in croce, e una ramanzina al pessimismo di Adam, si è conquistato di nuovo il mio amore incondizionato.


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